Si è tenuta sabato 16 dicembre 2023 in modalità online, la riunione del Consiglio nazionale Uisp, con il seguente Ordine del giorno: 1) Approvazione verbale riunione di Consiglio Nazionale del 24 giugno 2023; 2) Comunicazioni del presidente; 3) Bilancio Consuntivo e Bilancio Sociale 2022-2023; 4) Linee guida modelli Organizzativi, controllo attività sportiva e codici di condotta a tutela dei minori e nomina Responsabile delle politiche di safeguarding (politiche di salvaguardia); 5) Ratifica Commissariamento Comitato Regionale Lombardia.
Dopo l'approvazione del verbale della scorsa riunione, il Consiglio nazionale è stato introdotto dal presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce che ha illustrato l’attuale contesto nazionale e internazionale nell’ambito del quale si muove l’Uisp e l’intero terzo settore italiano, partendo dalla gravissima situazione di guerra e di sofferenza che le popolazioni civili stanno vivendo nella striscia di Gaza, senza dimendicare la guerra in Ucraina e gli altri sanguinosi conflitti in corso: “L’Uisp ha aderito al nuovo appello collettivo #CESSATEILFUOCO permanente nei Territori palestinesi occupati e in Israele promosso da Amnesty e alla “Giornata di azione globale” congiunta prevista per lunedì prossimo 18 dicembre”.
Tiziano Pesce ha poi informato i membri del Consiglio Nazionale delle iniziative che vedono l’Uisp impegnata in prima fila sui tavoli del sistema sportivo e del terzo settore: “L’Uisp c’è – ha detto il presidente nazionale Uisp – un’associazione vitale che nonostante le molte difficoltà rafforza il proprio ruolo di corpo intermedio riconoscibile e riconosciuto. Siamo una coerente associazione del fare, aperta alle innovazioni e attenta alla trasparenza e alla rendicontabilità del lavoro fatto. Un’associazione sempre in prima fila per alzare l’asticella del valore sociale dello sport”. Tiziano Pesce ha infine introdotto la presentazione del bilancio consuntivo e di quello sociale.
In merito al terzo punto all'Odg, Enrica Francini, responsabile del Diparimento Uisp Sostenibilità e risorse, bilancio e servizi, ha presentato il Bilancio consuntivo Uisp 2022-2023, così come delberato dalla Giunta nazionale, insieme a Gian Nicola Acinapura, responsabile Gestione amministrativa.
Sara Vito, responsabile Bilancio sociale e transizione ecologica, ha presentato il Bilancio sociale Uisp 2022-2023, ringraziando per a collaborazione l'Istituto di Management della Scuola Sant'Anna di Pisa.
Gabriele Martellucci, presidente dell'Organo di controllo, in apertura del suo intervenuto ha sottolineato l'importanza di presentare il bilancio consuntivo in maniera contestuale con il bilancio sociale. Martellucci, a nome dell'Organo di controllo, ha espresso parere favorevole su entrambi i bilanci, con l'invito a tenere costantemente monitorato l'andamento del tesseramento.
Il Bilancio consuntivo e il Bilancio sociale 2022-2023 sono stati approvati dal Consiglio nazionale Uisp.
In merito al quarto punto all'Odg, Tiziano Pesce ha sottolineato l'importanza del lavoro svolto per la realizzazione dei Codici di condotta a tutela dei minori, che affondano le loro radici nell'impegno pluridecennale dell'Uisp in questo ambito. Pesce ha ringraziato Loredana Barra, responsabile Politiche educative Uisp insieme a Daniela Conti, responsabile Politiche per la Multiculturalità e la cooperazione, Manuela Claysset, responsabile Politiche di Genere e diritti, che si sono occupate della sua stesura. Rispetto alla figura del Responsabile delle politiche di safeguarding (politiche di salvaguardia) il Consiglio nazionale ha approvato la nomina di Vincenzo Manco, responsabile Centro Studi e Terzo settore, ex presidente nazionale.
