Comitato Regionale

Toscana

Bartolini: "Lavoriamo perché lo sci diventi sempre di più uno sport per tutti"

L’estate sta finendo, per l’area neve della Uisp è tempo di iniziare a pensare a una nuova stagione. Il coordinatore regionale Pietro Bartolini è già al lavoro per pianificare al meglio la futura attività.

“Abbiamo iniziato a parlare degli appuntamenti classici – afferma Bartolini - come i campionati nazionali che quest’anno dovrebbero essere a Pozza di Fassa, e i corsi dei vari sci club che sono rivolti ai bambini ma anche gli adulti, visto che sempre più spesso i genitori ci chiedono di poter fare qualcosa mentre aspettano i loro figli. E poi c’è il discorso della formazione: sarebbe importante riuscire ad allargare la squadra degli operatori sportivi”.

C’è una carenza di operatori?

“Carenza non direi. Diciamo che però alcuni di loro iniziano ad avere una certa età ed è necessario garantire un ricambio”.

Nell’ultimo inverno la neve ha aiutato molto.

“Il 2018, anche grazie alla neve, è stato un anno molto positivo in Toscana. Devo dire, però, che anche quando il meteo non è stato così propizio l’impegno degli operatori e la struttura della Uisp ha permesso di organizzare dei programmi interessanti. Alla fine bastano sei domeniche per portare avanti l’attività, logico che se le condizioni aiutano si può allungare e pensare ad eventi divertenti come il carnevale sugli sci o la fiaccolata”.

Inutile ricordare che la Uisp è soprattutto promozione.

“La Uisp dà giustamente molta importanza alla promozione, ma non dimentica neppure l’agonismo. Per far rimanere gli atleti a fare lo sport vanno dati stimoli, specie ai ragazzini. Serve almeno qualche gara, di fine corso, coinvolgendo altri sci club. Garantire competizione è fondamentale”.

Com’è la situazione dello sci in Toscana?

“Direi nel complesso più che positiva. Ci sono aree stazione molto attrezzate come l’Abetone e ancora più efficienti come la Doganaccia. E anche l’Amiata si dà da fare, è in una posizione strategica ma soffre i venti del sud e l’essere tessera di confine. Sospesa tra due province e tre comuni talvolta può avere qualche problema di decisioni”.

Cosa può e deve fare ancora la Uisp regionale?


“Torno all’argomento degli operatori sportivi. Mi piacerebbe fare un corso a livello locale per permettere alle varie realtà di formarli più facilmente. Non per tutti è semplice prendersi una settimana per andare nelle regioni del nord, che devono restare punto di riferimento ma non avere questa competenza esclusiva. Riuscire ad avere corsi anche vicino a casa renderebbe molto più semplice il lavoro. Poi visto che abbiamo una gara bellissima e partecipata come il trofeo Mori all’Abetone, sarebbe importante organizzare qualcosa di prestigioso anche nella zona sul della regione”.

Come si coniuga lo sci, sport d’élite, con lo sport per tutti della Uisp?

“Lo sci è per certi versi uno sport d’élite, se non altro per i costi. Ciò che deve fare la Uisp è provare ad abbatterli senza diminuire la qualità dell’offerta. Un aiuto già viene dato dai nostri operatori sportivi. Al resto dobbiamo pensarci noi riuscendo a far crescere il numero dei partecipanti e acquisendo ulteriore potere contrattuale. Se i nostri gruppo crescono, coinvolgendo sempre più bambini e magari anche i genitori, le scuole di sci saranno più invogliate a proporci prezzi migliori. Abbiamo bisogno dei maestri, la formazione dei bambini è loro competenza e ci garantisce la qualità: i nostri operatori possono essere di supporto e far divertire gli allievi dopo la lezione”.

E lo slalom sui pattini può aiutare?

“Eccome se può. Propone dei gesti tecnici che ricordano molto lo sci. Come abbiamo visto di recente ad Abbadia ha un buon successo e attira partecipanti. Non solo: se questa disciplina prende campo permette agli sci club di ridurre i costi, meglio allenarsi vicino a casa e prevedere qualche trasferta in meno su un ghiacciaio. Poi, altrettanto importante, aiuta i ragazzi a socializzare. Il problema di uno sport invernale è quello di fare gruppo, organizzare attività anche quando non c’è la neve e l’inline alpine slalom si può fare tutto l’anno. Infine può essere una disciplina nuova che promuove la Uisp e il territorio”.

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