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Varese

BASKET Di nuovo in campo: “sappiamo che dovremo adattarci”

“Ogni settimana giocata, è una settimana guadagnata. Soprattutto per i ragazzi”. È con un invidiabile spirito di adattamento, riassunto in questa frase, che Renato Vagaggini e tutto il team della Struttura di Pallacanestro Uisp Varese sta affrontando questo periodo di incertezza e di aperture altalenanti e difficilmente prevedibili.

Con la “zona arancione” scattata lo scorso 12 aprile, le 52 squadre iscritte al campionato varesino sono tornate sul parquet, con tutte le limitazioni e le cautele del caso. Del resto, dice Vagaggini, “è indicativo che ci siano solo 8 squadre senior tra quelle iscritte in questo strano anno: gli adulti possono ancora aspettare a tornare in campo, per i ragazzi spesso il basket è una valvola di sfogo irrinunciabile”.

Distanziamento in panchina, sanificazione, chiusura al pubblico e rilevazione della temperatura: le regole di base sono queste. In più, come “gentlemen agreement” non obbligatorio c’è il tampone 48 ore prima di ogni partita: una precauzione in più, adottata volontariamente dalle asd coinvolte per dare una garanzia in piiù ai giocatori e soprattutto alle famiglie. “Siamo consapevoli che questo sarà l’anno degli adattamenti continui – spiega Vagaggini – l’idea iniziale era quella di iniziare i playoff al 20 giugno, ma lo stop di queste settimane ci sta imponendo un cambio in corsa. Per ora stiamo cercando di recuperare con turni di partite infrasettimanali, e più avanti decideremo se correre come ora o rinunciare ai playoff e continuare con i recuperi. Del resto, mai come quest’anno le priorità sono chiare: lo sport deve essere divertimento, deve rendere felici. Tutto il resto, l’agonismo spinto e la ricerca della performance a tutti i costi, sono in secondo piano”.

Troppe le incertezze legate alle chiusure possibili, in questa stagione, ma di sicuro le idee per ripartire non mancheranno: nelle puntate di Overtime Live, la diretta del lunedì sera che la Struttura Pallacanestro Uisp Varese porta avanti sui propri social, si è spesso parlato di possibili campionati estivi all’aperto. Idee ancora lontane dal diventare concrete, ma in questo strano anno tutto è possibile.

L’importante, come sottolinea Vagagginni “è la volontà di restare in campo in sicurezza, di tutelare i ragazzi sia sotto l’aspetto di una possibile infezione da Coronavirus, sia dal punto di vista del loro bisogno di vivere”. Già, perché lo sport per tutti è vita, e questi stop continui lo stanno dimostrando oltre ogni dubbio.

Chiara Frangi – redazione Uisp Varese