L'idea da cui è nato il progetto:
numerose rilevazioni sottolineano come l'approccio dei giovani all'attuale modello sportivo manifesta una palese contraddizione: da un lato, l'aumento dei praticanti l'attività sportiva e, dall'altro, un altrettanto chiaro e socialmente allarmante fenomeno di abbandono. Il drop-out caratterizza in particolare la fascia d'età 13-18 anni con un tasso che sfiora il 20%. La socializzazione sportiva avviene nei primissimi anni dell'infanzia, in cui per il bambino il movimento rappresenta una espressione naturale ed è esposto alle suggestioni di uno sport che stimola la fantasia e i sogni, fornisce miti e motivi di emulazione; in questa fase i bambini sono accompagnati e sostenuti dalle famiglie. Un modello che contiene però anche fenomeni distorsivi come il campionismo, la ricerca della vittoria a tutti i costi, la specializzazione precoce.
Successivamente (età adolescenziale), nel momento in cui i ragazzi sono in grado di far valere il proprio punto di vista nei confronti degli adulti, e della famiglia in particolare, matura spesso l'idea del distacco dalla pratica sportiva.
Tale distacco appare in misura significativa come rifiuto nei confronti del modello più che dei contenuti della proposta, con adulti (allenatori, tecnici) che non riescono a motivare, né a gestire il rapporto con la competizione e la selezione sportiva, elementi che non si possono tradurre in una sconfitta complessiva, ma che rappresentano un passaggio naturale di chiunque pratichi una qualsiasi attività non solo sportiva. Nascono così disinteresse, disamore e addirittura rifiuto per lo sport che viene vissuto come fonte di insicurezza e non di affermazione personale.
L'universo giovanile rispetto alle pratiche sportive vede, da una parte, i pochi sopravvissuti al processo della specializzazione/selezione e, dall'altra, la massa dei drop-out, con in mezzo i sedentari fin dall'età infantile, con i relativi problemi di obesità e pericoli per la salute.
A questo si aggiunge che, specie nel nostro Paese, sono venuti meno quegli spazi urbani "non protetti" disponibili per le attività ricreative dei giovani.
In questo quadro, l'Uisp intende proporre un progetto di attività per i ragazzi delle scuole medie superiori, finalizzato alla creazione di contesti socio-educativi capaci di coinvolgere classi, insegnanti, società sportive e associazionismo.
La proposta prevede anche l'offerta di un percorso extrascolastico di accompagnamento al "tempo non protetto" dei preadolescenti e adolescenti, affinché possano sperimentare liberamente e in modo costruttivo, per poter mettere in gioco le loro esperienze e recuperare un positivo rapporto con lo sport inteso come stile di vita ed esperienza complessiva.
Le motivazioni:
Il progetto è rivolto ad una delle fasce di età più delicate, l'adolescenza, fase evolutiva di trasformazione dell'identità personale, in cui il bisogno di autonomia e di indipendenza si accompagna a forti bisogni di sostegno affettivo e relazionale.
Diventa fondamentale allora far dialogare le diverse agenzie educative ed associative presenti sul territorio per introdurre fattori di attenuazione delle contraddizioni e del disagio.
Se l'universo giovanile esprime una domanda di possibilità esperienziali oltre l'offerta scolastica, al tempo stesso la scuola ricerca l'allargamento delle opportunità educative territoriali con cui rapportarsi.
Lo sport è ormai universalmente riconosciuto come avente valore educativo, culturale e sociale nello sviluppo psicofisico di ogni individuo; presenta caratteristiche comuni alla struttura familiare e scolastica in quanto stabilisce regole da seguire, così come responsabilità ed impegni da accettare; ma, contemporaneamente, contiene elementi che i giovani possono giudicare tipici della vita adulta, comportando libertà di scelta ed azione e garantendo spazi di indipendenza.
Il progetto prevede la collaborazione delle scuole, dei comitati Uisp e delle loro società sportive, con la creazione di laboratori che partendo dall'ambito scolastico sisvilupperanno sul territorio in percorsi strutturati e mirati alla valorizzazione del tempo "non protetto" dei giovani.
In questo modo si avrà la trasformazione di un contesto di carenza in una situazione in grado di offrire ai ragazzi contenuti educativi di alto livello.
Gli obiettivi:
A) Proporre un percorso concreto e attuabile nel mondo dello sportpertutti, a misura di ciascuno, come intervento preventivo nei confronti del fenomeno del drop-out giovanile, non finalizzato alla performance ma all'aggregazione e al divertimento.
B) Promuovere spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nel mondo dell'adolescenza.