In merito al quinto punto all'Odg, il Consiglio nazionale Uisp ha ratificato il Commissariamento del Comitato Regionale Uisp Lombardia.
Per ciascuno dei punti all'Odg si sono susseguiti vari interventi dei consiglieri sui vari punti all’ordine del giorno.
Ecco la comunicazione introduttiva del presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce:
Cari Consiglieri, care Consigliere, Invitati, Invitate,
mentre a Gaza continuano a morire civili per gli intensi bombardamenti israeliani, di fronte ad una crisi umanitaria senza precedenti, martedì scorso, riunita in sessione d'emergenza, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato per un “immediato cessate il fuoco umanitario” in Medio Oriente, il “rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” e la “garanzia di accesso umanitario”.
La risoluzione è stata adottata con una larghissima maggioranza di 153 favorevoli, 10 contrari e 23 astensioni, tra cui Germania, Regno Unito e Italia. Tra i Paesi europei che hanno invece votato a favore del testo, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda.
La risoluzione ha inoltre ribadito la richiesta dell’Assemblea Generale che tutte le parti rispettino gli obblighi previsti dal diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale, “in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili”. L'Italia si è quindi astenuta, voltandosi così dall'altra parte di fronte al massacro di civili e l'immane distruzione in corso. Una posizione inaccettabile!
Tra il 7 ottobre e il 14 dicembre, nella Striscia di Gaza hanno perso la vita quasi 19mila persone, di cui il 70% donne e bambini; oltre 250 palestinesi, tra cui molti bambini, sono stati uccisi in Cisgiordania. Almeno 1200 persone – per lo più civili– sono state uccise in Israele il 7 ottobre. Secondo fonti israeliane, oltre cento ostaggi sarebbero ancora detenuti a Gaza.
I crimini commessi dai gruppi armati terroristici di Hamas non possono giustificare in alcun modo la vendetta contro una intera popolazione e la privazione di strutture e beni essenziali alla sopravvivenza.
"Una comunità internazionale che non riesce a proteggere i suoi figli, che non è in grado di portare aiuto umanitario neanche ai fanciulli, appare inumana. Ci allarmiamo per i danni inflitti al nostro pianeta da virus o da catastrofi naturali ma dobbiamo constatare che il pericolo maggiore arriva dagli sciagurati comportamenti di alcuni governi, da forze paramilitari, da gruppi terroristici”, sono le parole presidente della Repubblica Sergio Mattarella, usate ieri parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia.
In queste settimane continuiamo ad essere attivamente impegnati al fianco delle vaste reti di terzo settore che si occupano di cooperazione e solidarietà internazionale, a partire da AOI-Associazione delle Ong italiane, di cui facciamo parte, e di Amnesty International Italia, con cui stiamo consolidando rapporti e collaborazioni.
Abbiamo pertanto aderito al nuovo appello collettivo #CESSATEILFUOCO permanente nei Territori palestinesi occupati e in Israele promosso da Amnesty e alla “Giornata di azione globale” congiunta prevista per lunedì prossimo 18 dicembre per chiedere ai leader politici di sostenere un cessate il fuoco prolungato nei territori palestinesi occupati e in Israele, presupposto indispensabile per tutelare l’incolumità di tutti civili. Alla mobilitazione globale si unirà anche Roma. Appuntamento in piazza dell'Esquilino dalle ore 18. Grazie sin d’ora a chi potrà esserci.
Non dimentichiamoci però che sono oltre 50 i conflitti e le guerre aperte nel mondo. Dall’Ucraina al Sudan, dalla Siria al Congo, dal Nagorno Karabakh, dal Corno d’Africa all’Afghanistan, all’Iran.
