Nazionale

Il Forum terzo settore ha presentato la ricerca sul volontariato

L'indagine, condotta da Forum Terzo Settore e Caritas Italiana, approfondisce le competenze trasversali e le capacità dei volontari italiani

 

In occasione dell’Anno europeo delle competenze 2023, il Forum terzo settore ha organizzato il convegno “Il ruolo del Terzo settore per lo sviluppo delle competenze”, il 22 e 23 novembre a Roma, per stimolare la nascita, anche facendo leva sull’esperienza del terzo settore, di una strategia nazionale sulle competenze, in grado di contrastare povertà educativa e disuguaglianze crescenti garantendo il diritto all’apprendimento permanente. L’Italia è in ritardo rispetto all’Europa sul piano del riconoscimento delle competenze trasversali e di cittadinanza, ma il terzo settore può offrire un grande contributo nel colmare il divario, alla luce dell’esperienza portata avanti negli anni con il volontariato, il Servizio civile e la formazione dedicata ai soggetti più fragili. 

I volontari italiani possiedono molteplici competenze trasversali. Le “soft skills” spaziano dalla capacità di relazionarsi in modo efficace a quella di gestire le emozioni, dalla consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale alla capacità di costruire reti di persone o trasformare un’idea in un’opportunità per gli altri. Inoltre, chi si avvicina all’esperienza di volontariato lo fa anche per ottenere un arricchimento professionale. Tra quelle più agite vi sono le competenze sociali e personali, meno quelle manageriali e di leadership. Le donne prevalgono sugli uomini in quasi tutte le tipologie.

Tutto ciò emerge dai risultati dell’indagine “NOI+. Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato” condotta da Forum Terzo Settore e Caritas Italiana, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, che ha coinvolto circa 10mila volontari. L’obiettivo dell’indagine è quello di far compiere al nostro Paese passi in avanti sul piano del riconoscimento delle competenze trasversali di chi opera nel Terzo settore.  

I DATI DELLA RICERCA NOI+

Oltre il 50% dei rispondenti all’indagine mette in campo, spesso o sempre nelle proprie attività di volontariato, le 11 tipologie di competenze trasversali indicate. Le competenze più agite sono quelle sociali (92,5%), seguite dalla competenza di “apprendere ad apprendere” al’86,9% e dalle competenze personali all’85%. Supera l’80% anche la competenza di cittadinanza. Di contro, le “soft skills” meno agite sono quelle manageriali e di leadership con il 43,4% del campione che ha risposto di utilizzarle qualche volta o mai, la competenza imprenditoriale al 42% e le competenze legate alla gestione del cambiamento con il 39,3%. 
 
L’indagine NOI+ rileva un divario di genere: in 9 tipologie di competenze su 11 sono le donne a prevalere, con una differenza che supera i dieci punti percentuali nelle competenze interculturali (+12,4% rispetto agli uomini) e in materia di consapevolezza ed espressione culturali (+10,7%). Fanno eccezione le competenze manageriali e di leadership e la competenza digitale, dove gli uomini superano le donne rispettivamente del 4,7% e dell’1,4%.
 
In merito alla motivazione più importante che spinge i rispondenti a svolgere attività di volontariato emerge, con il 63,7%, la volontà di dare un contributo alla comunità. Si fermano al di sotto del 10% tutte le altre alternative, tra cui l’urgenza di far fronte ai bisogni (8,4%), la fiducia nella causa sostenuta dal proprio “gruppo” (7,3%) e l’opportunità di esplorare i propri punti di forza e di mettersi alla prova (5,3%). Tuttavia, di fronte alla possibilità di scegliere le tre motivazioni più forti, i volontari inseriscono anche l’opportunità di arricchimento personale
 
I risultati dell’indagine NOI+ sono stati presentati durante il convegno “Il ruolo del Terzo settore per lo sviluppo delle competenze”, presso Industrie Fluviali a Roma. (Fonte: Ufficio stampa Forum nazionale terzo settore)

(foto: Uisp Roma)