Comitato Territoriale

Matera

Ginnastica Grandetà con SPI CGIL: il movimento come welfare nei paesi della provincia

Promuovere salute, autonomia e socialità attraverso il movimento, in particolare nelle fasce d’età adulte e anziane: è con questo obiettivo che il progetto Ginnastica Grandetà, nato dalla sinergia tra UISP Matera e SPI CGIL, continua a crescere e radicarsi nel territorio della provincia materana. Dopo il successo dello scorso anno a Bernalda, l’iniziativa si prepara ora a raggiungere anche Grassano e Salandra, ampliando così la rete di luoghi in cui praticare attività fisica dolce e accessibile.

“Abbiamo avviato il progetto a Bernalda lo scorso anno e lo abbiamo riconfermato anche quest’anno. Ora siamo pront* a partire anche a Grassano e a Salandra.” spiega Giuseppe De Ruggieri, referente del progetto per UISP Matera. E aggiunge: “Il concetto di invecchiamento attivo significa che prima si inizia a muoversi, meglio è. Le ginnastiche dolci, infatti, sono pensate proprio per essere accessibili a tutt*: non sono allenamenti aerobici intensi, ma attività in cui chiunque può trovare il proprio ritmo e la propria dimensione.”

A Bernalda, le attività si svolgono presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Bernalda - Scuola Secondaria di Primo Grado "Pitagora", messa a disposizione grazie alla collaborazione del Comune. Il gruppo è guidato con passione e competenza dalla prof.ssa Donatella Scocuzza, che ha subito abbracciato il progetto con entusiasmo. Fondamentale anche il ruolo di Nunzia Armento, referente SPI CGIL sul territorio, che ha saputo coinvolgere la comunità e promuovere le iscrizioni, ancora aperte.

I corsi, che si tengono due volte a settimana da ottobre a giugno, sono aperti a tutte le persone adulte e anziane interessate a migliorare il proprio benessere fisico e sociale. 

L’importanza di iniziative come questa si coglie ancora di più nei piccoli centri della provincia, dove occasioni di socialità e attività fisica guidata possono diventare veri e propri strumenti di welfare di comunità. “Portare pratiche di benessere nei paesi non solo è possibile, ma è necessario – evidenzia De Ruggieri – perché rafforza il tessuto sociale e offre alle persone strumenti concreti per vivere meglio la propria età, in salute e in compagnia”.

Un progetto che si muove quindi oltre l’attività motoria, toccando i temi dell’inclusione e della cura, con lo sguardo rivolto a un futuro in cui il benessere non sia solo individuale, ma collettivo e diffuso.

[A cura di Angela Rizzo]