Sport e ambiente: l’Uisp cerca di trasmettere e praticare una cultura dell’ambiente tesa a salvaguardare un punto di equilibrio rispetto alla realtà naturale di cui tutti facciamo parte e di cui siamo sussidiari e dipendenti. La crisi climatica è sicuramente il più visibile e devastante degli effetti del disastro ambientale che stiamo vivendo, tanto da spingere finalmente (seppur ancora con azioni troppo timide e inefficaci) verso il ripensamento del modello di sviluppo. L’Agenda 2030 ha iniziato a disegnare e definire le emergenze e le possibili soluzioni.
L’Unione Europea con il Green New Deal e la Next Generation ha iniziato a definire un piano di investimenti per un futuro sostenibile. Lo sport sociale, che con le sue molteplici esperienze e sensibilità è trasversale alla maggior parte delle dimensioni di questo problema, può portare il suo contributo a questo percorso di ricostruzione dell’agire sociale collettivo. Per tutto ciò è necessario: decarbonizzare lo sport; salvaguardare l’ecosistema sviluppando la conoscenza e la tutela della biodiversità; riqualificare l’impiantistica sportiva esistente in forma sostenibile; trasformare le città con un piano di recupero delle periferie, delle aree degradate e degli spazi urbani abbandonati; promuovere la mobilità sostenibile; implementare le relazioni con il terzo settore e le parti sociali per costruire un cambiamento realmente dal basso.