Comitato Territoriale

Genova

INTERVISTE UISPORTIVE BASKET

 

 

 

I FORTI DI GENOVA, intervista a Edoardo Poli 

Come e quando è nata la vostra squadra?

Sino al 2017 facevamo parte dell’Ardita Juventus . Abbiamo deciso come gruppo di renderci indipendenti soprattutto per esigenze organizzative.  Ci siamo dati il nome dei Forti di Genova perché sono un’  immagine simbolo dell’antica gloria di Genova. Abbiamo messo il nostro logo dietro al colletto delle nuove divise e nel campionato 2017-18 abbiamo fatto il nostro esordio come Forti in Uisp.

Cosa significa per voi partecipare ad un campionato amatoriale?

Dopo il triste periodo del Covid  significa soprattutto il ritorno alla normalità, allo sport che amiamo, fatto con il sorriso. Quest’anno c’è proprio lo spirito giusto , la voglia di divertirsi.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nel praticare sport?

Sicuramente la mancanza di palestre, noi siamo quasi tutti del levante genovese e c’è scarsissima disponibilità , se non ci aveste trovato lo spazio al PalaOregina  come campo gara non avremmo saputo dove rivolgerci.

Quali sono le vostre aspettative per questa stagione?

Entrare nei play off, nella fascia alta possibilmente. Per scaramanzia non diciamo in semifinale …meglio non esagerare!

Cosa direste per avvicinare qualcuno allo sport amatoriale?

Che il coinvolgimento e l’ottima organizzazione creano le condizioni per divertirsi. Anche a livello di arbitri la situazione è migliorata tantissimo , ci sono tutti gli elementi per dedicarsi allo sport che ci piace e siamo molto contenti!

Quale è il ricordo più bello legato ai campionati Uisp?

La finalina dei play out del 2019, pre covid, che è comunque stato uno spartiacque per tutti. Era giugno e avevamo vinto una bella partita contro il Cus Genova.  Una sfida secca che ci ha dato una soddisfazione dal punto di vista sportivo, dopo una stagione giocata intensamente sino alla fine.

 logo dei Forti di Genova

 

STURLA VIKINGS , intervista a Jacopo Cannizzaro

1) Come e quando è nata la vostra squadra?

Lo Sturla Vikings nasce nel 2014 una sera all’Irish Pub . Eravamo tra giocatori provenienti dalla promozione in diversi ambiti, tutti orignari di Sturla e davanti ad una birra abbiamo deciso di creare una squadra nostra che portasse i colori bianco verde di Sturla.

2) Cosa significa per voi partecipare ad un campionato amatoriale?

Divertimento ma anche cura dell’organizzazione, meglio se condivisa. Nel nostro caso è così : Carola Lusenti si occupa di venire in Uisp, Giacomo Turiziani della pagina Instagram, Emanuele Foscoli che quest’anno non gioca, ha rilevato, sollevandomi da un certo impegno, la parte gestionale… quello che invece è richiesto proprio a tutti è la serietà nel garantire la disponibilità necessaria e la serietà, sia in partita che durante gli allenamenti.

3) Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nel praticare sport amatoriale?

 I costi delle palestre. Noi come squadra non abbiamo sponsor e ci autotassiamo. Per poterci allenare blocchiamo uno spazio per tutta la stagione e i costi sono davvero elevati. Altra difficoltà è mantenere l’impegno costante, essendo tutti adulti, tra lavoro e famiglia non sempre è possibile conciliare le diverse esigenze.

4) Cosa direste per avvicinare qualcuno a questo sport?

 Provate!  I campionati amatoriali racchiudono i livelli di gioco più diversi, a volte pure troppo perché giocano ex tesserati  freschi di federazione che rispetto ad altri hanno ovviamente un passo diverso, ma lo spirito sportivo “ amatoriale” prevale e alla fine conta giocare facendo del  proprio meglio e uscendone sempre dignitosi.

 5) Quali sono le vostre aspettative in questo campionato?

 Abbiamo sbagliato due partite che sulla carta avremmo potuto vincere. Speriamo che esca la mentalità grintosa perché ci terremmo ad entrare almeno nei play off, sono fiducioso nei miei compagni!

