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Uisp e centro benny nato: a Gabriele Del grande il premio Nelson Mandela

Giovedì 7 ottobre, presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, si è svolta la seconda parte dell’assegnazione del premio internazionale Nelson Mandela, istituito da Uisp e centro Benny Nato.
Nell’anniversario della prima manifestazione antirazzista in Italia, seguita all’assassinio nel 1989 del rifugiato sudafricano Jerry Masslo, il premio è stato consegnato al giornalista freelance Gabriele Del Grande, per la sua attività con il sito Fortress Europe, sui viaggi dei migranti e sulle tante morti in mare. “Sono felice per questo premio – ha afferma Del Grande in collegamento dal Marocco – anche se è paradossale come oggi il giornalismo d’inchiesta in Italia sia se non morto, moribondo, non trovi spazio sui media. Il giornalismo inoltre ha una grossa responsabilità: ha contribuito alla creazione dello stereotipo dell’immigrato come “mostro” e come capro espiatorio”. La prima cerimonia di premiazione si è svolta il 22 giugno a Johannesburg, presso il museo dell’Apartheid, durante i Mondiali di calcio.

“Abbiamo deciso di premiare Gabriele – ha spiegato Raffaella Chiodo, a nome dell’Uisp - perché con il suo lavoro ha dimostrato sensibilità e impegno contro il razzismo e contro ogni violazione dei diritti umani. E’ un esempio di un giornalismo responsabile e approfondito di cui si sente la mancanza”.
Giornalismo e informazione sono stati centrali nel dibattito. “Nel 1989 il servizio pubblico trasmise in diretta i funerali di Masslo, non so se oggi verrebbe fatto altrettanto – ha affermato Roberto Natale, presidente della Fnsi – Oggi si sente la mancanza di un giornalismo che non si accontenta di ripetere le versioni ufficiali. Non servono grandi mezzi, ma passione civile e senso del giornalismo”.
Laura Boldrini, dell’UNHCR (Commissariato delle nazioni unite per i diritti dei rifugiati) ricorda come proprio lo shock per le condizioni dei migranti portate alla luce dall’omicidio di Jerry Masslo, e la successiva mobilitazione della società civile e del giornalismo, hanno portato all’approvazione nel febbraio del 1990 della legge Martelli, che ha abolito le limitazioni geografiche per la richiesta di rifugio. Durante l’incontro è stata proiettata anche un’intervista a Jerry Masslo, realizzata qualche mese prima della sua morte da Massimo Ghirelli durante un servizio sulle condizioni dei migranti. Allora Masslo non era un simbolo – lo sarebbe diventato solo dopo morto - ma semplicemente una persona in cerca di un’opportunità che chiedeva rispetto per i propri diritti.
(L.M.)

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