MODENA - Una lunga fuga in compagnia di un atleta spagnolo, tre minuti di vantaggio sugli inseguitori, uno scatto finale per staccare il compagno di fuga, che però lo raggiunge e vince la gara. Per Gianluca Fantoni è medaglia d'argento: uno dei dodici successi ottenuti dagli atleti italiani ai mondiali di paraciclismo che si sono svolti dal 19 al 22 agosto in Canada. Gianluca, 35enne modenese che da sempre coltiva la passione per la bicicletta, sale sul secondo gradino del podio nella categoria "prova in linea su circuito": il suo non è un semplice successo sportivo, ma il coronamento di un percorso iniziato quattro anni fa, quando rimane vittima di un incidente automobilistico.
"Nell'incidente - racconta - ho perso l'uso del piede destro, e pensavo che non avrei più corso in bicicletta". Invece Gianluca non si è arreso e con impegno e sacrificio è riuscito a tornare a gareggiare con successo sulle due ruote. Le difficoltà però non sono mancate. Inizialmente Gianluca è stato costretto a lasciare il suo appartamento al secondo piano e a tornare a vivere con i genitori, che hanno trasformato il garage in una camera da letto adatta alle sue esigenze. Gianluca attraversa in questo periodo il difficile iter di chi si deve abituare alle conseguenze di un evento doloroso e traumatico. Ma dopo soli quattro mesi Gianluca fa ritorno nella sua casa, ora accessibile grazie all'installazione di un montascale. "Il morale però era sempre molto basso - spiega - e mi sentivo un peso per mia moglie Paola e mia figlia Elena. Poi, con l'aiuto di Sonia Brancolini, assistente sociale dell'Inail di Modena, sono entrato in contatto con la scuola ciclistica per disabili Argo Cycling. E grazie a loro sono tornato a correre".
La bicicletta usata nel paraciclismo è come tutte le altre, ma permette l'utilizzo di protesi che aiutano l'atleta a pedalare. "Per gareggiare devo usare un tutore alla caviglia destra - spiega Gianluca -, ogni tanto il male si fa ancora sentire, ma non mi ha impedito di tornare a correre e a vincere". Fantoni si è infatti piazzato quarto nella prova cronometro del campionato italiano di paraciclismo. Subito dopo è arrivata la convocazione in nazionale per i mondiali che si sarebbero svolti a Baie Comeau, in Canada. "Il circuito aveva fama di essere molto difficile - racconta l'atleta modenese -. In realtà il problema non era il percorso, ma il vento gelido proveniente dall'oceano. La medaglia d'argento è stata, quindi, un'immensa soddisfazione".
E la bicicletta è diventata anche un lavoro. Prima dell'incidente Gianluca era operaio in un'azienda metalmeccanica, oggi lavora in un negozio per ciclisti. Insieme alla moglie Paola aspetta una seconda figlia ed è pronto per aggiudicarsi altre medaglie. Nel mondiale di Baie Comeau non ha battuto solo i suoi avversari, ma ha anche la disabilità. "Paradossalmente, dopo l'incidente sono diventato un corridore più forte e grintoso, è stato come rimettersi in gioco per trovare un nuovo sistema per non abbandonate lo sport".