Settore di Attività Nazionale

Equestri e Cinofile

Attività equestre in sicurezza con Uisp e Marsh: il report dell’incontro

Soluzioni, proposte e servizi con gli interventi di T.Pesce, F.Forsoni, G.Manca, gli esperti di Marsh e due gestori di Impianti equestri del territorio

Si è tenuto oggi l’incontro on line incentrato sulla sicurezza dei centri ippici ed emergenza Covid 19. L’appuntamento dal nome “La sicurezza per l’attività equestre Uisp: tra responsabilità, protocolli e tutele Covid-19” è stato organizzato da Uisp e Marsh, broker assicurativo leader nella sicurezza delle attività sportive che ha realizzato per l’Uisp prodotti assicurativi riservati alla tutela dei circoli. Durante la diretta, che si è tenuta sulla pagina Facebook Uisp Nazionale, sono intervenuti: Tiziano Pesce, vicepresidente Uisp; Umberto Maria Terenzio, Marsh; Fabrizio Forsoni, responsabile Attività equestri Uisp; Andrea Crociani, Marsh; Giovanna Fabiani, del Centro sportivo Equitrek di Udine; Luigi Castelluzzo, del Centro Ippico Italia cm91 di Lecce; Antonio Giovanni Manca, giornalista esperto di discipline equestri.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di analizzare le abitudini quotidiane messe in atto fino ad ora per studiare e proporre nuove strategie, con la collaborazione di chi opera in questi settori, per proseguire in sicurezza l’attività sportiva dei circoli Uisp.

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Ad aprire l’appuntamento è stato Tiziano Pesce, vicepresidente Uisp, il quale si è soffermato sulla fase storica che stiamo attraversando. “Siamo tutti stati colpiti da questa emergenza sanitaria, ma come Uisp continuiamo da diversi mesi e in queste settimane un lavoro straordinario di rappresentanza e di pressione verso il Governo e il Parlamento per continuare a tenere alta l’attenzione su problematiche specifiche dello sport di base e in particolare delle società sportive”. Un impegno declinato fin dai primi giorni della pandemia attraverso azioni e servizi per supportare al meglio le affiliate Uisp. “A noi dell’Uisp è sempre piaciuto sottolineare quanto sia importante far praticare lo sport in sicurezza. Attraverso questo slogan, in un momento particolare come questo in cui l’attenzione agli aspetti assicurativi si intreccia ancor di più con i temi di responsabilità dei dirigenti delle società sportive, ci sembrava particolarmente interessante organizzare questo incontro con il nostro partner Marsh”.

Diverse sono le difficoltà emerse in questo periodo complicato per le società sportive e i circoli ippici equestri. Umberto Maria Terenzio, Responsabile Affinity Marsh, ha sottolineato quanto l’azienda si sia affinata sempre di più all’esigenze e alle problematiche che possono incorrere in questo momento. “Abbiamo dovuto affrontare quest’anno situazioni nuove e impreviste che hanno aperto scenari inediti. Come Marsh abbiamo cercato di sostenere l'Uisp, le società sportive affiliate e i tesserati. Ci siamo immedesimate nelle difficoltà che via via bisognava affrontare, cercando soluzioni che potessero sostenere questo periodo di assoluta incertezza. Nel concreto abbiamo svolto alcuni interventi, lavorando su come ampliare i temi della sicurezza e cercando di immaginare quali preoccupazioni potessero avere i presidenti delle società sportive e dei circoli ippici e trovare soluzioni che andassero a coprire queste nuove esigenze”.

Fabrizio Forsoni, responsabile Attività equestri Uisp, ha chiuso la prima parte dell’appuntamento spiegando la situazione dei circoli e delle società sportive nel territorio. “Le attività equestri Uisp sono presenti in tutto il territorio nazionale, con proposte ed esperienze molto differenti sia che si realizzano in club o in circoli ippici che organizzano anche corsi di avviamento. L’obiettivo rimane quello della qualificazione del progetto associativo attraverso le proposte di formazione e dei servizi all’altezza dei tempi”. Sul versante dello sport, il rapporto con un essere vivente, soggetto ad umori e sensazioni, costituisce parte integrante dell’attività stessa dell’attività equestre dell’Uisp. “Ad oggi a una domanda individuale o di gruppo, la Uisp si impegna a rispondere con una proposta di attività che si realizza come un’opportunità di vivere in un contesto di veicolo di educazione ambientale e di adeguamento di comportamento individuale e collettivi”. Stando ai dati ufficiali, in oltre 140, tra comitati regionali e territoriali, oltre 148 società affiliate operano su grandi aree strutturali, superfici e spazi per cavalli per soci. “Le attività equestri sono svolte principalmente nel rispetto degli ordinamenti sportivi, ma da un’indagine effettuata abbiamo rilevato che le caratteristiche gestionali sono al 40% indoor, il restante 60% outdoor. Le caratteristiche strutturali, invece, sono il 70% impianti in gestione, il 30% di proprietà. Per quanto riguarda le superfici di lavoro infine, i campi sono ancora in sabbia (quasi il 90%), molto di meno in erba (poco di meno del 10%) e una piccola percentuale in campi in PFU (Pneumatici Fuori Uso), in fase di studio e proposti da Uisp e Ecopneus”. 

