Il Coordinamento nazionale Donne Uisp ha aderito alla mobilitazione del 13 febbraio “Se non ora, quando?”, promossa in tutta Italia da gruppi e singole donne, con il sostegno di molti uomini. In ogni città sportive e sportivi Uisp si sono dati appuntamenti concordati con i Comitati organizzatori locali.
L’Uisp rilancia il suo impegno per i diritti delle donne a livello italiano ed europeo. Il progetto "Olympia: equal opportunities via and within sport", finanziato dall'Unione Europea (Unità sport) vede l'aggiornamento e la scrittura della Carta dei Diritti delle donne nello sport, che verrà presentata a fine marzo.
Il progetto “Il corpo amico, nell’educazione ai sentimenti e al rispetto” ha preso il via da settembre in nove città italiane: Firenze, Torino, Sassari, Trieste, Pesaro, Varese, Imola (Bo), Lamezia Terme (Cz), Orvieto (Tr). In ognuna di queste sedi le ragazze e i ragazzi Uisp parteciperanno con cartelli autoprodotti: “No al corpo merce, sì al corpo amico”, “Corpi amici, non in commercio” e così via. Il valore aggiunto che Uisp-sportpertutti porterà alle manifestazioni cittadine del 13 febbraio è quello del diritto all’espressione corporea. Ovvero corpo come portatore di significato, come mediatore di relazioni, come canale privilegiato per creare relazioni paritarie tra generi.
“Istruttrici ed educatrici Uisp hanno sfilato insieme alle insegnati e agli studenti per rivendicare il diritto ad essere donne: persone con intelligenza, uguali diritti ed opportunità, capaci di esprimere forza e debolezze – spiega dall’Uisp Torino Paola Voltolina - Come sporpertutti abbiamo portato in piazza la dignità del corpo in quanto tale, con i suoi difetti ed i suoi limiti, un corpo bello e sano a qualsiasi età. E’ questo il valore aggiunto del progetto Uisp: creare una nuova coscienza civile tra i ragazzi, educandoli alle relazioni tra generi attraverso le potenzialità della pratica motoria. Utilizzeremo anche dei video box per conoscere le loro opinioni in merito”.
“L’Uisp Varese insieme a molti studenti ha partecipato alla manifestazione per dare voce all’indignazione nei confronti dell’utilizzo mediatico del corpo delle donne, ormai ridotte a merce di scambio", ci spiega Alessandra Pessina, coordinatrice locale del progetto. Un’indignazione esternata con forza dopo la visione del documentario “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo.
“Mi ha suscitato molta rabbia vedere come la tv e i media utilizzano le donne, cioè come bambole. Dobbiamo avere il coraggio di mostrarci come siamo senza nasconderci dietro maschere, addirittura di silicone. Siamo donne nel vero senso del termine, dimostriamolo”, scrivono in forma anonima alcune/i di loro".
Il Corpo amico - prosegue la Pessina - serve a fornire un modello alternativo che ponga al centro la riscoperta del corpo come fondamentale strumento di relazione con sé stessi e con gli altri".
Diversa la situazione a Sassari: "dai focus group svolti in due delle classi che partecipano al progetto, emergono da un lato dinamiche relazionali tra i sessi piuttosto conflittuali, dall'altro - racconta l'educatrice Uisp Emanuela Serra - soprattutto tra i ragazzi, una visione piuttosto retrograda della donna relegata al solo ambito domestico e familiare. Le frasi sono inequivocabili: i ragazzi si considerano superiori alle donne e sono loro stessi a raccontarcelo. Per intervenire sui modelli relazionali e sugli stereotipi via via emersi, stiamo utilizzando la bio-danza utile a favorire il contatto fisico reciproco. Ma una cosa è chiara: i ragazzi ci hanno chiesto di riflettere di più su questi argomenti, un segnale importante per noi dell’Uisp troppo spesso incentrati sul fare. Saremo in piazza, quindi a manifestare per la dignità della donna, sventolando la bandiera gialla dell'Uisp con la scritta "Il Corpo amico".
A Pesaro il progetto ha preso avvio con la visione di un film incentrato sulle violenze domestiche e prosegue in maniera differenziata a seconda degli Istituti coinvolti. “Nelle classi dell’artistico stiamo lavorando prevalentemente sull’immaginario analizzando insieme alle esperte dell’Udi, la riproposizione di certi modelli femminili attraverso le foto di moda, le riviste e la pubblicità – spiega Tatiana Olivieri, coordinatrice locale del progetto - In un’immagine la disposizione dei testi, della figura della donna rispetto a quella dell’uomo è indicativa dei diversi ruoli (dominante/recessivo)e dei modelli vigenti. Dopo questa analisi gli studenti realizzeranno dei bozzetti di "immagini amiche delle donne". Con le classi dell’Istituto agrario, quasi tutte a prevalenza maschile, abbiamo proposto dei giochi dai quali è emerso che i ragazzi ragionano per stereotipi: lo sport e il lavoro sono considerate "cose" maschili, mentre ricadono nell’ambito del femminile la cura del corpo, la dolcezza, e la fragilità. Anche i miei ragazzi scenderanno in piazza, io lo farò al fianco dei gruppi LGBTQ, delle donne in nero e dei collettivi femministi locali".
"L'Uisp Imola ha aderito alla mobilitazione invitando anche gli uomini ad essere presenti - afferma Riccardo D’Ambrosio, referente locale del progetto - Anche noi dobbiamo prendere posizione nei confronti di questa deriva: è una tematica che ci riguarda appieno e che implica il necessario distacco da un’ottica maschile legata ad utilizzo improprio del corpo delle donne". Con il corpo amico prosegue Alessandra Brunori dell'Uisp Imola, faremo leva sullo sviluppo e sul cambiamento dell’identità dei giovani troppo spesso condizionati dall'idea che vestirsi e presentarsi in una certa maniera sia l'unico modo per fare successo o sedurre un uomo".
"A Lamezia Terme insieme a delle professoresse che si occupano di pari opportunità, abbiamo spiegato ai ragazzi le tematiche che andremo a trattare con il “Corpo amico”: sessismo e linguaggio sessuato, discriminazione verso le donne con cenni anche sul bullismo e sullo stalking - ci dice dall'Uisp Valentina Tropeano - Sono argomenti che conoscono ma che non li toccano in prima persona visto che Lamezia Terme è una realtà piccola e tranquilla dove non si registrano casi di violenza contro le donne. Abbiamo però realizzato una raccolta di articoli di giornali, fatti di cronaca accaduti in Calabria che presenteremo ai ragazzi per renderli consapevoli che il problema c’è, esiste e va affrontato. A questo affiancheremo laboratori in piscina, e esercizi per sviluppare la fiducia tra sessi".
"Anche a Trieste il progetto è stato accolto con entusiasmo, soprattutto tra le insegnanti che lo ritengono un'ottima opportunità di formazione e investimento sulle generazioni future", ci dice la referente Alessandra Scarcia. "Per ora abbiamo svolto due incontri, somministrato un questionario e attivato, come da programma, la break dance". Fabrizia Mencarelli, dell'Uisp Orvieto sostiene la mobilitazione del 13: "in un contesto del genere, di sdegno profondo, diventa ancor più importante insistere sul terreno dell'educazione ai sentimenti e al rispetto, cosa che stiamo facendo attraverso proposte diversificate che vanno da percorsi di espressione motoria, allo yoga, a conferenze, e elaborati grafici sul tema della corporeità". (S.S.A.)
A questo link, una prima galleria fotografica della manifestazione in alcune città coinvolte nel progetto "Il corpo amico"