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Matera Sport Film Festival: pellicole che raccontano storie

Si è conclusa la 13esima edizione della kermesse cinematografica, unica nel suo genere. Parlano Michele Di Gioia e Carlo Paris

 

Sport sociale sul grande schermo: una sfida vinta, a giudicare dal gran numero di opere in concorso e dall'entusiasmo con il quale il pubblico ha partartecipato alle proiezioni. Qual è il bilancio di questa edizione? Quali le prospettive? Ne abbiamo parlato con il direttore del Festival, Michele Di Gioia e il neopresidente della giuria, il giornalista Carlo Paris.

Domenica 3 dicembre presso lo IAC Centro Arti Integrate di Matera si è tenuta la cerimonia di premiazione della 13^ edizione del Matera Sport Film Festival. Una serata straordinaria che ha concluso la kermesse lucana. Una serata dedicata allo sport e al cinema, durante la quale il palcoscenico è stato illuminato da talentuosi artisti e atleti che hanno contribuito a celebrare la convergenza tra lo sport, l'arte e i valori umani.

La cerimonia di premiazione ha riconosciuto l'eccellenza delle opere cinematografiche in concorso alla rassegna sportiva con la consegna dei premi. Il premio come miglior documentario è stato assegnato a "5 Nanomoli-Il Sogno Olimpico di una donna trans" di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, con protagonista Valentina Petrillo. Una bella soddisfazione anche per l'Uisp che sin dal primo momento ha sostenuto Valentina. (qui il ringraziamento sulla pagina facebook del film).

La motivazione della giuria che ha premiato il film è stata la seguente: “il documentario eccelle nel dipingere un ritratto empatico della protagonista, immergendo gli spettatori nella sua esperienza unica, trasmettendo così un messaggio di ispirazione universale: perseguire i propri sogni, nonostante le sfide della vita”.

“I temi della disabilità e della transizione di genere sono stati portati, dopo il passaggio a Sentry Sport a Parigi, con forza a Matera da questo docufilm”, è il commento di Michele Di Gioia, direttore artistico del Matera Sport Film Festival e presidente Uisp Basilicata

Di Gioia traccia il bilancio complessivo dell’evento: “L’edizione di quest’anno ha consacrato un percorso in cui lo sport è stato assoluto protagonista dello sviluppo culturale del territorio. Non solo Matera ma tutta la Basilicata è stata coinvolta e ciò ha favorito la diffusione della programmazione immaginata per questa edizione. Sono molto felice del lavoro che abbiamo fatto con le scuole e si è potuto implementare ulteriormente il lavoro su sport e cinema definendone le coordinate e trasmettendo messaggi di valore educativo”.

“A mio avviso - prosegue Di Gioia - ci sono stati due momenti da segnalare. Infatti, il festival ha avuto fasi legate non solo alla cinematografia ma anche ad altre modalità di espressione culturale. Il 28 novembre Alice Pignagnoli ha presentato il suo libro “Volevo solo fare la calciatrice” che racconta la vicenda di un’atleta che ha combattuto per rivendicare i suoi diritti di donna e mamma nel mondo calcistico. Con il giornalista di Rai Sport Saverio Montingelli e con Pignagnoli si è discusso di tutto ciò dinanzi ai ragazzi delle scuole. La presentazione del libro è avvenuta proprio dinanzi a ragazzi del liceo scientifico sportivo”.

“Dall’altro lato abbiamo avuto lo spettacolo teatrale Super Santos ha incuriosito i presenti e ciò suggella la capacità del festival di offrire più forme espressive agli spettatori”, evidenzia il direttore artistico.

Sul valore complessivo delle opere in concorso si è intrattenuto Carlo Paris, giornalista televisivo, che ha presieduto la Giuria. Che cosa ha guidato le vostre scelte? "Abbiamo deciso di privilegiare le storie, molti di questi film e documentari hanno saputo cogliere le tante storie di sport sociale che spesso vengono ignorate dai media e dai grandi circuiti. L'occhio attento di molti operatori, registi e montatori hanno saputo raccontare storie di sport che ci sono dietro l'angolo di ogni città. Al di la del risultato tecnico nella realizzazione dei film abbiamo premiato il coraggio e l'originalità narrativa. Per questo ci hanno colpito le storie dei ragazzi del Tam Tam basket e quella di Valentina Petrillo. Così come quelle di "Scugnizzi per sempre", quelle delle ragazze pakistane protagoniste di "A goal to dream" e tante altre".

