Nazionale

Il Discobolo 2024 - Novembre e dicembre

 

Il numero speciale de Il Discobolo-calendario 2024 è  un'occasione per fare il punto sulle transizioni possibili.

SFOGLIA LO SPECIALE IL DISCOBOLO-CALENDARIO 2024 DEDICATO ALLE TRANSIZIONI POSSIBILI

Lo scorrere dei mesi è accompagnato da frasi e citazioni che illustrano le transizioni in atto o future, a cominciare da questa domanda: Perché accelerare la transizione?

Coprogrammazione e coprogettazione attraverso lo sport, ovvero politiche pubbliche e buone pratiche integrate attraverso la transizione sportiva - scrive Tiziano Pesce in apertura di questo speciale - L’Uisp ci crede. Proprio oggi, nel pieno di grandi riforme come quella del sistema sportivo e del terzo settore, e all’indomani dell’ingresso delle attività sportive in Costituzione, si avvertono maturi i tempi per un approccio finalmente in linea con la disciplina europea in materia di sport, che ci indica da tempo una strada: l’attività fisica e sportiva è portatrice di salute, socialità, coesione sociale, educazione, parità di genere. Valori in linea con l’Agenda 2030, ovvero il Programma di Azione Globale varato dalle Nazioni Unite per attuare i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile nel mondo. Per invertire tendenze negative, recuperare ritardi e pigrizie è indispensabile accelerare l’adozione di un approccio politico e culturale che veda la sostenibilità al centro di tutte le scelte, pubbliche e private. Come chiede l’Asvis (di cui l’Uisp è membro fondatore) nel suo ultimo Rapporto 2023. L’Uisp farà la sua parte, non c’è tempo da perdere. A tutto questo è dedicato il numero speciale del Discobolo, con il calendario 2024: una bussola che ci accompagnerà per l’intero anno”. (Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp)

Greenwashing, no grazie. Quando la transizione verde è una trappola

Questo termine è indirizzato ad aziende e soggetti pubblici e privati che “fanno finta” di adottare la transizione ecologica ma in realtà cercano di sfruttarne soltanto i benefici di immagine. Ecco un breve glossario, tratto dal report Greenwashing Hydra del think tank Planet Tracker, utile per orientarsi e smascherare le trappole:

Greencrowding, ovvero “nascondersi tra la folla” per evitare che il proprio impatto o le proprie mancanze in tema di sostenibilità vengano scoperte.

Il greenlighting consiste nell’oscurare il reale impatto ambientale dell’azienda, mettendo in luce l’unica e, a volte insignificante, azione sostenibile che viene promossa. Spesso soltanto il cambiamento del nome con appeal green.

Il greenshifting si verifica quando c’è una colpevolizzazione del consumatore, ponendo al singolo cittadino, questa domanda: “Tu che cosa sei disposto a fare per ridurre le emissioni di CO2?” Questo è un modo per smarcare le aziende.

Il greenlabelling, che potremmo tradurre come “etichettatura verde”, è una pratica di marketing che prevede che un prodotto o un servizio venga promosso o pubblicizzato come verde, senza effettivamente esserlo.

Il greenrinsing si riferisce a quando un’azienda cambia regolarmente i propri obiettivi ESG prima di raggiungerli.

Il termine greenhushing si ha quando un’azienda non dichiara le proprie performance di sostenibilità nella speranza di eludere il controllo da parte degli investitori.

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