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Diritti sociali Uisp: continua l'attività nelle carceri minorili

È stato rinnovato in questi giorni il protocollo d’intesa tra Uisp e Dipartimento giustizia minorile. Giuliano Bellezza, responsabile nazionale del Settore diritti sociali Uisp, ci illustra l’importanza di questo accordo. “Si tratta di un protocollo che ormai caratterizza la relazione tra Uisp e Ministero della giustizia da quasi vent’anni. Questa si conferma la forma più idonea per poter dare corpo agli impegni dei comitati e nello stesso tempo promuovere una politica unitaria volta al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, che in questo caso specifico sono minori raggiunti da misure penali. Dobbiamo rilevare la grande passione con la quale il Direttore generale del Dipartimento giustizia minorile, la dott.ssa Serenella Pesarin, ci incoraggia e ci aiuta a rendere organica ed efficace la nostra presenza nei territori, accanto ai minori in difficoltà. In questo momento la firma assume un rilievo particolare perché il protocollo è uno degli strumenti messi in campo da Uisp e Ministero per un nuovo progetto di respiro nazionale che sta partendo. Terzo tempo è il nome del progetto, che vede entrambe le parti coinvolte, insieme a diverse fondazioni, per la promozione di attività sportive dentro otto istituti minorili italiani”.

Parlando di carceri, in questo periodo, è impossibile non fare riferimento alla drammatica situazione degli istituti italiani e al nuovo decreto “svuota carceri”. Qual è la posizione dell’Uisp in merito?
“Noi ci siamo uniti alle tante associazioni e consulte per i diritti dei detenuti, che denunciano le condizioni assolutamente insostenibili all’interno delle carceri del nostro paese. In questi luoghi, ormai, la promiscuità, l’affollamento e talvolta l’inadeguatezza delle strutture, rendono molto difficile perseguire gli obiettivi riabilitativi fissati dalla norma e realizzare le attività promosse e realizzate a questo scopo. Allo stesso tempo, però, non possiamo non ricordare l’inefficacia dell’indulto di qualche anno fa, dovuta essenzialmente alla mancanza di strumenti e risorse, nelle rete dei servizi territoriali, necessari per accogliere e sostenere cittadini rimessi in libertà. Il rischio di questo nuovo strumento legislativo è di generare un risultato soltanto apparentemente positivo, senza dare efficacia all’intenzione del legislatore che è quella di favorire i processi di inclusione e riabilitazione sul territorio e non dentro gli istituti”. (di Elena Fiorani)

Per leggere il Protocollo d'intesa firmato da Uisp e Dipartimento giustizia minorile clicca qui

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