Nazionale

"Il Governo prenda la regia del cambiamento nello sport"

Pubblichiamo l'articolo di Marzio Cencioni sull'Assemblea nazionale Uisp, pubblicato su l'Unità di sabato 24 ottobre
L'Unità di sabato 24 ottobre ha pubblicato un articolo di Marzio Cencioni sull'appuntamento nazionale dell'Uisp a Montesilvano, con una sintesi dell'andamento dei lavori e sul significato dei messaggi che ha lanciato. Lo pubblichiamo integralmente.
C’è bisogno di correre: il governo prenda in mano la regia del cambiamento, anche nello sport. L’Uisp ha usato una metafora sportiva per lanciare un messaggio chiaro all’esecutivo, in occasione dell’apertura dell’Assemblea nazionale che si concluderà domenica a Montesilvano. Quattrocento delegati dello sport per tutti del territorio si sono dati appuntamento nella cittadina abruzzese per chiedere alle istituzioni politiche e sportive di riconoscere il valore sociale dello sport, nel sistema sportivo e in quello politico-istituzionale.

C’è un progetto di legge discusso nella VII Commissione della Camera che aspetta di passare in Aula. E punta proprio a questo: sostenere le società sportive del territorio, riconoscere il volontariato sportivo, valorizzare lo sport per costruire reti sociali per l’integrazione, la coesione e la partecipazione. “C’è bisogno di una nuova cultura sportiva e c’è bisogno di etica anche in questo settore della vita sociale del Paese” ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp in apertura. Ad ascoltarlo c’erano anche Filippo Fossati, deputato Pd, Katia Serra, ex calciatrice e dirigente Aic e Roberto Fabbricini, segretario Coni, che nel suo intervento ha riconosciuto a Manco di aver tracciato l’agenda per lo sport del futuro. Oggi interverranno Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, Giovanni Lolli, vicepresidente dell’Abruzzo insieme ad altri responsabili delle politiche sportive regionali di Marche e Puglia. Con loro ci saranno anche a Luca Di Bartolomei, responsabile sport Pd e Carlo Paris, direttore di Rai Sport.

“Si apra un tavolo presso la Presidenza del Consiglio che tenga in considerazione tutte le proposte di legge presentate in materia di sport – ha detto Manco - che dia un indirizzo preciso per una legge quadro che possa finalmente, entro la legislatura, riconoscere il valore sociale dello sport come una conquista di civiltà, come avviene nel resto d’Europa”.
Il tema della trasparenza ha caratterizzato molti degli interventi della prima giornata. Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore ha detto che l’attenzione pubblica sul tema mafia capitale rischia di schiacciare le tematiche sociali e non far emergere vie d’uscita concrete. E proprio di concretezza, trasparenza e tracciabilità parla l’Uisp in tema di utilizzo delle risorse pubbliche: “Dopo anni di predominio della dicotomia tra ricchi e poveri, oggi al vertice della frattura del Paese c’è la distanza tra onesti e furbetti – ha proseguito Manco – così il Paese rischia una stanchezza democratica che proprio dallo sport sociale dobbiamo saper risvegliare”. L’Uisp insomma chiede al Coni di verificare e controllare più approfonditamente come vengono utilizzate le risorse pubbliche nello sport, a cominciare da quelle per gli Enti di promozione sportiva che, in alcuni casi, rappresentano sigle svuotate da reale consistenza associativa. Marco Galdiolo, presidente Us Acli, si è detto convinto che una maggiore riconoscibilità della vera promozione sportiva può contribuire a dare nuova credibilità all’intero sistema sportivo.

Nel proseguo dei lavori il dibattito si sposterà sul confronto con le Regioni alle quali l’Uisp chiede intese di coprogettazione su promozione della salute, sostenibilità ambientale, politiche sociali e di welfare. Oltre alla richiesta di revisione delle norme attuative del Decreto Balduzzi con riferimento alla certificazione medica obbligatoria: l’attività sportiva di alto livello non può essere paragonata all’attività ludico-motoria.

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