Le sue origini risalgono agli Etruschi, che trascorrevano ore dilettandosi in questo sport allora assai in voga. Oggi è diventato un gioco, più che uno sport, praticato in feste paesane e in circostanze che rievocano la tradizione. E' praticato in Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Calabria. La Uisp ne ha fatto uno dei suoi tanti cavalli di battaglia, anche nella nostra regione.
Si tratta del lancio della ruzzola (o ruzzolone), ovvero il lancio di una forma di formaggio, solitamente pecorino stagionato, molto duro e resistente, che anticamente i pastori lanciavano lungo i tratturi, larghi sentieri erbosi.
Oggi la ruzzola è solitamente un disco in legno duro con diametro molto variabile in funzione del regolamento adottato, solitamente da 13 cm per la ruzzola a molto di più per il ruzzolone. Ancora oggi al posto del disco viene a volte usata, come in passato, una forma di formaggio stagionato.
Il gioco consiste nell'avvolgere uno spago intorno alla ruzzola e quindi lanciarla trattenendo un capo dello spago in modo da imprimerle una veloce rotazione. Lo scopo del gioco è di fare giungere il più lontano possibile la ruzzola con un numero prefissato di lanci, oppure raggiungere un traguardo con il numero minore di lanci possibili.
I tesserati toscani sono circa 130, concentrati soprattutto nella zona della Valdichiana. Numerosi i tornei e le attività organizzate e promosse dal team di responsabili coordinati da Luciano Ceccarelli. "Ci sono attività tutte le domeniche - dice Ceccarelli - A volte facciamo tornei e competizioni amatoriali, altre volte giochiamo soltanto per divertimento e per passare il tempo. I giovani? Ce ne sono pochi, ma stanno aumentando pian piano". Circa un mese fa due toscani si sono imposti nel campionato nazionale di lancio del formaggio. Sono Luciano Pierozzi (forma da 3 kg) e Luca Bardi (forma da 1 kg). Al torneo hanno preso parte circa 80 giocatori.
Spesso la ruzzola è un gioco di squadra: i giocatori, divisi in squadre di eguale numero, si alternavano cercando di lanciare il più lontano possibile il formaggio, senza farlo uscire dal percorso stabilito, partendo dal punto preciso in cui era arrivati col tiro del precedente compagno di squadra (una specie di staffetta in cui il cacio fungeva da testimone). La squadra che terminava il percorso col minor numero di colpi vinceva il premio consistente nella forma di cacio utilizzata per il gioco. Le gare si svolgono su campi delimitati, chiamati treppi, appositamente attrezzati per rendere il gioco più movimentato, con salite, curve, ostacoli ecc. In alternativa il gioco, che intuibilmente può avanzare per chilometri, viene praticato anche su strade (asfaltate oppure no). La precedenza del tiro spetta sempre al giocatore in svantaggio ed è obbligatorio seguire il percorso prefissato, sono nulli i lanci che taglino le curve al di fuori del limite tracciato.
Per informazioni sul gioco della ruzzola in Toscana contattare il responsabile, Luciano ceccarelli, al numero 338/8936406.