Tremendi anche i dati che emergono dal Rapporto “Stop the war on children”, pubblicato giovedì da Save the Children, secondo il quale il numero di gravi violazioni nei confronti dei minori (uccisioni e mutilazioni, rapimenti, stupri e violenze sessuali, reclutamento ed utilizzo in forze e gruppi armati, attacchi a scuole e ospedali e diniego di accesso umanitario) ha raggiunto nel 2022 il livello più alto dal 2005, anno in cui sono iniziate queste rilevazioni. Un bambino su sei (in totale 468 milioni di bambini) nel 2022 viveva in una zona di guerra, mentre il numero di gravi violazioni commesse nei confronti dei bambini in contesti di conflitto è aumentato del 13%.
Secondo il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, quasi 9mila sono stati i bambini uccisi o mutilati. Di questi 1.386 in Ucraina, mentre già nel 2022 nei Territori palestinesi occupati oltre 1.100 bambini sono stati uccisi o hanno subito mutilazioni, in particolare nella Striscia di Gaza, cifra destinata a salire vertiginosamente nel 2023.
Guerre, violenze, discriminazioni, violazioni delle libertà e dei diritti fondamentali in molte parti del mondo hanno purtroppo ancora una volta segnato la Giornata internazionale dei diritti umani, istituita per celebrare la proclamazione della Dichiarazione Universale del 10 dicembre 1948. “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona". "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti”. Enunciazioni importanti che oggi appaiono più che mai come parole vuote e calpestate.
Dal 10 dicembre andiamo indietro di poche settimane, al 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che quest’anno ha assunto un valore ancora più particolare, essendo pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, uccisa da una ventina di coltellate dal suo ex ragazzo.
L’ennesimo femminicidio dall’inizio dell’anno, che ha avuto una forte risonanza mediatica e ha registrato un fortissimo coinvolgimento emotivo del Paese. Questo, insieme agli interventi e alle prese di posizione dei familiari di Giulia, della sorella Elena e del papà Gino, costringono tutti a ragionare con un approccio e una prospettiva di ampio respiro, superando vecchi stereotipi e distinzioni sociali, territoriali, culturali, riflettere e valutare in profondità su tutti quei comportamenti di sopraffazione, controllo, anche alle età più giovani, vere e proprie violenze che ancora oggi, spesso, sono accettati, sminuiti, e che contribuiscono a normalizzare atteggiamenti aggressivi e violenti nei confronti delle donne.
L’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il fenomeno della volenza sulle donne “un problema di salute di proporzioni globali enormi” e stima che 1 donna su 3, quindi oltre 700 milioni in tutto il mondo, subisca violenza fisica o psicologica da parte di un uomo nel corso della propria vita.
Il problema riguarda pesantemente anche l’Italia: secondo l’Istat, nei primi nove mesi del 2023 sono state 30.581 le richieste d’aiuto arrivate tra telefonate e messaggi via chat al 1522, la linea nazionale antiviolenza e stalking.
Sono state insomma settimane che hanno rappresentato per noi una ulteriore occasione per rilanciare il nostro punto di vista, le nostre azioni, rivendicando un ruolo fondamentale dell’agenzia educativa sport, al fianco della famiglia e della scuola; un impegno trasversale che dovrà essere supportato dalle istituzioni, in un lavoro sempre più a rete, e che si dovrà basare su educazione e formazione, a partire dai nostri giovani, per superare modelli di base spesso distorti e tossici, valorizzare percorsi di ascolto e differenze, promuovere e garantire diritti.
Per promuovere e garantire diritti per i nostri giovani, a partire da bambini e adolescenti, occorre essere consapevoli come lo si possa fare solo permettendo un accesso equo e giusto all’istruzione e ad altre opportunità educative e sociali, a partire proprio da quelle sportive. Esperienze fondamentali per la crescita di nuove cittadine e cittadini, utili per contrastare la povertà educativa, che la pandemia e le successive crisi economiche hanno reso fenomeno sempre più multidimensionale, strettamente collegato a situazioni di vera e propria esclusione sociale.
Una responsabilità che ci coinvolge direttamente, all’interno della più vasta comunità educante, come abbiamo ribadito anche in occasione della presentazione del 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio dell’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, a cura del Gruppo CRC.
