Sin dal 1989 la Michael Racing di San Donà, associazione sportiva dilettantistica che è anche affiliata al Comitato Territoriale Uisp di Venezia, è stata una sfida, come quelle che piacciono al Presidente Michele Moretto e al suo vice Giuliano Sartorel. Che negli anni di guanti di sfida ne hanno lanciati tanti per far innamorare prima del rally e poi della Formula Driver più persone possibili. Anche e soprattutto i giovani con i Driving Experience e la Michael Racing School e dal 2019 con il Progetto specifico “Destinazione Pilota”, aperto a tutti, uomini, donne, giovani e diversamente abili maggiorenni con patente di guida, dove con una quota “simbolica” si può vivere un’esperienza unica e indimenticabile in grado di lanciare i partecipanti verso più importanti e affascinanti sfide in pista.
Una sfida questa che dopo pochi anni ha mostrato la validità del progetto, perché oggi già due giovani promesse hanno spiccato il volo per importanti manifestazioni automobilistiche.
Due piloti che, anche grazie all’esperienza acquisita con Destinazione Pilota, adesso possono confrontarsi con avversari navigati e non sfigurare o primeggiare a livello nazionale e internazionale.
Roberto Daprà e Sebastian Dalla Piccola sono due giovani trentini che possono raccontare la loro storia, passando anche per l’esperienza di “Destinazione Pilota”, di piloti ormai immersi, nonostante due vissuti diversi uno dall’altro, nel mondo delle corse e con tanta voglia di emergere e affermarsi.
Oggi ve li presentiamo, con una doppia intervista che ci auguriamo vi aiuti a conoscerli meglio.
Ciao ragazzi, come vi raccontereste?
Sebastian: “Sono nato l’8 maggio del 2004 a Trento e attualmente lavoro in una falegnameria “Centro Legno Piné” perché lavorare il legno è la mia seconda passione. Sono fortunato perché il mio datore di lavoro asseconda il mio sogno al volante.
Come primo sport ho corso con la bici da corsa per sette, otto anni sino a livello agonistico. Ho iniziato a correre in auto a 14 anni, con Rally Italia Talent, tanto per provare, dato che avevo la passione e ho sfruttato questa occasione.
La mia prima gara l’ho vinta sotto la pioggia, dove vado molto forte.
Alla fine ne sono uscito “vincitore” anche se non c’è una vera e propria classifica, ma sono risultato il più veloce. Stesso risultato che ho poi conseguito nel 2020/2021 come under 18. Poi con “Destinazione Pilota” ho vinto nel 2021 e nel 2022. E nello 2021 ho partecipato con Michael Racing al mio primo rally in pista vincendo il “Vedovati” nella classe 1600 turno Rs Plus.
Nel 2022 ho fatto il mio primo rally su strada vincendo la categoria CRZ delle R1 A5 N.
Quindi, non posso che dirmi soddisfatto perché a oggi, ultima gara esclusa, sono sempre andato a podio.”
Roberto, classe 2002: “Ho cominciato a correre a 17 anni con la Michael Racing e fino ai 16 c’era stato solo il calcio. Poi quasi per miracolo grazie a Michael Racing e qualche uscita a Varano con un’auto “anteguerra” è saltata fuori questa passione.
A diciotto anni, appena fatta la patente, la mia prima gara è stata la Trento-Bondone e poi ho fatto il San Martino di Castrozza come primo rally nel 2019, iniziando poi a correre nel campionato Race di terra e nel campionato italiano terra e asfalto per due anni, passando quest’anno all’Europeo grazie all’aiuto A.C.T. Italia, Pirelli e della mia famiglia e dei miei sponsor.
Da tre anni sto lavorando nell’azienda di famiglia e quando ho le gare parto e sto via i giorni che servono.”
Cosa ne pensate di Destinazione Pilota?
Sebastian: “Credo che sia un ottimo format, tra i migliori in Italia, anche perché ti permette di correre già da minorenne con macchine da rally, confrontandoti con altri piloti con la stessa tipologia di auto, stesse gomme, con dei costi veramente bassi, gareggiando per un campionato intero con una cifra veramente bassa.
Ho imparato tante cose, anche perché facendo prove in strada ma anche in pista, con le chicane, impari molto la grandezza della macchina, di fare il filo a tutto, cercando di limare il centesimo. Sono maturato e mi reputo già abbastanza esperto nello slalom, specialità della Michael Racing”
Roberto: “La mia prima volta è stata con Michael Racing quando ho ottenuto degli ottimi risultati, vincendo alla fine Destinazione Pilota, che mi ha poi permesso di correre l’anno successivo nel campionato italiano rally.
