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N.26 - Il Tribunale di Milano: i giovani stranieri possono fare il servizio civile

I giovani stranieri possono fare il servizio civile. È quanto stabilisce la sentenza del Tribunale di Milano di oggi che ha così dato ragione a Syed, 26enne pakistano, che ha denunciato per discriminazione il Governo italiano perché nel bando del 20 settembre 2011 per il servizio civile, chiedeva come requisito quello della cittadinanza italiana.
Il giudice Carla Bianchini ha stabilito che l'Ufficio nazionale per il servizio civile della Presidenza del consiglio sospenda le procedure di selezione, modifichi il bando "consentendo l'accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia" e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande. Condanna inoltre il Governo al pagamento di 4mila euro per le spese processuali.

Esprime soddisfazione in merito il presidente della Uisp Toscana Ugo Bercigli. "E' una sentenza che rende finalmente giustizia, una sentenza che ha permesso l'attuazione di un diritto sacrosanto dei cittadini stranieri che vivono nel nostro Paese. Che integrazione potevamo costruire - si chiede Bercigli - negando a un cittadino l'accesso ad uno degli strumenti fondanti della società italiana soltanto perché questo cittadino è straniero? Aprire il servizio civile anche ai non italiani è un passo importante verso un'integrazione concreta e potrebbe portare vantaggi per la collettività in termini di welfare". E poi, aggiunge Bercigli, "è abbastanza anomalo che un ragazzo che ha vissuto sin da piccolo in Italia, anche se nato all'estero, non abbia il diritto a fare le stesse cose di un suo coetaneo". "I diritti di cittadinanza - conclude il presidente della Uisp Toscana - vanno difesi sempre e nascondersi dietro ad affermazioni del tipo 'servizio alla patria' è fuori da ogni contesto".

 

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