Dal 7 al 9 ottobre a Copenaghen si è svolto l’incontro di avvio del progetto europeo "ABC of mental health" (L'ABC della salute mentale). Si tratta di un progetto europeo inquadrato nella promozione della salute e proposto attraverso un modello di attività realizzata inizialmente in Australia. Il concetto ABC of mental health si può illustrare così: A-Be active; B-belong; C-Commit e tradurre A-Attivati; B-Partecipa; C-Impegnati. L'Uisp è il partner italiano del progetto guidato dall'ISCA-International culture and sport association, insieme ai partner V4Sport Foundation (Polonia); En Frisk Generation (Svezia); Psykiatrifonden e DGI (Danimarca); Ukraine Active (Ucraina); Peaasi (Estonia) e i seguenti partner associati: UFOLEP (Francia), Viken Idretskrets (Norvegia), JOGG (Olanda), DTB (Germania), SOKOL (Repubblica Checa), Health Life Academy (Croazia), UMFI (Islanda), IDPJ (Portogallo), Association sport for all Suceava (Romania).
Alla riunione hanno partecipato per l'Uisp, Paolo Belluzzi, coordinatore in Italia del progetto per conto della Uisp e Raffaella Chiodo Karpinsky, esperta sulle politiche europee e internazionali HEPA.
Massimo Gasparetto, responsabile politiche per la promozione della salute Uisp, ha commentato l'avvio del progetto sottolineando che "con questo progetto la Uisp ha l'opportunità di verificare come le nostre attività siano perfettamente allineate con quelle dell'Organizzazione Mondiale della Salute e delle migliori esperienze che nel mondo si stanno portando avanti sul tema. Noi possiamo essere i promotori di una strategia di lavoro attraverso l'attività fisica e sportiva rivolta alle persone con disagio mentale, per riflettere su come la prevenzione siaimportante tanto quanto la cura. Se riusciremo a fare in modo che meno persone si ammalino contribuiremo al benessere delle comunità".
La metodologia del progetto è stata rilanciata e sostenuta in Danimarca dal lavoro di ricerca dell’Università di Copenhagen. Grazie a quest'ultima è stato prodotto un nutrito pacchetto di informazioni e dati per sviluppare un’analisi utile a presentarlo alle istituzioni e strutture nazionali e locali preposte alla prevenzione della salute mentale, e ad altri organismi e attori impegnati nella prevenzione. Insieme a questi, secondo l'Università di Copenhagen e la DGI organizzazione danese di sport per tutti e promozione dell'attività fisica e sani stili di vita, è decisivo il ruolo dei diversi stakeholder presenti nelle comunità locali e a livello nazionale e internazionale, al fine di sviluppare esperienze che traducano l'approccio in pratiche concrete a vari livelli. Un processo virtuoso che può aiutare significativamente ad affrontare il disagio vissuto da persone di diverso genere, età e condizioni nei vari ambiti della società: dagli studenti delle università e delle scuole alle persone nei luoghi di lavoro e alle persone anziane che vivono per diverse ragioni stati di disagio e sofferenza psicologica e sociale.
"La salute mentale è più della semplice assenza di disturbi mentali". Parte da questa asserzione la riflessione che ha portato ISCA a proporre il progetto ABC alla Commissione Europea. Del resto, come riportano diversi studi internazionali promossi dall'OMS, la condizione di salute mentale in tutto il mondo è una preoccupazione significativa e crescente, con circa 1 persona su 8 affetta da disturbi mentali. Ma c'è di più, l'OMS definisce la salute mentale come uno "stato di benessere mentale che consente alle persone di affrontare lo stress della vita, realizzare le proprie capacità, imparare bene e lavorare bene e contribuire alla propria comunità. È una componente integrante della salute e del benessere che sostiene le nostre capacità individuali e collettive di prendere decisioni, costruire relazioni e plasmare il mondo in cui viviamo. La salute mentale è un diritto umano fondamentale. Ed è fondamentale per lo sviluppo personale, comunitario e socioeconomico".
La Commissione Europea ha riconosciuto la sperimentazione danese presentata dall'ISCA con il progetto ABC for mental health e ha deciso di sostenerne la diffusione in Europa. La sperimentazione in Danimarca ha già visto il coinvolgimento di una partnership articolata che ha portato a diverse ricadute studiate e valutate positivamente in diversi ambiti tra cui università, scuole e altri contesti comunitari. Si tratta di affrontare il fenomeno del disagio e di agire nella prevenzione attraverso l’adozione di un metodo tanto semplice quanto riproponibile in ogni contesto, per favorire il benessere psicofisico e sociale delle persone. (Raffaella Chiodo Karpinsky)