L'Uisp aderisce alle manifestazioni a sostegno della protesta delle donne iraniane e segue con preoccupazione la violenta repressione in atto. La cruenta uccisione della ventiduenne Masha Amini ad opera dei “custodi della morale”, un corpo speciale incaricato di perseguitare le donne che non rispettano il codice di comportamento impostao dal regime islamico di Teheran, ha reso particolarmente visibile, a livello internazionale, l’oppressione delle donne nel sistema patriarcale iraniano.
In questi giorni si susseguono proteste in Italia e nel mondo al fianco delle donne e delle ragazze iraniane, che sono scese per le strade a proprio rischio e pericolo (si contano già decine di morti e centinaia di arresti). Le ragazze mandano al rogo il velo e si tagliano i capelli in segno di lutto e di protesta, rifiutando, nell’esplosione di una lotta che dura da decenni, l’imposizione e quindi il controllo da parte dello Stato sulle loro persone. Molti sono gli uomini e i ragazzi che stanno condividendo questa lotta, una lotta che il regime sta nascondendo, oscurando tutti i contatti social e internet, arrestando giornalisti per impedire ogni libera informazione, perché il mondo non sappia.
La mobilitazione internazionale coinvolge migliaia di persone, per dare voce a quello che sta avvenendo alle donne iraniane: si moltiplica in rete la diffusione di immagini degli scontri, delle manifestazioni, appelli per fermare il regime in questa drammatica situazione. Anche il mondo dello sport si è mobilitato, attraverso gesti simbolici come la protesta di alcuni calciatori della nazionale iraniana che sono scesi in campo coprendo la maglia durante l’inno.
Come Uisp siamo chiamati ad aderire alla mobilitazione e chiediamo ai nostri Comitati di dare spazio a queste voci, di aderire alle diverse attività nel territorio, per chiedere che venga fermata questa ennesima violenza che colpisce le donne.