"Quella espressa dal sottosegretario Giovanardi è davvero una brutta visione della convivenza tra i popoli. Sul tema dell'educazione alla cittadinanza attiva, per la Uisp è assolutamente impossibile accettare le sue affermazioni passive". E' quanto sostiene il presidente della Uisp Toscana Ugo Bercigli in merito alle affermazioni di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che nei giorni scorsi aveva sostenuto l'impossibilità di aprire il servizio civile agli stranieri.
"Il servizio civile - aveva detto Giovanardi commentando la notizia di un giovane pakistano che ha fatto ricorso per discriminazione al Tribunale di Milano perché il servizio civile è riservato solo agli italiani - è uno dei due modi, insieme a quello militare, per servire la patria. Per l'extracomunitario la patria non è l'Italia ma il suo Paese d'origine. È un argomento di cui si parla da anni - aveva poi aggiunto - ma finché il servizio civile rientra nel quadro della difesa non è possibile aprirlo agli stranieri".
"Che integrazione possiamo costruire - si chiede Bercigli - se neghiamo a un cittadino l'accesso ad uno degli strumenti fondanti della società italiana soltanto perché questo cittadino è straniero? Aprire il servizio civile anche ai non italiani sarebbe un passo importante verso un'integrazione concreta e potrebbe portare vantaggi per la collettività in termini di welfare". E poi, aggiunge Bercigli, "è abbastanza anomalo che un ragazzo che ha vissuto sin da piccolo in Italia, anche se nato all'estero, non abbia il diritto a fare le stesse cose di un suo coetaneo".
"I diritti di cittadinanza - conclude il presidente della Uisp Toscana - vanno difesi sempre e nascondersi dietro ad affermazioni del tipo 'servizio alla patria' è fuori da ogni contesto".