6) Il più bel ricordo legato ai campionati Uisp?

Ci uniamo anche noi a tutti quelli che hanno menzionato la sfera extra gara come episodi memorabili di questi campionati. Le vecchie amicizie che abbiamo modo di coltivare nel tempo e quelle inaspettate che nascono e che diventano parte della nostra vita danno un valore speciale al tempo passato in campo. Al momento il ricordo più bello è l’ultima grigliata tutti assieme, poi sicuramente diventerà la prossima!

 

 BEGATO BOARS intervista a Francesco Rovati

Come e quando è nata la vostra squadra?

Circa 2 anni fa, in modo abbastanza casuale. Ci siamo trovati tra amici e poi amici di amici e ci siamo detti che sarebbe stato bello ricreare un gruppo relativo alla zona di Begato, che è il quartiere dove molti di noi sono cresciuti e con cui abbiamo un forte legame ed era il modo di continuare a mantenere vive delle amicizie di lunghissima data e farne crescere di nuove. Così abbiamo reclutato anche dei giocatori, tra i più giovani, dello storico gruppo degli Old Glories,  che già avevano partecipato a diversi campionati Uisp e ci siamo mischiati, tra ex cestisti più ”seri ”, altri più improvvisati e alcuni neofiti, senza fare distinzioni, con la premessa del “vediamo come va” e tanto entusiasmo…

 Cosa significa per voi partecipare ad un campionato amatoriale?

Siamo partiti davvero con la sola voglia di stare insieme e metterci alla prova senza alcuna pretesa di chissà quali prestazioni, poi pian piano abbiamo alzato l’asticella…e non mi riferisco tanto al piano puramente sportivo, che comunque ci ha dato soddisfazioni inattese, ( classificati terzi al campionato Uisp 21-22) ma questa passione comune ci stimola a fare sempre più“ gruppo”, abbiamo fatto le divise nuove, i cappellini, ultimamente un compagno infortunato si è messo a fare le dirette Instagram delle partite, con tanto di telecronaca professionale! E sempre con la stessa naturalezza sono nate delle iniziative come l’evento di Domenica prossima , 18 c.m. E’ capitato che un gruppo della marina statunitense volesse fare un' amichevole, ci siamo detti “ ma sì dai..” da lì l’idea di trasformarla in un' iniziativa benefica che potesse coinvolgere più gente possibile in una giornata di giochi ( ci saranno tante garette per i bambini, il tiro con l’arco per i grandi…) e un servizio di catering offrirà da bere e da mangiare. Per questo dobbiamo ringraziare Stefano Paoloni, componente fondamentale della squadra, che già si era premurato per trovarci lo sponsor…ogni cosa nasce leggera, senza pressioni, ci viene naturale perché siamo spinti da un entusiasmo collettivo che ci fa dire “ ma sì dai” , proviamo. E’ questo il motore di tutto.

 Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nel praticare sport a questo livello?

Le difficoltà sono solo di tipo organizzativo. Alcuni di noi, come me, sono neo papà, altri sono in “dolce” attesa, è chiaro che gli impegni aumentano e questo richiede la volontà di non rinunciare ad uno spazio condiviso, ma facciamo in modo di esserci. Abbiamo anche aggiunto un allenamento settimanale, sicuramente ci aiuta l’attitudine maturata nella pratica dello sport agonistico. Per chi è stato abituato a considerare lo sport come pratica quotidiana, passare all’impegno amatoriale è più facile, ma sì dai, si può fare!

 Cosa direste per avvicinare qualcuno allo sport amatoriale?

Lo sport amatoriale è molto più aggregativo rispetto a quello agonistico, nel senso che lo sport è scopo ma anche strumento per coltivare amicizie vecchie e nuove, spesso da adulti ci si può un po’ chiudere perché la routine non crea occasioni di scambio oltre alla cerchia “ stretta” di frequentazioni, invece tramite lo sport amatoriale, si continuano a conoscere persone con lo stesso gusto nel divertirsi, non ci si ferma, anzi, si finisce per coinvolgere anche le famiglie in questo “gruppone”, sempre più attivo!

 Il più bel ricordo legato ai campionati Uisp?

