Firenze - "L'incremento dei bambini che fanno sport - ha detto l'assessore allo sport e alle politiche sociali della Regione Toscana, Gianni Salvadori - è una notizia che ci deve rendere entusiasti ed è anche il segno di un forte investimento di risorse ed energie istituzionali nel campo della scuola e degli asili. Deve destare grande preoccupazione, invece, l'abbandono in età adolescenziale dell'attività sportiva. Un abbandono - aggiunge Salvadori - che in molti casi è difficilmente recuperabile e che deve stimolare istituzioni e associazioni ad approfondire i motivi che spingono tanti giovani ad allontanarsi dallo sport. Solo comprendendo le ragioni primordiali si può prevenire ed evitare l'abbandono".
"Il forte aumento di donne nel mondo dello sport - ha detto Ugo Bercigli, presidente della Uisp Toscana - è sintomatico dell'emancipazione della donna all'interno della società. Per favorire questo fenomeno, la Uisp negli ultimi anni ha speso tante energie per le pari opportunità nello sport, tentando di agevolare l'accesso delle donne nelle varie discipline sportive. Ne è un esempio il boom, all'interno della nostra associazione, del calcio femminile, nonché il notevole incremento di atlete nel podismo. Contrariamente - ha aggiunto Bercigli - dispiace il calo di uomini sportivi, un fenomeno che si registra soprattutto dai 25 ai 44 anni e che è difficilmente interpretabile".
Il presidente Bercigli esprime soddisfazione per l'incremento vertiginoso degli sportivi under 10. "E' un chiaro segno di un'attenzione sempre più capillare verso i bambini da parte della Uisp, un'associazione consapevole del fatto che l'attività motoria è fondamentale sin dai primi anni di vita al fine di favorire una crescita sana ed equilibrata. Ma non dobbiamo dimenticare - conclude - la tendenza all'abbandono dell'attività sportiva in età adolescenziale. Lo sport, anche nella Uisp, non riesce ancora ad uscire da quel fenomeno così diffuso dell'agonismo sfrenato che mette l'aspetto sociale in secondo piano. I dati migliorano rispetto agli scorsi anni, ma gli operatori sportivi devono essere più attenti ai valori sociali dello sport, soprattutto nei confronti degli adolescenti".