Addio ad Alberto Ferrandi, una vita spesa per l’impegno civile e politico, nel corso degli anni è stato vicepresidente Uisp Trento ed ha sempre seguito l’associazione, anche a livello nazionale, in modo particolare nel decennio 2004-2014.
L’Uisp si stringe intorno alla moglie Grazia Demarchi e ai figli Andrea, Alessandro e Nicola. I funerali si sono svolti lunedì 15 luglio nella sua Trento, presso il cimitero monumentale. Era nato a Rovereto il 27 agosto 1941. Fu deputato della Repubblica tra il 1986 e il 1992. Nel 1991 fu tra i 9 deputati del PCI che si unirono a quelli di Democrazia Proletaria, dando vita alla componente parlamentare "DP-Comunisti", embrione della futura Rifondazione Comunista.
Abbiamo chiesto di ricordarlo a Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp dal 2013 al 2021, che strinse con Ferrandi una personale e durevole amicizia: “Caro Alberto, quando ho ricevuto la notizia della tua dipartita ho avvertito un senso di tristezza profondo - scrive Manco - Ho risposto subito ai compagni e alle compagne della Uisp del Trentino, che mi stavano informando, che il dispiacere era grande e che li abbracciavo tutti. E mi sono detto, non ora! Non in questo delicatissimo momento di passaggio tra un’epoca contrassegnata spesso da passioni tristi e un’aria nuova che si avverte e che arriva soprattutto dai giovani".
"Giovani che rivelano nuovi bisogni e rinnovate risposte per poterli soddisfare, ma che nello stesso tempo percepiscono la necessità di radici solide, di principi e valori sani, che guardano al bene comune, al benessere delle comunità, alla cura della terra, ad un orizzonte collettivo e non agli egoismi dei pochi. Allora per me è stato facile far correre il ricordo agli anni in cui ci si trovava spesso a Trento e in altri luoghi a parlare di associazionismo sportivo, del partito, di giustizia sociale, di uguaglianza. Di come l’Uisp avesse costruito una storia, e quindi uno stretto legame, con il paese attraverso un’attività sportiva da garantire a tutte e tutti; di come essa stessa rappresentasse la consapevolezza etica e politica di essere parte integrante dell’emancipazione sociale di intere generazioni".
"E intanto suggerivi strade per motivare e rinnovare il nostro ruolo associativo avendo a riferimento la Costituzione, i diritti e le libertà delle persone, la coesione e la convivenza. Quei momenti, quei confronti, hanno rafforzato il mio bagaglio umano e politico, poiché hai donato il tuo tempo all’Uisp con grande generosità. Un padre nobile, figura di cui oggi c’è tanto bisogno per mantenere vivo e saldo il legame intergenerazionale in un paese ormai diviso e divaricato".
"Ecco perché - conclude Manco - continuo a ripetermi, non ora! Avverto il vuoto, la privazione. Ma poi mi dico anche che è proprio da questi momenti che bisogna ripartire, mantenendo vivo in ognuno e ognuna di noi il tuo pensiero, la tua storia, la tua passione politica e associativa e renderla viva non solo nella memoria ma praticandola tutte le volte che costruiamo azioni e realizziamo la mission dell’Uisp. Si, è questo che dobbiamo fare, portarti costantemente con noi nei futuri passi che faremo! Alla tua famiglia, ai tuoi cari e a tutta la Uisp del Trentino la mia vicinanza e le mie condoglianze più sentite. Ciao Alberto, che la terra ti sia lieve”. (a cura di redazione Uisp nazionale)