Nazionale

Sport di prossimità per il benessere di tutti: il progetto Next

L’Uisp capofila del progetto europeo che porta il movimento nei condomini, per promuovere socialità e salute. Intervengono S. Pucci e F. Di Feo

 

NEXT Neighborhood Sport – Get healthy, get closer!, è un progetto europeo che, oltre all’Italia, coinvolge Danimarca, Croazia, Romania, Spagna e Germania. L’Uisp è capofila e intende condividere buone pratiche ed esperienze nel campo dello sport di prossimità, per contrastare più efficacemente la sedentarietà e promuovere il benessere nella popolazione.
“Questo progetto rappresenta una novità nel panorama italiano ed europeo - spiega Stefano Pucci, responsabile politiche per la salute e l’inclusione Uisp - quella dell’Uisp è la prima esperienza strutturata in Italia, ed è stata valutata in maniera molto positiva dall’Europa. Il nostro modello di attività potrà essere replicato ovunque i contesti condominiali lo consentano, grazie alle esperienze di Sassari, Milano e Reggio Emilia; il progetto sardo, in particolare, è sostenuto dalla Fondazione con il sud grazie ai fondi per i progetti innovativi. Credo che in questo periodo di ripresa dell’attività fisica dopo il lockdown, questo tipo di approccio possa rappresentare un’opportunità per incentivare i cittadini al movimento in un contesto protetto. Inoltre, è l’occasione per dare un contributo alla ricostruzione del tessuto sociale, oltre che alla salute e al benessere dei cittadini, garantendo sicurezza e rispetto delle regole”.

GUARDA IL VIDEO che illustra le attività di Sassari, Milano e Regio Emilia

Mercoledì 10 giugno si è svolta, in videoconferenza, la riunione di avvio del progetto cui hanno preso parte tutti i partner, per l’Uisp erano presenti: Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp, Raffaella Chiodo Karpinsky e Daniela Conti, del settore internazionale, Marta Giammaria, responsabile ufficio progetti Uisp e la coordinatrice Francesca Di Feo, dell’Uisp Ciriè Settimo Chivasso.
“Ovviamente abbiamo dovuto rimettere mano all’intero cronoprogramma - spiega Francesca Di Feo - la riunione di avvio è stata posticipata di tre mesi, quindi abbiamo chiesto di prorogare la scadenza del progetto, che invece di terminare a dicembre 2021, si concluderà a marzo 2022. Sempre in un’ottica di rimodulazione, con i partner abbiamo deciso di anticipare la fase di ricerca, che doveva essere la terza fase: si tratta di un lavoro di studio sulle buone pratiche e i dati dei vari paesi in relazione alle azioni del progetto e non richiede una implementazione operativa di persona. Il capofila di questa sezione è l’associazione romena AJSPT che raccoglierà i dati per fornire le linee guida che verranno utilizzate dagli operatori durante lo svolgimento delle attività, nel 2021. L’Uisp supporterà il lavoro di ricerca, essendo la realtà con più esperienza sul tema: in particolare, raccoglieremo le buone pratiche dalle tre città in cui già esiste questo tipo di offerta ma studieremo anche il contesto, con regolamenti e leggi su spazi pubblici e condominiali, che potrebbe tornare utile per l’implementazione dello sport di vicinato, oltre ai dati aggiornati sulla sedentarietà in Italia”.

La situazione di emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo ha influito sui contenuti del progetto e sull’organizzazione delle azioni future?
“Sicuramente la recente esperienza di lockdown ci ha portato a riflettere su alcune implementazioni che potremmo inserire nel progetto - risponde Di Feo - da Fundaciò Ubae, il partner spagnolo, è giunta la suggestione di introdurre anche il concetto di digitalizzazione dello sport: l’idea è quella di inserire una parte di sport digitale, in diretta o registrato, nella fase pilota del progetto. Questa opzione eliminerebbe la relazione diretta e fisica tra le persone, ma potrebbe avere dei risvolti positivi, aiutandoci a portare il movimento nelle case delle persone che fanno più fatica ad avvicinarsi all'attività motoria. Questa riflessione è stata sicuramente originata dalle esperienze di questi mesi, come quella condotta dall’Uisp con la campagna “La palestra è la nostra casa”: nata spontaneamente e improvvisata a causa dell’emergenza sanitaria, ci ha permesso di lanciare un segnale importante di presenza e vicinanza a tutti i nostri soci. Nell’ambito del progetto Next sarebbe una grande sfida perchè il pubblico di riferimento sono in particolar modo gli anziani, meno avvezzi alle attività digitali, ma potrebbe rappresentare un salto nel futuro dello sport sociale”. (Elena Fiorani)

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