Il secondo panel ha visto la presenza degli esperti nelle discipline equestri e dei gestori di impianti equestri Uisp. Il giornalista Antonio Giovanni Manca, insieme a Elena Fiorani, ha coordinato questo secondo panel lasciando spazio alle persone che vivono la situazione ippica nella quotidianità. Manca ha ricordato come il problema della sicurezza nel mondo equestre è sempre esistito e come il rischio è sempre presente per definizione in questo ambito. “La risposta generale che c’è stata da parte dei circoli sulla sicurezza è stata sicuramente buona. Si è deciso di convivere con un altro pericolo e sicuramente, nella logica dell’accettazione, i circoli ippici presentano una forma mentis più adeguata”.

Giovanna Fabiani, che gestisce un impianto equestre Uisp in Friuli Venezia Giulia, è intervenuta riguardo le norme di sicurezza già presenti nei circoli ippici. “Adottiamo da sempre tutte quelle misure di prevenzione che sono orientate verso la riduzione al minimo del gap tra l’imprevedibile e il prevedibile, cercando di allontanarci dalla definizione di attività pericolosa. Per attuare queste misure puntiamo su tre punti fondamentali: i cavalli, gli istruttori e gli aiuti istruttori, e gli allievi. La sicurezza e la prevenzione, infatti, sono elementi in cui ci soffermiamo molto durante i percorsi di formazione, mentre per i cavalli adottiamo un trattamento particolare per ridurre al minimo le manifestazioni imprevedibili per l’uomo, andando a curare la loro socializzazione, l’alimentazione e il loro allenamento”. Particolare attenzione viene data anche al binomio uomo-cavallo. Ad ogni allievo, in relazione ad età e grado di preparazione, viene affidato un particolare cavallo per le lezioni didattiche. Molto importante per gli allievi risultano i dispositivi ad utilizzo manuale e per questa ragione vengono organizzati dei training specifici su quello che il cavallo può o non può sopportare. Situazioni di pericolo possono arrivare dal trekking ed è per questo che viene organizzato il tutto nel minimo dettaglio. “Bisogna ad ogni modo pianificare il tutto – continua Fabiani – per evitare situazioni di pericolo. Ci sono anche delle attrezzature che devono essere controllate per verificare l’efficienza".

A chiusura del secondo panel, il gestore di impianto equestre Uisp in Puglia, Luigi Castelluzzo ha esposto al meglio dove vengono tenuti i cavalli a fine della sicurezza. “Da noi il cavallo viene utilizzato quasi esclusivamente per lo sport e quindi è necessario che sia collocato in un’infrastruttura. Gli impianti di coloro che usano la monta inglese è il centro ippico. Questo è costituito da strutture quali i box dove i cavalli vengono stabulati, i magazzini per gli alimenti e gli spogliatoi o club house per gli iscritti. In questo periodo queste ultime strutture non possono essere utilizzati e gli atleti quindi entrano dall’ingresso principale”. I box dei cavalli devono avere determinate dimensioni (minimo 3 metri di larghezza per 3 metri di lunghezza e 3 metri di altezza), sono in muratura e devono inoltre soddisfare le normative edilizie dei comuni, regioni e provincie. Sono sottoposti poi alle normative dell’Asl che visiona gli ingressi, le finestre e gli scoli e alle normative dei vigili del fuoco sulla parte elettrica che deve essere a norma”. 

Andrea Crociani, Client Manager Marsh, ha illustrato gli interventi messi in campo in questo periodo dal punto di vista assicurativo. “Di base c’è una copertura assicurativa che l'Uisp offre a tutte le discipline sportive per la copertura della responsabilità civile per lo svolgimento dell’attività sportiva e dei circoli ippici. In questa copertura trova tutela sia il circolo che offre i suoi servizi, sia i singoli che sono poi chiamati a declinare questa attività, come il presidente del circolo e i collaboratori che rientrano in questa filiera. Ricordiamoci quindi che quando viene praticata l’attività sportiva c’è una tutela di copertura di responsabilità civile che risponde in maniera esaustiva a molti dubbi tra cui il comportamento del cavallo e l’interessamento di un terzo all’interno di un circolo”.

Come si può integrare la proposta assicurativa e rispondere ulteriormente alle problematiche legate all’attività equestre e al problema del covid? “Una delle proposte è la copertura impianti e circoli multirischi che al suo interno prevede garanzie specifiche come la responsabilità civile del conduttore e del presidente del circolo, la garanzia incendio o all risk e la possibilità di estendere la garanzia furto. Questa copertura – prosegue Crociani – è estesa anche ai cavalli e ai danni che possono subire”.

“Offriamo anche la tutela legale del circolo/associazioni sportive rivolta a chi organizza l’attività sportiva, ovvero il presidente e tutti i membri del direttivo, fino ad estenderla alle figure tecniche. La tutela legale vuole dare una risposta immediata laddove le figure devono rispondere civilmente e penalmente a problemi che sorgono durante l’attività sportiva o durante la gestione del circolo”. L’ultima copertura invece può essere attivata da qualsiasi persona e dà una tutela in caso di Covid importante". (a cura di Sergio Pannocchia) 

 

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