Lo consiglierei perché l’esperienza che puoi trarre da sei gare diverse una dall’altra è tantissima. È comunque un campionato e questo aiuta piuttosto che fare solo gare spot. Di modo che cominci già a capire quello che puoi e non puoi fare, e imparando che devi comunque cercare di portare a casa punti. La Michael Racing è un ambiente familiare, dove tutti ti aiutano ed è molto difficile in questo ambiente trovare scuderie come questa.”
Che emozioni provate quando siete al volante?
Sebastian: “La mia prima gara è stata bellissima, perché l’emozione della prima gara è sempre molto alta ed è stato subito molto alto anche l’affiatamento con il team, portando infatti a casa il primo posto. Anche dopo però l’emozione non viene meno, anche nelle gare successive. Quando guido sono come in una bolla, in cui non vedo nient’altro, dove penso solo a sopravvivere: entro in un mood in modalità da caccia, cercando di limare il tempo, provo adrenalina e faccio del mio meglio.”
Roberto: “Le emozioni sono tantissime, dal divertimento, all’ansia prima di partire, allo scarico di adrenalina appena finita la prova e tra le cose più belle il condividere con un’altra persona queste emozioni, cioè con il tuo navigatore, che nel mio caso è Luca Guglielmetti. Da non dimenticare la rabbia quando le cose non vanno come devono, la delusione per l’errore, per un incidente o per un infortunio.”
E adesso cosa ci raccontate di queste esperienze internazionali?
Sebastian: “Sono stato chiamato da Yamaha Italia per rappresentare l’Italia in Portogallo accolto dall’hospitality che è presente nella Moto GP. Ho corso in una delle gare più difficili che sino a ora abbia affrontato. 414 km in due giorni, con al secondo 350 di seguito, al punto che al termine non riuscivo nemmeno a slacciarmi il casco da quanto ero stanco. Ho concluso quinto di Yamaha Cup, 36° assoluto su oltre 100 partecipanti e primo tra gli italiani. Una bella soddisfazione.”
Per Roberto parla il suo ultimo sforzo. Lui e il suo navigatore hanno infatti iscritto i loro nomi nel prestigioso circuito francese del Paul Ricard vincendo nel “Rally4 Cup” il Fia Motorsport Games lo scorso 29 ottobre, coppa dedicata alle Peugeot 208 Rally4. Un traguardo incredibile!
Obiettivi futuri e piloti che ammirate?
Sebastian: “Sono partito da bambino, da quando avevo dieci anni, con l’idea di provare a entrare e vincere il mondiale rally. Ma man mano che vado avanti mi rendo conto di quanto sia difficile, ma mai dire mai. Adesso mi sto impegnando sempre di più sia nel lavoro, ma anche nel cercare di trarre il maggior profitto dal mondo delle corse, diventando magari un giorno un professionista.
Il mio idolo è sempre stato Ayrton Senna, un dio. E nel mondo del rally Sebastian Loeb, fortissimo con una guida impeccabile.”
Roberto: “Migliorarsi sempre, cercare di fare e dare sempre il 100%. La cosa più importante è quella di saper imparare dai propri errori: sbagliare fa parte del percorso ed è proprio in quella occasione che si matura. Anche per me l’idolo è quasi scontato. Sebastian Loeb, quando passava sembrava essere il più lento di tutti, ma così invece non era, anzi. Quando tutti i piloti andavano di traverso, lui passava pulito, senza sbavature, perché il suo set up era costruito per fare quei tempi lì in sicurezza. Quello che vorrei fare io.”
“Le soddisfazioni che ci sta riservando il progetto “Destinazione pilota” sono enormi” a parlare è Michele Moretto, presidente della Michael Racing, la scuderia affiliata Uisp, nonché referente regionale Motorismo Veneto Uisp, “perché obiettivamente prima Roberto e successivamente Sebastian, hanno conseguito questi incredibili risultati per il nostro team e per la nostra squadra. E questo certifica che il progetto sta funzionando. Sta funzionando “Destinazione Pilota”, ma sta anche funzionando quello che ho sempre sostenuto del mondo dei Motori Uisp, che deve diventare la fucina di questi campioni in erba: così possono essere preparati per essere competitivi in quelle Federazioni che sono meglio strutturate per l’organizzazione di eventi motoristici.
Ci fa veramente piacere ed è una soddisfazione enorme essere considerati come la scuola base di queste realtà. Li prendiamo da giovani, il giorno successivo al loro sedicesimo compleanno, magari avviandoli già prima con qualche nozione dal mondo del kart.
Anche adesso abbiamo un nuovo ragazzo, sedici anni solo lo scorso maggio, Giovanni De Rossi, vicentino, che stiamo seguendo con attenzione e facendo crescere per fare in modo che anche lui possa sfruttare la nostra formazione come hanno fatto Roberto e Sebastian. Non c’è due senza tre.
Parte importantissima sono le opportunità offerte dalla Uisp che ci permette di fare formazione a bassi costi e offrendo grandi opportunità a questi ragazzi, i cui risultati sono davanti agli occhi di tutti!”