Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Sport per tutti e turismo: l'Acquaviva Uisp risorsa per valorizzare i territori

“Investiamo su formazione e turismo sportivo responsabile”, dice Gian Piero Russo, responsabile del Settore di attività Acquaviva Uisp

Come è possibile coniugare al meglio turismo, sport e rispetto dell’ambiente? Un turismo attento è la chiave per cogliere appieno le caratteristiche di un luogo fatto di natura, cultura e tradizioni spesso legate anche allo sport. Basta pensare a tutte quelle località in cui proprio le attività turistiche coniugate allo sport hanno rilanciato l’economia di un territorio. In Europa sicuramente sono da esempio i paesi della ex-Jugoslavia, che nell’arco di venti anni dalla guerra hanno saputo dare un nuovo volto ad alcune località di eccellenza come la valle del Soca in Slovenia, vocata ad attività di kayak, rafting, escursionismo in generale, o i litorali croati noti per le attività di vela e subacquea. Così, anche in Italia, non mancano dei territori virtuosi che hanno saputo dare nuovo impulso al turismo: pensiamo al caso del fiume Aniene a Subiaco, nel Lazio, dove un’associazione sportiva denominata appunto “Vivere l’Aniene” è riuscita ad eguagliare il numero di presenze creato dal pellegrinaggio nei siti religiosi. Altro esempio è quello toscano, dove alcune società sportive che fanno capo all’Acquaviva Uisp, hanno saputo dar vita a dei veri e propri centri avventura outdoor in fiume e mare come l’associazione Terramare in Maremma, l’associazione T-rafting nel fiorentino, Apua surf nel massese. In tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, tante realtà associative affiliate Uisp hanno scommesso e continuano ad investire tempo e denaro su “Sport, ambiente, solidarietà”, e a questo punto possiamo dire anche in “Turismo sostenibile”.

“In risposta al dilagante turismo di massa si è andato sviluppando un turismo alternativo, responsabile, capace di promuovere interazioni con comunità e culture locali, con l'ambiente e il paesaggio – afferma Gian Piero Russo, responsabile Acquaviva Uisp - in grado di sostenere l'identità e il carattere dei luoghi stimolando lo sviluppo locale a livello economico, sociale e culturale. Ad esempio oggi assistiamo ad un rinnovato interesse per il fiume in quanto elemento strutturale del paesaggio, come avviene per il Tevere. Ogni anno in questo fiume che scorre in più regioni arrivando fino alla capitale d’Italia, viene organizzata dall’Uisp Acquaviva e da tante altre realtà associative la Discesa Internazionale del Tevere che richiama centinaia di sportivi e non solo, da tutta Europa. Ma tante altre esperienze sono nate sul territorio nazionale come sull’Ombrone, sul Po’, sui fiumi della Campania, tanto da spingere il nostro team Acquaviva a sostenere l’organizzazione del secondo Forum sul turismo fluviale sostenibile che si è svolto il 31 ottobre on line, nell’ambito del meeting "All routes lead to Rome”, sui temi della mobilità dolce, attiva, pulita, condivisa, connessa e sostenibile”. (per guardare il video del 2° Forum nazionale del turismo fluviale clicca qui)

Il turismo sportivo può essere infatti un’ottima fonte di reddito per le destinazioni turistiche collegando una serie di variabili in un modello sistemico: l’evento/gara, i consorzi di hotel, i servizi infrastrutturali sul territorio, le amministrazioni coinvolte, i media, etc. In questo l’Acquaviva Uisp con le attività di formazione e di coordinamento generale, come avvenuto lo scorso ottobre a Brugnato/Lerici (per approfondire clicca qui), fornisce strumenti e standard applicati al contesto sportivo ma spendibili anche nel reparto turistico; attività e competenze che, nell'immediato e in un contesto non profit di volontariato, promuovono territori e stili di vita ecosostenibili ma che possono evolvere in un contesto professionale. La formazione Acquaviva Uisp, in particolare, si colloca nel quadro della formazione non-formale che le direttive europee e il processo di Lisbona hanno identificato come tassello fondamentale del quadro delle  qualifiche professionali (EQF – European Qualification Framework).  

Così, se da una parte la stessa esistenza di una Asd, con personale tecnico qualificato, costituisce un valore aggiunto per il territorio ed, in particolare, per le aree interne soggette a fenomeni di spopolamento, “movimentando” e valorizzando con i propri soci e le proprie attività le risorse locali (litorali, bacini fluviali, specchi d'acqua), dall'altra parte c'è la concreta possibilità che un giovane (e non solo) sportivo o tecnico decida di tradurre la propria passione e le competenze acquisite in un progetto turistico-commerciale che trasformi l'occasionale e libero utilizzo degli spazi a fini sportivo-promozionali in uno stabile presidio economico che, maturato nel sano contesto dello sport per tutti, non potrà che essere etico, sostenibile e virtuoso.

Secondo i dati dell’European Travel Commission, il turismo sportivo genera dai 12 ai 15 mln di arrivi internazionali ogni anno nel mondo e rappresenta il 10% della spesa dell’industria turistica mondiale, con prospettive di crescita di oltre il 41% entro il 2021. Numeri importanti che evidenziano il valore dello sport e le ricadute economiche nei singoli territori. L’Europa intercetta il 43% del turismo sportivo globale. Nel 2019 in Italia quasi il 20% dei turisti hanno scelto di trascorrere vacanze all’insegna dello sport, come motivazione principale o secondaria. Scelte che si trasformano in importanti ricadute economiche per i territori che ospitano eventi sportivi o che offrono la possibilità di fare sport. Ma chi sono i potenziali ed attuali soggetti di un ipotetico sistema di turismo sportivo? In Italia sono circa 20 milioni di persone che praticano uno o più sport, pari al 34,3 % della popolazione con più di 3 anni. Di questi il 24,4% svolge attività sportiva in maniera continuativa mentre il restante 10% circa lo fa in maniera saltuaria (fonte Istat). A questa platea di potenziali soggetti del turismo sportivo vanno aggiunti circa 15,5 milioni di italiani che si raggruppano sotto una generica etichetta di coloro che svolgono “una qualche attività fisica”. 

Cosa significa questo? L’Uisp con le sue società affiliate distribuite sul territorio può effettivamente fare la differenza e incanalare il messaggio dello sport per tutti all’interno di una cornice turistica che allo stesso tempo può arricchire territori depressi e spesso dimenticati. (Maurizio Zaccherotti, responsabile comunicazione Uisp Acquaviva)

 

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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.