PRAGA - L'Agenzia dell'Unione europea per i Diritti Fondamentali (Fra) ha presentato un nuovo rapporto su razzismo, discriminazione etnica ed esclusione dei migranti e degli appartenenti a minoranze nello sport. La ricerca servirà come base di discussione ai delegati del 16° Congresso Europeo Fair Play in svolgimento a Praga al fine di risolvere la sottorappresentazione di queste persone nel settore sportivo.
Per il direttore dell'agenzia Morten Kjaerum lo sport riveste un enorme potenziale per fare stare assieme persone di ogni ceto, e le manifestazioni sportive forniscono la piattaforma ideale per favorire l'inclusione, la diversità e il rispetto reciproco. "I risultati della nostra ricerca mostrano tuttavia che spesso questo potenziale non viene realizzato", sottolinea Kjaerum, "mentre gli episodi di razzismo e discriminazione etnica continuano a colpire gli sport sia a livello professionale che amatoriale in tutta l'Unione europea".
In molti sport praticati nell'Unione europea, minoranze e migranti sono sottorappresentati, soprattutto nella gestione delle organizzazioni sportive. A essere sottorappresentate in modo particolare sono donne e ragazze provenienti dalle minoranza etniche. Per questo la Fra giudica necessario rafforzare i programmi di inclusione negli organismi sportivi, nelle federazioni e nei club, oltre a iniziative per rimuovere le barriere di accesso ai posti direttivi nelle organizzazioni sportive.
Riguardo alle manifestazioni razziste in un contesto sportivo, il rapporto Fra evidenzia la mancanza di dati disponibili su questi episodi, e sottolinea la necessità di sviluppare modalità efficaci di controllo di tali incidenti tra giocatori, arbitri, funzionari del club e tifosi. Sistemi di monitoraggio in questo senso esistono solo in alcuni Stati membri, anche se rimangono spesso legati soltanto al calcio. Il rapporto chiede anche un ruolo maggiore per gli organismi nazionali di lotta al razzismo e promozione dei diritti umani, tale l'Unar in Italia. Questi organismi potrebbero sostenere le federazioni sportive e i club nello sviluppo di attività di sensibilizzazione, e potrebbero inoltre fornire sostegno alle vittime potenziali e, ove ciò sia consentito, partecipare a un'azione legale contro gli autori. Nei prossimi mesi la Fra pubblicherà un manuale di buone pratiche per federazioni sportive, club, giocatori e atleti, con esempi concreti di iniziative per combattere il razzismo, la discriminazione etnica e l'esclusione dei migranti e delle minoranze dallo sport. (da Redattore Sociale).