Gli sbandieratori di Ferno: connubio tra sport, tradizione e spettacolo
In 13 anni, 150 esibizioni in tutta la Lombardia
Quella degli Sbandieratori di Ferno è soprattutto una storia di passione.
Il gruppo nasce nel 1980, in occasione del palio delle contrade del paese. Dopo 10 anni, però, il palio muore
per motivi vari e così anche gli Sbandieratori sono costretti a terminare la loro attività. Ma ci vuole ben altro a spegnere il loro entusiasmo. Nel 2006, infatti, il saggio organizzato in una scuola elementare del paese diviene l’occasione per gli Sbandieratori per organizzare un corso per insegnare ai bambini a fare evoluzioni con le bandiere. Esperienza dalla quale seguirono alcuni eventi, fino a che, nel 2008, gli Sbandieratori di Ferno si costituirono nuovamente come associazione sportiva affiliata a Uisp.
<Quello dello sbandieratore è uno sport a tutti gli effetti – spiega Maurizio Giacomini, l’attuale presidente -
Gli allenamenti si svolgono due volte alla settimana: due ore il martedì e due ore il giovedì. Serve avere
molto spazio sopra la testa per far volteggiare le bandiere, per cui gli allenamenti devono essere organizzati
all’aperto o nel campo coperto di calcetto. Quest’anno i partecipanti sono 20, ma nel passato il numero è
arrivato fino a 50, così da organizzare eventi con 40 persone tra musici, sbandieratori e figuranti>.
Dopo il Covid, l’attività degli Sbandieratori è ricominciata a pieno ritmo. In questo periodo, infatti, c’è tanta
voglia di stare insieme all’aria aperta. Tante date sono già state pianificate, altre – ad esempio a Capriolo, a Como, e a Cairate – si sono già svolte. In totale, nei primi 13 anni di vita, l’associazione ha dato spettacolo in 150 esibizioni, tra cui una a Tolosa in Francia.
<Siamo partiti da zero, usando canne d bambù e teli per fare le bandiere – ricostruisce il presidente -. Poi ci
siamo perfezionati, rivestendo le canne di vetroresina. Piano piano l’attività ha ingranato, abbiamo
selezionato teli con il giusto peso e la giusta morbidezza, siamo passati dai vestiti cuciti in cantina a quelli
confezionati dai sarti. Un’evoluzione continua, in cui ci siamo sempre più perfezionati e anche divertiti. Ci
auguriamo di continuare, con tante persone che si avvicinino a questo sport particolare, ma ricco di
soddisfazione e in cui vi è una forte componente di spettacolo>.
A livello fisico, stiamo parlando di una ginnastica impegnativa. L’attività dello sbandieratore può essere
paragonata a una ginnastica ritmica, fatta di movimento, sincronismo e precisione (la bandiera deve
“atterrare” nell’esatto punto dove c’è un compagno pronto ad afferrarla). Si può lavorare anche per cinque
minuti consecutivi senza mai fermarsi, con cinque bandiere contemporaneamente, mantenendo la
concentrazione anche in mezzo al pubblico.
<I ringraziamenti per la riuscita vanno alle amministrazioni comunali che ci hanno sempre sostenuto e soprattutto ai ragazzi e genitori che hanno sempre aiutato e collaborato per il bene dell’associazione> conclude il presidente.