C) Condurre un'attività educativa con esperienze sul campo, in grado di influenzare lo sviluppo individuale e l'integrazione,sia nel gruppo dei pari, sia nel contesto di riferimento, rivolta ai ragazzi delle scuole medie superiori che, attraverso la creazione di contesti socio-educativi specifici, porti alla costruzione di autonomie positive e di un nuovo rapporto con lo sportpertutti.
Le metodologie:
l'UISP è un'associazione particolarmente attenta alle politiche giovanili con interventi in cui l'attenzione non è solo nei confronti del cosa proporre, ma soprattutto del come proporlo.
Questa nuova proposta prevede l'attivazione di un laboratorio sperimentale avente come tema il gioco di ruolo.
Il percorso si basa sull'alternarsi di attività realizzate all'interno delle scuole con altre, in tempi e spazi extrascolastici.
Sono previsti, inoltre, momenti di attività teorica e di ricerca con spazi di sperimentazione pratica.
L'attività proposta sarà relativa ad aspetti tecnici/didattici/organizzativi, attraverso la realizzazione di un vero e proprio gioco di ruolo in cui affrontare lo sport da una specifica angolatura: la costituzione e la gestione di una società sportiva, fino all'organizzazione di un evento sportivo .
Questa sperimentazione prevede la definizione di una struttura articolata con l'interazione di più soggetti; i ragazzi si troveranno così ad assumere diversi ruoli e responsabilità, lavorando prevalentemente in gruppo e acquisendo una migliore e più integrata competenza e sensibilità nei confronti delle dimensioni relazionali e comunicative quali la convivenza tra pari, la collaborazione e l'accettazione reciproca, l'assunzione di responsabilità individuali anche finalizzata alla soluzione di problemi.
A Varese:
Il contesto disciplinare :
La pianificazione dell'attività:
La realizzazione del progetto presso il vostro Istituto " Einaudi" di Varese , potrebbe coinvolgere due classi: due seconde oppure una prima e una seconda, o solo una classe, a seconda della vostra preferenza, per un totale di al max di 40/45 alunni.
Dal momento che la disciplina sportiva prescelta come contesto di sperimentazione - l'atletica - risulterà per molti studenti nuova, sono stati previsti due percorsi paralleli e alternati: uno di pratica della disciplina e uno di sperimentazione sul gioco di ruolo.
Entrambi i percorsi prenderanno avvio nel periodo corrispondente al secondo trimestre.
A) Percorso di pratica della disciplina sportiva:
Si prevedono 4 incontri di circa tre ore ciascuno (in base al vostro orario scolastico), presso il campo sportivo comunale di Calcinate, un pomeriggio alla settimana da voi indicato.
Nelle 3 ore si calcola lo spostamento in pullman, l'attività e il rientro in Istituto.
Durante l'attività il gruppo verrà suddiviso in due sottogruppi, che si alterneranno: uno sperimenterà le discipline dell'atletica leggera con il supporto di un operatore Uisp esperto;
il secondo gruppo, assieme all'insegnante di riferimento e ad un esperto Uisp, affronterà alcune tematiche relative alle discipline dell'atletica leggera, agli spazi in cui questo sport viene praticato, alle gare di disciplina.
B) Percorso di sperimentazione sul gioco di ruolo:
Questo secondo percorso, più specificatamente relativo al gioco di ruolo, verrà realizzato in classe, sempre nel pomeriggio segnalato dall'Istituto.
Sono stati ipotizzati due momenti: il primo da svolgersi all'inizio del progetto, in cui verranno affrontate le tematiche relative al mondo sportivo italiano e si darà avvio alla simulazione sulla società sportiva.
Verrà presentata la struttura-tipo di una società sportiva: come avviene l'assegnazione delle cariche, quali sono gli obblighi da espletare per la costituzione (statuto, atto costitutivo, ecc); in seguito il gruppo sceglierà la propria impostazione, assegnerà incarichi e ruoli, imposterà il libro soci e darà avvio alla propria attività associativa.
Il secondo momento, seguirà invece quello di pratica sportiva; si svolgerà, quindi, verso la conclusione del progetto e avrà come obiettivo l'organizzazione di un evento sportivo di atletica leggera.
In totale 6 incontri di 3 ore ciascuno.
L'evento si svolgerà presso lo stesso campo sportivo in cui è stata svolta la parte di sperimentazione pratica.
All'evento verranno invitate tutte le classi dell'Istituto coinvolto nel progetto e una rappresentanza delle altre scuole.
Tutto il progetto verrà seguito da:
Alessandra Pessina, tutor e formatrice Uisp, responsabile Area Sportpertutti e Politiche Educative e Sociali.
Mariano Perna, educatore Uisp qualificato.
Progettisti dello sportpertutti
Le scuole del progetto in tutta Italia