"Abbiamo lasciato che prevalesse l'aspetto delle emozioni che i film ci hanno trasmesso, come ad esempio nel film su Gianluca Vialli - ha detto ancora Paris - questo Festival è importante perchè sceglie la vita reale delle persone e non si abbandona alle scorciatoie dei talk, genere ormai prevalente nei palinsesti tv".

Michele Di Gioia ricorda anche l'importanza di eventi che hanno richiamato molto pubblico e fatto da cornice alle proiezioni: “La presenza di Ambra Sabatini, grandissima campionessa, ha saputo trasmettere ai giovani delle scuole che ha incontrato momenti preziosi di entusiasmo e voglia di vivere.  Lei è anche un esempio di umiltà, pur vantando l'oro ai Giochi Paralimpici di Tokyo, essendo campionessa mondiale a Parigi 2023 e, detentrice del record del mondo sui 100 e 200 metri. La sua presenza ci ha permesso di confrontarci sul tema dell’inclusione e della disabilità per uno sport accessibile a tutti coinvolgendo mille persone”.

“Ovviamente da sempre l’associazione che organizza il Festival è legata all’Uisp nazionale e ai comitati di Matera e Basilicata. Oltre al lato artistico, si portano avanti le politiche che contraddistinguono il mondo associativo su genere, diritti, sostenibilità e ambiente per confermare il ruolo del mondo dell’associazionismo e del terzo settore nello sport sociale e nello sport per tutti”.

Il Festival è stato la cornice ideale per lo svolgimento dei Living Lab regionali di Matera e Potenza. “Il 25 novembre si è riflettuto sulla dimensione economica e sociale dello sport e sul legame con il mestiere del giornalista sportivo. Hanno partecipato, tra gli altri, Tiziano Pesce, presidente Uisp, e i giornalisti Lorenzo Roata e Alberto Dolfin".

“Altra particolarità del Festival è stata quella di una sezione in cui ci sono state proiezioni di film in lingua originale I ragazzi degli scambi giovanili europei presentano e dibattono sul film e sugli argomenti che esso porta. Tutto ciò si inserisce negli obiettivi dell’agenda 2030 dando così al festival un respiro internazionale”.

E per il futuro? “Nella prossima edizione amplieremo le relazioni nazionali e internazionali. Lavoriamo per essere passaggio importante per molti autori e acquisire credibilità e visibilità. Inoltre, l’anno prossimo è quellodelle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi e di Euro ’24. Il Festival non si lascerà sfuggire la possibilità di trattare le tematiche che questi grandi eventi porteranno”, conclude Di Gioia.

Queste le opere premiate:         

- Il premio come miglior film è stato assegnato a “Scugnizzi Per Sempre” di Gianni Costantino a cui è andato anche il riconoscimento di BasilicataCinema consegnato da Gabriele Distasio
- miglior documentario è “5 Nanomoli-Il Sogno Olimpico di una donna trans” di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, con protagonista Valentina Petrillo
- la pellicola libanese “The Marble” di Anita Saad Al Mourany, invece, è il miglior cortometraggio
- “Tam Tam Basket” vince la categoria Sport & Society con il “Premio Roberto Galante” consegnato da Guido Galante al regista Mohamed Kenawi
- il Premio della Giuria Fausto Taverniti è stato assegnato a “A Goal to Dream” di Yared Ganzerli e Marco Panini.

Infine, la serie tv sportiva americana “Houston United” di Juan Mejia Botero ha vinto come miglior produzione TV. 
Tra i vincitori, menzioni speciali sono state assegnate anche a: “Vincere guardando il mare” di Simone Bacchetta con la consegna del premio da parte di Francesco Porcari, Lucana Film Commission, “Un coach come padre” di Massimiliano Finazer Flory e “Zonderwater” di Jonathan Soverchia.