Dopo il successo delle precedenti edizioni, si rinnova l’appuntamento annuale con il Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si terrà dal 7 al 23 maggio. L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 320 organizzazioni del mondo economico e sociale, tra cui l'Uisp, organizza il Festival insieme ai suoi aderenti, con il supporto di partner e tutor, su un arco di 17 giorni, tanti quanti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu.
Come ogni anno, il Festival sarà realizzato con la collaborazione dell’intera società civile. Un ricco palinsesto di iniziative che prenderà vita grazie all’impegno di cittadine e cittadini, associazioni, aziende, enti locali, scuole e università, che organizzano eventi su tutto il territorio italiano per diffondere la cultura della sostenibilità.
Saranno centinaia le iniziative che si susseguiranno per tutto il mese di maggio e in particolare nei 17 giorni della manifestazione, per discutere i temi al centro dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Quest’ultimi saranno legati alle grandi sfide dell’innovazione, dello scenario economico, sociale e ambientale, nonché alle questioni geopolitiche, alle disuguaglianze tra Paesi e nei Paesi, con l’obiettivo di renderle vicine e interessanti per il grande pubblico, grazie al coinvolgimento di esperte ed esperti da tutti i settori e collaborazioni con stakeholder chiave.
Il calendario degli eventi comprenderà conferenze, laboratori, presentazioni di libri e documenti, oltre a nuovi percorsi di contaminazione di diversi mondi, dalla cultura alla tecnologia, dall’informazione all’istruzione. Previsti anche concerti, illuminazioni artistiche di monumenti e spettacoli per diffondere i messaggi dell’Agenda 2030 anche attraverso le contaminazioni con i linguaggi dell’arte e della multimedialità.
Il Festival sarà itinerante. Ad accompagnare le iniziative della società civile ci saranno gli eventi principali organizzati direttamente dall’ASviS che faranno tappa in diverse città italiane e a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni, “casa” di numerosi appuntamenti chiave sui temi della sostenibilità.
Il Festival sarà contraddistinto dalle seguenti tappe: il 7 maggio il Festival si aprirà a Ivrea per portare avanti una riflessione sul ruolo che il settore privato deve svolgere nel favorire la transizione verso la sostenibilità, per illustrare gli ostacoli principali e individuare soluzioni concrete di integrazione. Il 9, 10 e 11 maggio farà tappa a Torino, nell’ambito del Salone del Libro, per riflettere sul contributo della cultura nel dibattito sulla sostenibilità. Il 14 e 15 maggio, la terza tappa sarà a Bologna per approfondire i temi della transizione ecologica, con particolare attenzione al ruolo delle città. Il 21 maggio, la quarta tappa si svolgerà a Palermo dove ci sarà un focus sui temi sociali. Il 23 maggio la chiusura istituzionale che, come di consueto, si svolgerà a Roma.
La nuova edizione sarà la prima dopo il “giro di boa” di metà percorso per l’Agenda 2030, firmata nel 2015 dai 193 Paesi dell’Onu inclusa l’Italia. Per tutto il mondo e per il nostro Paese sarà quindi necessario accelerare gli sforzi per compiere la transizione verso la sostenibilità. Rispondere a questa urgenza, ribadita con forza in occasione dell’SDG Summit del 2023 da parte dei Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo, è importante anche per reagire alle numerose crisi che si sono succedute negli ultimi anni, incluse la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina, ma non solo.
Il progressivo indebolimento dei processi multilaterali, indispensabili per garantire la lotta al cambiamento climatico, rappresenta un problema serio, sia per l’attuazione dei 17 SDGs che per la definizione della nuova agenda di sviluppo globale che dovrà essere rinnovata in vista della scadenza del 2030.
A questo proposito, a settembre 2024 si svolgerà il Summit sul futuro promosso dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Questo sarà un appuntamento cruciale a cui tutti i Paesi, l’Unione europea e la società civile devono arrivare preparati, con proposte concrete e idee su cui sviluppare le politiche nei prossimi anni.
Il tema dell’urgenza vale anche per l’Italia, che dovrà da un lato dare concretezza alla riforma costituzionale degli articoli 9 e 41, con l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i diritti costituzionali in un’ottica di giustizia intergenerazionale, e continuare a implementare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), coerentemente anche con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile aggiornata nel 2023.
Infine, l’Italia nel 2024 avrà la presidenza del G7, dovrà quindi assumere il ruolo di leadership del gruppo di Paesi più industrializzati del mondo, indirizzandone azione e impegni. (Fonte: https://2024.festivalsvilupposostenibile.it/)
(foto: Uisp Roma)