Tutto questo in un Paese che invecchia sempre più e in cui si fanno strada paure a 360 gradi: dal tracollo economico, all’ambiente alla guerra mondiale, così come ha delineato il 57° Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese (2023), pubblicato ad inizio dicembre.
Al centro dell’analisi il peso del calo demografico (nel 2050 l’Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti e la flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un aumento di 4,6 milioni di over 65). Cambiamenti che modificano anche i desideri della popolazione che non è più alla conquista dell’agiatezza, ma alla spasmodica ricerca di uno spicchio di benessere: il 94% rivaluta la felicità che deriva dalle piccole cose di ogni giorno come il tempo libero, gli hobby e oltre l’80% è molto attento alle relazioni personali.
Tensioni tutt’altro che astratte e che tocchiamo ogni giorno con mano nella domanda di senso delle nuove generazioni, nella domanda di qualità della cura delle famiglie, nella domanda di riconoscimento delle comunità spesso dimenticate. Spinte che segnalano bisogni insoddisfatti ma anche aspirazioni e risorse non comprese: due tratti che non si possono più separare.
Sul fronte ambientale, l’accordo di compromesso raggiunto in extremis nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 dicembre alla Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, riunita a Dubai, negli Emirati Arabi, con l’uscita dei combustibili fossili entro il 2050, è sicuramente migliore delle aspettative sprofondate dopo le bozze del testo circolate nei giorni precedenti ma peggiore delle legittime speranze che si erano create.
E sul fronte del “cambiamento climatico”, non possiamo dimenticare quanto hanno vissuto tanti territori dell’Emilia-Romagna e, più recentemente della Toscana, sconvolti dalle alluvioni.
Nel frattempo, l’Italia non registra significativi passi in avanti nella direzione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di una situazione piuttosto omogenea dato che sul tema non emergono particolari differenze tra Nord, Centro e Sud del Paese. È quanto si legge all’interno del 4° Rapporto sui Territori realizzato dall’ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, presentato mercoledì a Roma.
Alleanza di cui facciamo parte e che nell’Assemblea di ieri ha tra l’altro condiviso il percorso di diventare Ente di Terzo Settore e di richiedere l’iscrizione nel Runts. Oltre all’analisi sulla sostenibilità dei territori italiani, il Rapporto traccia una strada da seguire per migliorare la loro condizione. Lo studio presenta una serie di proposte per realizzare politiche finalizzate ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 a livello locale, tra cui la modifica delle politiche di coesione e l’elaborazione di una Agenda urbana nazionale per lo sviluppo sostenibile in modo da integrare tutti i finanziamenti disponibili.
Non è però mia intenzione passare oggi in rassegna i guai nazionali e internazionali che stiamo vivendo e che devono essere contrastati, ma sottolineare come rappresentino ambiti e situazioni in cui possiamo affermare: l’Uisp c’è!
Vorrei allora, insieme a voi oggi, partendo proprio da queste dimensioni di crisi e di emergenze, mettere in evidenza come la nostra cara Uisp, senza mai nascondere limiti da superare, obiettivi già fissati ancora da traguardare, sia una associazione viva, mai come in questa fase storica vitale, che reagisce con responsabilità e che, grazie ad un continuo straordinario sforzo e sacrificio collettivo – di tutti, nessuno escluso – rafforza, continuando a leggere in contesti più generali in cui viviamo, il proprio ruolo di corpo intermedio sempre più credibile e riconosciuto.
Una associazione viva, con una reputazione che cresce, nel rapporto con le istituzioni, le rappresentanze sociali, i portatori di interesse in generale, perché riconosciuta coerente associazione del fare, che si impegna quotidianamente proprio sui grandi temi che ho toccato poco fa, che abbiamo potuto condividere anche in occasione dell’11° Move Congress e dell’Assemblea Generale del network mondiale ISCA svoltosi a novembre a Madrid, con la partecipazione di oltre 400 persone provenienti da 44 Paesi dei 5 Continenti.
