Il ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica, ha approvato, con decreto 434 del 21 dicembre scorso, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, l’annuncio dell’approvazione è stato dato il 2 gennaio. “La notizia è sicuramente positiva e di buon auspicio per l’anno appena iniziato – commenta Francesco Turrà, responsabile politiche ambientali Uisp - ancorché allo stato attuale necessiti di numerosi passaggi per diventare uno strumento effettivamente utile al suo scopo. Il piano, infatti, come evidenziato dalle analisi di valutazione dell’impatto ambientale e valutazione ambientale strategica del MASE, definisce un primo insieme di azioni orientate alla costruzione di un piano organizzativo e conoscitivo nazionale e un secondo insieme di possibili misure, sia generali che specifiche, per contrastare l’azione dei cambiamenti climatici. Come riporta nei pareri la stessa commissione, il piano è di forma prescrittiva solo per il primo blocco di azioni, mentre per il secondo bisognerà attendere una fase più avanzata e la creazione di una governance per la realizzazione e gestione del piano”.
Su questo punto è intervenuto anche il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, sottolineando come l’aspetto della governance sia fondamentale per far sì che il piano abbia una effettiva attuazione. Sempre Giovannini evidenzia, inoltre, che il piano di per sè non dispone di risorse per l’attuazione, motivo per cui l’integrazione con i fondi del PNRR o qualsiasi altro strumento di finanziamento disponibile, è fondamentale e necessario per la sua attuazione, e la costruzione di una governance ampia e qualificata si conferma indispensabile per il raggiungimento di tale obiettivo. Per leggere il commento integrale di Enrico Giovannini clicca qui
“In questo quadro lo sport può e deve avere un ruolo importante – prosegue Turrà - Sono infatti numerosi gli ambiti evidenziati dal piano, dalla salute ai trasporti passando per l’energia, nei quali lo sport e in particolare lo sport sociale Uisp può dare non solo un contributo, ma anche rappresentare un interlocutore qualificato per le sue buone pratiche sviluppate e consolidate negli anni. Per adesso non ci resta che augurarci che l’approvazione del Piano, come detto all’inizio, sia di buon auspicio in questo inizio 2024”.