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Montagna Uisp: praticare nel rispetto di sé e dell'ambiente

Le innovazioni tecnologiche che si susseguono nell’ambito dell’orientamento e delle dotazioni personali, rendono gli sport svolti in ambiente naturale più pericolosi? Garantiti dalla strumentazione a nostra disposizione rischiamo di varcare i limiti imposti dall’ambiente e di sfidare la natura senza averne i reali mezzi? L’abitudine ad affidarci ai mezzi tecnologici può condurre ad un analfabetismo di ritorno in termini di preparazione tecnica e di adattamento, rendendoci più deboli e vulnerabili?

Una serie di domande incalzanti che molti di noi si saranno posti dopo aver appreso le tragiche vicende dei giorni scorsi con sette vittime sulle Alpi svizzere ed altri morti all’estero, tra cui anche guide ed escursionisti esperti.
“La moderna strumentazione, ormai a disposizione di tutti, per quanto ci faccia sentire sicuri non può mai sostituire la conoscenza dell’ambiente in cui decidiamo di muoverci – afferma Giovanni Cugnetto, responsabile montagna Uisp - Bisogna per forza passare dalla cartografia, avere nozioni di meteorologia e geologia, per accedere all’utilizzo delle strumentazioni specifiche in sicurezza. Tutte le tecnologie sono utili e alzano i livelli di sicurezza ma alla base di ogni decisione deve esserci l’attenta valutazione da parte di chi conduce i gruppi. Purtroppo ultimamente ci si affida troppo allo strumento, spingendosi sempre un po’ più in là di quanto permesso dall’ambiente che ci accoglie”.

Le competenze sono indispensabili per affrontare situazioni estreme in sicurezza – continua Cugnetto – la Struttura di attività montagna Uisp sta organizzando incontri divulgativi sul tema della sicurezza inserendo il modulo del risk management in tutte le discipline. Tutti coloro che praticano sport in ambiente, dal trail running all’orienteering, e vogliono fruirne in situazioni estreme devono conoscere l’ambiente in cui ci si va ad inserire. Questo aspetto incrocia la sostenibilità con la sicurezza: per noi praticare sport in ambiente naturale significa inserirsi non confrontarsi, proprio partendo dal presupposto della sostenibilità, per rispettare la natura della persona e i limiti della conoscenza, approcciandosi con rispetto ad ambienti che non conosciamo sufficientemente. L’escursionista Uisp va in montagna per sentirsi parte dell’ambiente non per sfidarlo”.

Ci sono delle nozioni di base, dalla meteorologia alla nivologia alla geologia, che sono indispensabili per capire l’ambiente in cui ci si inserisce e affrontare queste pratiche in sicurezza. “L’operatore Uisp che noi formiamo per accompagnare i gruppi deve avere conoscenze specifiche, tanta esperienza e una buona attitudine dal punto di vista comunicativo e relazionale - conclude Giovanni Cugnetto - A noi interessa il benessere del socio, che va condotto alla fruibilità del territorio e dell’ambiente in totale sicurezza e sostenibilità”. (Elena Fiorani, Uisp Nazionale)

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