Un impegno che continua a fondarsi sull’essenza dell’essere davvero associazione di promozione sociale sportiva – rete associativa nazionale - consci di doverci far trovare sempre più pronti ed attrezzati.
Un impegno che, oltre al presidio attivo di tutti i tavoli istituzionali in cui sediamo, nel rapporto con Governo e forze parlamentari, dal Coordinamento, Esecutivo e Consulte del Forum del Terzo Settore al Forum Disuguaglianze Diversità, dalla Fondazione con il Sud all’Impresa sociale Con i Bambini, dal Consiglio nazionale del Coni al Consiglio nazionale del Terzo Settore, ci ha visto chiamati a rappresentare la promozione sociale e sportiva alla 1a Giornata dell’Associazionismo di promozione sociale dal titolo ‘Siamo valore sociale’, ed intervenire nel corso panel su Riforma e adempimenti, insieme alla viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Bellucci e al viceministro dell’Economia e delle Finanze Leo.
Nel costruire i lineamenti di questa nuova stagione, nel Consiglio nazionale dello scorso giugno avevamo con forza condiviso come la nuova frontiera dello sport e sociale per tutti Uisp si sarebbe dovuta basare, continuando a “Marcare la meta”, sulle coordinate di “partecipazione, diritti, terzo settore, sport attività di interesse generale a fini civici, solidaristici e di utilità sociale” andando così ad esplodere il vero valore sociale dello sport che è per noi inclusione, solidarietà, salute, parità di genere, diritti, sostenibilità. È questo, del resto, quello che noi vogliamo leggere nel nuovo comma dell’art. 33 della Costituzione, un esercizio che rinnoviamo in ogni riunione di Giunta e di Conferenza dei Presidenti Regionali.
Queste mie comunicazioni non vogliono sottrarre tempo e spazio al dibattito consiliare, correndo il rischio di fare un lungo resoconto di appuntamenti associativi, attività, iniziative, incontri, interni ed esterni all’Associazione, che sì hanno caratterizzato un ricchissimo e densissimo avvio di questa nuova stagione ma che tutti già conosciamo, anche grazie al racconto che il nostro sistema di comunicazione e stampa ci regala, sempre più in profondità, giorno dopo giorno, direi ora dopo ora.
L’avvio della stagione dell’ “Accelerare la transizione”, con cui abbiamo voluto affermare come l’Uisp continui ad essere protagonista assoluta di innovazione culturale e la traduca in organizzazione di attività sportiva e sociale, formazione, servizi, insieme ai Comitati Regionali, Territoriali, ai Settori di Attività, alle associazioni e società sportive affiliate a cui voglio esprimere un enorme GRAZIE!
Il contesto sociale vede profonde trasformazioni strutturali, con particolare riferimento alla transizione, digitale, ecologica e demografica. Questo significa per l’Uisp attivare una vera e propria “transizione sportiva”, un processo di piena emancipazione dello sport di base come diritto di cittadinanza, che lo legittimi nella promozione dei valori europei e accompagni una ripresa intelligente, sostenibile, inclusiva, per una nuova qualità della vita e per un nuovo welfare, con una Uisp capace di affrontare le molte difficoltà partendo sempre dai bisogni dei propri associati.
Dalla recente Conferenza dei presidenti regionali allargata ai dirigenti del territorio componenti degli organismi dei Forum del Terzo Settore e dei Centri Servizi al Volontariato, è emersa evidente la maturazione e la crescita di consapevolezza di come lo sport sia terzo settore, con esperienze sempre più interconnesse e una presenza sempre più massiccia ai tavoli di amministrazione condivisa, in un rapporto sempre più proattivo nel rapporto con le istituzioni del territorio.
Sul fronte delle attività, assistiamo, a tutti i livelli, ad un moltiplicarsi di iniziative, corsi, appuntamenti, manifestazioni ed eventi, ad un trend positivo di aumento del tesseramento, con un baricentro sempre più rilevante, a tutti i livelli, sui “progetti”, con uno sportpertutti Uisp sempre più generatore di cosviluppo e innovazione, così come abbiamo potuto condividere in occasione della due giorni di confronto, approfondimento e chiusura del progetto Sport Per Tutti (ex articolo 72 del Codice del Terzo Settore, sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), in presenza a Roma.
