Comitato Regionale

Toscana

Il presidente Bani consegna un documento politico alla candidata Fedeli

Un documento nel quale la Uisp ribadisce la propria autonomia ma non la propria neutralità,

Nel corso di un'iniziativa organizzata all'interno della campagna eletorale, il presidente della Uisp Toscana Lorenzo Bani ha consegnato un documento al Ministro Valeria Fedeli, candidata nel collegio uninominale di Pisa per il Senato per la coalizione di centrosinistra.

Il documento è il seguente:

DOCUMENTO IN PREVISIONE DELLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO

Il Comitato Regionale Toscano dell'UISP conferma la sua autonomia rispetto alle prossime elezioni politiche, ma non la sua neutralità. Infatti il nostro concetto di sport per tutti interessa la qualità della vita, l'integrazione, la coesione sociale, la tolleranza e la sostenibilità ambientale. Su queste basi possiamo andare a confronto con i programmi dei singoli partiti e coalizioni politiche che si riconoscono su questi valori.

Lo sport per tutti interpreta un nuovo diritto di cittadinanza che si legittima in base ai valori della partecipazione e difesa dei diritti entro ogni forma di discriminazione, di pregiudizi e di razzismo.

Noi dobbiamo misurarci sulle riforme necessarie di cui lo sport per tutti ha bisogno.

Riforme quindi, come quella che lo sport sociale attende da anni. Su questo terreno crediamo sia arrivato il tempo di aprire una nuova stagione nella quale ognuno dei soggetti in campo è tenuto a fare la propria parte per raggiungere un obiettivo di civiltà nel nostro Paese: una legge nazionale che sappia affrontare i cambiamenti che la pratica sportiva ha subito soprattutto negli ultimo dieci anni.

Una legge che chiarisca chi fa che cosa, che superi l'anomalia tutta italiana del Comitato Olimpico, che eviti l'oscillazione tra il Ministro con delega ed il Sottosegretario alla vigilanza, che valorizzi il pluralismo dei soggetti del sistema sportivo, che stabilisca criteri di rappresentanza democratica uguale per tutti, che sappia riconoscere il peso della consistenza e della qualità nel rapporto con le risorse complessive, che indichi la definizione di sport di stampo europeo.

Occorre modificare il decreto Balduzzi fissando la discriminante dell’obbligo di certificazione sulla base dell’attività svolta e non su quella del soggetto organizzatore, arrivare ad un decreto correttivo della legge del terzo settore, che superi alcune anomalie di tale legge, in particolare il riconoscimento della promozione sociale agli enti di promozione.

Inoltre è indispensabile completare i chiarimenti fiscali per rendere effettive le previsioni a vantaggio degli Enti di Terzo Settore e avere certezza sui tempi dell'entrata in vigore delle norme.

Occorre, inoltre, prevedere soluzioni ai problemi già emersi in questa prima fase attuativa della riforma attraverso l'emanazione di decreti attuativi e attivare gli strumenti di governance previsti, come il Consiglio Nazionale del Terzo Settore, l'Organismo Nazionale di Controllo dei Centri di Servizio per il volontariato e la cabina di regia interministeriale.

Ferma restando la nostra posizione circa il lavoro fatto sulla trasparenza e la tracciabilità dei dati per gli EPS, è naturale chiedere, per esempio, che il registro delle ASD possa stare presso il Ministero dello Sport come accade per la legge sulla promozione sociale che è presso il Ministero del Lavoro.

Lo sport, la terza agenzia educativa del Paese, non può procedere per sovrapposizione di norme nel tempo, ha bisogno di un intervento sistemico che sappia riconoscere innanzitutto la potenza formativa della cultura sportiva. E sull'istruzione proponiamo di rinnovare il protocollo con il MIUR che abbiamo siglato per la formazione del personale della scuola.

L'UISP prende atto dello sforzo complessivo da parte del Governo nei confronti di alcune categorie sociali attraverso il cosiddetto "Pacchetto sport" inserito all'interno della Legge di Bilancio. Il provvedimento infatti prevede misure che favoriscono la partecipazione dei giovani migranti alle attività sportive e riconosce un sostegno importante all'impiantistica nelle periferie, scelte che valorizzano il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale, di integrazione culturale e di promozione umana.

Le attività dello sport dilettantistico italiano si reggono grazie all'azione entusiasta di centinaia di migliaia di volontari che operano nelle tante società sportive presenti in tutto il territorio nazionale e che sono impegnate ad assicurare, con continuità e a tutte le persone, a cominciare da quelle meno abbienti, e in ogni età della vita, il diritto alla salute, alla pratica motoria e sportiva. Socialità, relazioni e stili di vita attivi che rendono l'associazionismo sportivo dilettantistico un patrimonio di assoluto rilievo e un modello di riferimento nel nostro Paese e in Europa. Per questo abbiamo espresso perplessità in merito all'introduzione della figura di società sportiva dilettantistica lucrativa". Tale previsione aggiunge una nuova tipologia di soggetto a quelle esistenti e a quelle introdotte dalla riforma del Terzo Settore che già ci aveva spinto a richiedere un tavolo interministeriale ad hoc per armonizzare e coordinare le normative.

Inoltre, altre osservazioni:

  1. L’agevolazione sull’ammodernamento degli impianti sportivi dovrebbe essere estesa a tutti gli impianti sportivi, anche quelli di proprietà e in concessione alle società amatoriali e agli EPS.
  2. La misura prevista per l’aumento della franchigia di non imponibilità per redditi derivanti dallo svolgimento di attività sportive dilettantistiche deve mantenere le stesse procedure del passato.

La UISP Toscana si rivolge alle forze politiche per un confronto serio su queste tematiche

 

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