Al volo direi una super grigliata a fine stagione scorsa…tutti assieme, con mogli e figli. Sono questi i momenti più significativi, ovvio mentre si beve, si mangia e ci si rilassa in famiglia , c’è già chi mette in piedi la stagione successiva!

P.S. Domenica 18 Dicembre, alle ore 15 presso il Palafigoi, incontro benefico Beagto Boars vs Team US Navy  e poi giochi e rinfresco per tutti...che lo spirito alla Begato Boars vi faccia dire “ ma sì dai !“

 Di seguito il link per partecipare

https://forms.gle/v67ixrbhcrwpPDj88

 

FUTURA GENOVA ASD , intervista a Marco Francia

Come e quando è nata la vostra squadra?

Il Futura inizia da lontano…molto prima della sua nascita, la nostra attività, consisteva nel baskin (sport pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare insieme) Poi nel 2012 si è formato un gruppo di amici che si allenava in una palestra scolastica a Pra e nel 2016  con la fondazione del Futura Genova, li abbiamo inglobati formando due squadre: gli Slam Drunk che facevano i campionati Uisp e i Fakers, nome e logo goliardicamente “rubato” ai Lakers, che partecipavano in Fip. Infine nel 2018 ci siamo riuniti in  un’unica compagine e abbiamo proseguito con i campionati Uisp.

Cosa significa per voi partecipare ad un campionato amatoriale?

Per noi parte tutto col dare l’opportunità, a chiunque lo volesse, di partecipare. Da noi non esiste distinzione tra chi ha trascorsi agonistici e chi è alle prime esperienze, per noi conta l’inclusione. Nelle nostre partite tutti giocano, il risultato è sempre secondario rispetto al coinvolgimento di tutti, pur cercando di fare del nostro meglio. Facciamo locandine, se ci sono situazioni individuali in cui è necessario contribuire con un supporto economico, il gruppo se ne fa carico volentieri. Ci siamo messi anche a fare le dirette delle partite su you tube, proprio perché il clima di condivisione che si crea è quello che davvero ci motiva.

Quali sono le maggiori difficoltà che riscontrate nel praticare sport a questo livello?

A livello organizzativo ci vuole sicuramente qualcuno che “ si prenda la briga”, anche se negli ultimi anni si è tutto semplificato, a cominciare dal tesseramento che con la nuova piattaforma Uisp, ci da più autonomia e naturalmente bisogna avere una rosa di elementi sufficienti ad affrontare un campionato con tutti gli imprevisti del caso, che a noi non manca… ma  forse il punto dolente restano gli impianti. A Genova le strutture dove praticare sport sono poche e spesso versano in condizioni carenti, quindi per noi il vero scoglio è trovare spazi adeguati dove allenarsi e giocare.

Cosa direste a qualcuno per farlo avvicinare allo sport amatoriale?

Io punterei davvero sul concetto di sport per tutti. Non è così faticoso o complicato formare una squadra, anche i costi sono molto contenuti e le formazioni del torneo sono eterogenee, c’è spazio per tutti per potersi divertire, certo anche vincere è parte del divertimento, ma parliamo di un ambiente dove non ci si sente “inferiori” per via  del livello di gioco, è questa la vera differenza tra lo sport amatoriale e le attività di promozione; non è la prestazione l’incentivo, è la voglia!

Quale è l’episodio più bello legato ai campionati Uisp?

Dal punto di vista sportivo sicuramente la vittoria nella stagione 2017/18, in finale contro i Kassaros, la squadra da battere, con la quale avevamo perso la finale l’anno precedente, quindi è stata una bella rivincita e ce la siamo goduta… ma ripenso con piacere alle volte che giocavamo i play off a Varazze, contro i Varazze Renegades, in un palazzetto pieno di tifosi, tutti loro ovviamente, ma che importava? E’ galvanizzante giocare davanti ad un grande pubblico. In compenso abbiamo un piccolo rammarico: quello di non essere ancora riusciti ad organizzare la trasferta di 3- 4 giorni per partecipare alle finali nazionali . Sin ora gli impegni legati al lavoro, la famiglia etc. hanno avuto la meglio, ma resta un nostro obiettivo... non ci arrendiamo e continueremo a provarci!

in foto: Futura formazione 2017/18