Una transizione sportiva che si è declinata attraverso i Living Lab, regionali e nazionale, e sulle azioni pilota che hanno legato sviluppo associativo e le tre dimensioni della sostenibilità, ambientale (con l’azione UISP4SUSTAINABILITY/promozione della mobilità dolce), economica (azione SPORT IMPACT LAB/constest per incubare e accompagnare idee per nuove professioni e imprenditorialità sportive) e sociale (azione SPORTOUS/promozione della figura dell’animatore sportivo territoriale e del vouchering sociale), in un percorso di rafforzamento di reti, contaminazioni e sviluppo di competenze.
Un progetto promosso all’interno della strategia EU…ISP (Europa UISP), che ha visto l’Uisp essere la prima organizzazione in Italia a declinare secondo una lettura su sport e attività fisica le priorità delle principali strategie sovranazionali, dall’Agenda 2030 alle Politiche di coesione 2021-2027, passando per il Piano d’Azione globale OMS sull’attività fisica 2018-2030 e il percorso promosso con il CESE, il Comitato Economico Sociale Europeo.
A cavallo di queste due ultime annualità abbiamo dato una spinta e un contributo significativo agli obiettivi di ripartenza anche grazie ai progetti promossi con il sostegno di Sport e Salute (“Fondo straordinario 80 milioni” stanziato in collaborazione con il Dipartimento per lo Sport), che vedono in questo dicembre il mese conclusivo: Chi gioca in prima base, Mi.Gio.Act., Un, Due, Tre Sport!, mentre il progetto Attivati! Stili di vita attivi contro la sedentarietà, che vedrà una coda nei prossimi tre mesi, rientrava nei contributi ordinari per gli Enti di promozione sportiva.
Le azioni hanno coinvolto giovani, anziani, persone fragili e con disabilità.
Abbiamo quindi contribuito a contrastare la sedentarietà, ampliato la proposta sportiva anche verso diverse forme di disuguaglianze, promosso corretti stili di vita e invecchiamento attivo, utilizzato lo sport e l’attività fisica come motore di benessere sia fisico che mentale, insomma come motore di salute.
Sempre grazie al Progetto Attivati! abbiamo avuto l’opportunità di implementare i percorsi formativi verso il nostro movimento associativo, con la nuova Piattaforma web dedicata alla Formazione, l’on demand per lo svolgimento del modulo UDB-Unità Didattiche di Base, i Corsi di formazione per dirigenti, on line e in presenza, dedicati ai dirigenti dei Comitati Territoriali e Regionali, dei Settori di Attività e della governance nazionali.
Una Formazione che, nel frattempo, vede aumentare sempre di più i corsi organizzati dai Comitati Regionali e Territoriali e dai Settori di Attività nazionali: oltre 150 le qualifiche nazionali che l'Uisp rilascia a tecnici, giudici, operatori, istruttori, insegnanti, maestri, riferite alle 180 discipline organizzate in tutta Italia. Percorsi di assoluta qualità che assumono una valenza ancora più importante in questo periodo di entrata a regime della nuova normativa sul lavoro sportivo e di consolidamento del Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche, su cui continuiamo a supportare ed accompagnare associazioni, società sportive e loro associati, con il Progetto Sport Point, l’aggiornamento pressoché in tempo reale della Piattaforma Servizi ed altri appuntamenti dedicati, sugli aspetti legati proprio alla formazione, alle attività, alla fiscalità e giuslavoristici.
Tutto questo tenendo altresì presente il ruolo che l’Uisp potrà giocare sempre in maggior misura sul terreno dello sviluppo delle competenze trasversali e di cittadinanza, come soggetto di terzo settore che potrà mettere a sistema un importante contributo, anche alla luce dell’esperienza portata avanti negli anni con la formazione dedicata ai soggetti più fragili, il Servizio Civile (in occasione dell’ultima Assemblea di Arci Servizio Civile abbiamo candidato il nostro sport sociale ad poter diventare sempre di più uno degli assi portanti del servizio civile), il volontariato, contribuendo, per il nostro pezzo, a creare una strategia nazionale sulle competenze, in grado di garantire il diritto all’apprendimento permanente, sostenendo quindi lo sviluppo delle competenze anche per promuovere l’accesso al mercato del lavoro e l’inclusione sociale, contribuendo a colmare il divario esistente nei confronti dell’Europa.
Continua, intanto, l’impegno sulla transizione digitale, verso anche le nuove responsabilità ed opportunità dell’essere riconosciuti Rete associativa, penso, ad esempio, al tema dell’autocontrollo.
Dal Portale web Formazione al continuo aggiornamento del Gestionale Amministrazione e Tesseramento, utilizzato da tutti i Comitati, che presenterà anche l’implementazione di una dashboard, un cruscotto che attraverso varie interfacce grafiche permetterà una nuova interoperabilità dell’Area Riservata Uisp, di estrarre, visualizzare e confrontare dati, gestire i diversi sistemi, caricare e scaricare agevolmente comunicazioni e circolari.
Nei primi mesi del 2024 il Gestionale sarà poi implementato con un sistema di incassi di pagamenti digitali e di relativa contabilizzazione automatica. Proseguono poi le implementazioni e la messa a sistema dei Gestionali Attività mentre già dai prossimi giorni verrà rilasciata la nuova AppUISP, con una nuova struttura, una nuova grafica e nuovi servizi.
Il Consiglio nazionale “di dicembre” è, come di consueto, il momento in cui verificare il lavoro fatto nel corso della stagione precedente, interconnettendolo con i primi mesi della nuova annata, con in discussione e approvazione il Bilancio consuntivo e il Bilancio sociale.
Non mi sento che di ripetere esattamente le parole che ho utilizzato nel corso delle due ultime Giunte nazionali, quella del 1 dicembre e quella del 6 dicembre 2023. Grazie a tutti i Dipartimenti, le Politiche, le strutture nazionali e a tutti i livelli associativi. Attraverso questi due importanti documenti associativi l’Uisp dimostra a tutti i portatori di interesse di essere un’associazione solida e trasparente.
Un bilancio consuntivo serve a tirare le somme e verificare i risultati raggiunti, un’occasione per fare una “fotografia”, utilizzando “ottiche” sempre migliori, sullo stato dell’associazione, dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
La fotografia che scattiamo oggi, insieme, descrive una Uisp in salute e che presenta dati economico-finanziari direi sorprendenti, grazie, ancora una volta, a tutti noi. Si tratta di un lavoro complesso e rigoroso, costantemente monitorato dall’Organo di controllo nazionale, anche in ottemperanza agli obblighi derivanti dall’essere Associazione di promozione sociale e rete associativa iscritta al Runts (da pochi giorni, come sapete, aperto e consultabile da qualsiasi cittadino interessato), e che per la parte del Bilancio sociale portiamo avanti, per la quarta edizione, con la sempre preziosa e qualificata collaborazione dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa.
Un Bilancio sociale che ha affinato gli strumenti di indagine e lettura e che abbiamo migliorato significativamente sui percorsi di valutazione dell’impatto sociale prodotto da una Associazione che è sempre più agente di cambiamento protagonista del vasto mondo dell’economia sociale.
Alle verifiche dell’Organo di Controllo, ricordiamo che si aggiungono anche a quelle della EY (precedentemente nota come Ernst & Young), uno tra i principali network a livello internazionale di revisione contabile e fiscale, percorso avviato da Sport e Salute nei confronti di tutti gli Enti di Promozione sportiva, percorso caldeggiato proprio da noi e che, devo dire, non è stato colto con molto favore da altri organismi.
Un bilancio che vedremo nel dettaglio nel prosieguo del Consiglio ma su cui voglio già sottolineare la più che positiva collaborazione con il Broker Marsh, leader a livello mondiale nell’intermediazione assicurativa, che in queste stagioni emergenziali ha garantito un quotidiano monitoraggio dei dati e ci ha accompagnato nel rapporto con UnipolSai, compagnia ormai di riferimento da anni che si è mostrata estremamente attenta alle esigenze dell’Uisp e agli aggiornamenti dei contratti.
La prossima settimana si aprirà con una molto importante seduta del Consiglio nazionale del Terzo Settore, tenendo presente il nutrito ordine del giorno. Dagli aggiornamenti sulla fiscalità e sulle semplificazioni a quelli sull’autorizzazione della Commissione europea; dagli aggiornamenti sul Runts ai sostegni previsti dal Codice agli Ets, ai percorsi di certificazione delle competenze.
Ma sarà la “Presentazione dell’agenda dei lavori del Tavolo su Terzo Settore e Sport”, istituito in seno al CNTS presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e che ci vede componenti, con una agenda sulle urgenze normative e sulle armonizzazioni che stiamo definendo proprio in queste ore, ad aprire lunedì i lavori del Consiglio.
Attenzioni e riconoscimenti che fino a poco tempo fa si sarebbe fatto fatica ad immaginare. A ridosso di Natale anche una nuova riunione del Consiglio nazionale del Coni. Su entrambi gli appuntamenti vi terrò ovviamente aggiornati.
Intanto al ministro per lo Sport e i Giovani Abodi, che stimiamo e ringraziamo per il grande lavoro fatto sino ad oggi, diciamo che è giunto il momento che il movimento della promozione sportiva di base ottenga i giusti riconoscimenti anche di risorse e di agibilità, nel rapporto con gli altri Organismi e il sistema sportivo nel suo insieme.
Nella Legge di Bilancio, blindata dal Governo, non leggiamo alcun segnale, auspichiamo che segnali arrivino quanto prima, concreti, dalle linee di indirizzo alla società Sport e Salute.
Solo così potremmo davvero iniziare a “riempire” di contenuti e diritti l’articolo 33 della Carta costituzionale.
Vado a chiudere con un ultimo specifico ringraziamento, grande e sentito, a tutta la tecnostruttura nazionale Uisp, dipendenti, collaboratori, volontari del servizio civile, che continua, dallo scorso giugno, a farsi carico dei disagi conseguenti dalla ancora perdurante impossibilità dell’utilizzo della sede di Largo Franchellucci, che speriamo di poter superare nei primi mesi del nuovo anno, senza per questo fare mai mancare, attraverso lo smart working, la piena operatività di tutti i servizi associativi.
Rinnoviamo oggi un particolare ringraziamento anche alle associazioni e alle organizzazioni che stanno fornendo una concreta collaborazione, come Arci Caccia, che sta ospitando i server Uisp nella propria sede, la FNSI-Federazione Nazionale della Stampa Italiana che ha ospitato alcuni momenti di lavoro della Redazione nazionale Uisp, presso la propria sede nazionale, come nei mesi precedenti aveva fatto lo Spi Cgil nella sede di via dei Frentani, al Forum del Terzo Settore a cui chiedo io stesso accoglienza durante le mie sempre più fitte peregrinazioni romane, e, non ultimo, il Comitato Uisp di Roma che ci sta supportando e ospitando molti di noi in maniera straordinaria.
Nell’augurare buon lavoro a tutti e tutte noi, sperando di avere dato un contributo utile alla discussione, termino come ho chiuso il saluto di apertura della nuova Agenda Uisp, in distribuzione nei prossimi giorni insieme allo speciale Discobolo Calendario 2024, affermando come si sia protagonisti di un grande sforzo collettivo, tra doveri e diritti, per una nuova qualità della vita delle persone, che avrà proprio nel prossimo nuovo anno un decisivo ulteriore banco di prova.
W L’UISP!
Grazie!
Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp