Nazionale

Il ministro Abodi e Tiziano Pesce all'incontro sulla comunicazione Uisp

Attraverso la comunicazione sociale si raggiungono obiettivi di coesione sociale, salute, dimensione europea del fenomeno sportivo

 

Comunicar facendo: è stato questo il filo conduttore che ha attraversato i due giorni di incontro nazionale Uisp sulla comunicazione sociale, lo sport e il terzo settore. L'iniziativa è stata anche l'occasione per un dialogo tra il presidente Uisp Tiziano Pesce e il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: le strategie associative Uisp e le priorità individuate dal responsabile delle politiche pubbliche sportive in Italia.

Attraverso un comun denominatore condiviso: la comunicazione, la possibilità di intervenire culturamente attraverso lo sport, l'educazione a stili di vita attivi per cittadini di tutte le età, dai giovanissimi agli anziani. Perchè questo è lo sport sociale: parlare innanzitutto in maniera convincente alla massa dei non praticanti, che continuano ad essere la stragrande maggioranza nel nostro Paese. Raggiungere il loro immaginario, emozionarli, attivarli, conquistarli alla socialità e alle relazioni proprie dello sport e della comunicazione sociale. E in questo modo si concretizzano gli aspetti di coprogettazione e coprogrammazione tra terzo settore sportivo e Stato, tra chi pratica attività motorie e sportive e chi ne è escluso (o si autoesclude).  Raggiungere i sedentari: e come, se non entrando in comunicazione con loro e con tutti? Non a caso in questa due giorni promossa dall'Uisp, in collaborazione con Libera, Ordine dei giornalisti e Fnsi, si è parlato molto di "come fare". Non annunci, ma ferri del mestiere tipici di chi è abituato a "comunicar facendo", due facce della stessa medaglia, che nella concretezza del "fare" tipica del terzo settore e dell'Uisp, devono avere riscontro nel saper "comunicare" quello che si fa. Aprendosi e acquisendo gli strumenti e le modalità della transizione digitale.

La rete dei responsabili comunicazione Uisp regionali e del territorio, insieme a quelli delle attività, si è ritrovata a Roma lunedì 19 e martedì 20 febbraio: una vera e propria riunione nazionale di redazione per ritrovarsi e confrontarsi su strumenti, linguaggi e strategie di comunicazione dell'Uisp, in questo caso editore sociale, anche alla luce delle recenti modifiche ordinamentali del sistema sportivo e del terzo settore, che comportano nuove responsabilità e nuovi compiti. L'iniziativa è stata realizzata nell'ambito del progetto Attivati! Stili di vita attiva contro la sedentarietà, finanziato da Sport e Salute spa.

I cambiamenti che l’associazione dello sportpertutti sta affrontando sono stati illustrati dalla relazione di apertura del presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce, trasformazioni che l’Uisp, ad ogni livello, deve saper ascoltare, assecondare e in alcuni casi orientare, per dar vita ad una nuova narrazione. “Siamo qui per una due giorni ambiziosa e ricca di contenuti - ha detto Pesce - la nostra comunicazione è un sistema vasto, aperto, un punto di riferimento che dialoga con tutti i nodi associativi. Si tratta di una comunicazione rivolta a vari pubblici, interni ed esterni all'associazione, al terzo settore e alle istituzioni, al mondo della politica e ai media. In questo sistema, comunicazione, informazione e servizi si integrano in un prisma aperto a sperimentazioni, che parte sempre dalla centralità del territorio. Sul territorio vive la nostra grande redazione diffusa, che non ha eguali nelle grandi organizzazioni sociali e sportive del nostro Paese”. 

Il presidente Uisp ha evidenziato l’importanza di ritrovarsi in presenza, dopo la lunga parentesi della pandemia: circa 50 sono stati i comunicatori Uisp giunti a Roma per partecipare all’incontro e altrettanti quelli collegati da remoto. Obiettivo dell’incontro è stato, infatti, anche ricompattare la rete dei comunicatori Uisp e mettere a punto strategie da fondere in un’unica linea editoriale. “Voi siete antenne sparse su tutto il territorio, orientate a comunicare in maniera unitaria un'associazione che è unica e nazionale, interprete di una transizione sportiva ed organica al terzo settore: una realtà capace di misurarsi con le transizioni in atto. Il nostro obiettivo è dare vita ad una comunicazione sempre più trasversale, in coerenza con il nostro ruolo di rilevante corpo intermedio del Paese: le reti nazionali rappresentano una delle novità più rilevanti della riforma, a loro è affidata la missione di coordinare e supportare gli enti ad esse associati per accrescerne la rappresentatività. In questo modo arriviamo a svolgere una importante funzione di advocacy, promuovendo coesione sociale, salute, sani stili di vita, valorizzando la dimensione europea del fenomeno sportivo”.

Sottolineando la grande svolta dell’inserimento della funzione sociale dello sport in Costituzione, all’articolo 33, Pesce evidenzia che lo sport sociale può diventare un modo nuovo per contribuire a migliorare il nostro Paese e la società, però non basta fare occorre anche comunicare: “Dobbiamo dare vita ad una comunicazione al servizio del cambiamento, ma anche motore di questo cambiamento: lo sport è portatore di valori e l’Uisp pratica da sempre innovazione culturale attraverso la promozione e organizzazione di attività sportive, per costruire un processo di piena emancipazione dello sport di base come diritto di cittadinanza. Viviamo una fase storica in cui aumentano paure e tensioni sociali e con questi fenomeni noi ci dobbiamo rapportare, promuovendo un diverso modello culturale per il nostro Paese attraverso il ruolo educativo dello sport, per costruire benessere di comunità. Ora più che mai è quindi necessario un lavoro di rete, sinergia e collaborazione, per raggiungere obiettivi ambiziosi attraverso azioni mirate”. 

Azioni che spesso si traducono in progetti, sempre più al centro delle strategie e delle politiche associative: “Il lavoro a progetti sta modificando l’intero terzo settore, ma sono necessari professionalità e aggiornamento continuo. L’Uisp è una realtà complessa da comunicare, unica ma con tante sfumature, da inserire in una cornice di credibilità generalizzata che è patrimonio di tutti. I media tradizionali e quelli più innovativi interagiscono in nuove forme, dando vita ad un sistema integrato in cui inquadrare i nostri valori costitutivi e statutari, per dare vita ad una nuova narrazione: ascoltiamoci, confrontiamoci, studiamo, per rafforzare le competenze e contribuire a portare valore aggiunto alla comunicazione Uisp”.

Nella giornata di martedì 20 febbraio, l’Uisp ha organizzato un corso di formazione per i giornalisti, in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti e l’Ussi nella sede nazionale di Libera: “Comunicazione sociale tra sport e terzo settore: spunti, nozioni e deontologia per una nuova narrazione”. Molti i giornalisti intervenuti per illustrare le potenzialità e le criticità di una racconto sociale dello sport che deve ancora prendere piede.

Particolarmente significativo l'intervento del ministro dello sport e delle politiche giovanili, Andrea Abodi, anche lui giornalista pubblicista dal 1997, come ha ricordato:“In una fase in cui lo sport di vertice offre tanti spunti di cronaca, con le sue prestazioni e vittorie, sono felice di aver mantenuto un giusto equilibrio tra questo elemento e l’attività di base e sociale, quella che riguarda il benessere individuale e collettivo e che passa attraverso la diffusione dello sport. La pratica sportiva è una rete che unisce la società e che dobbiamo continuare a promuovere per l’allargamento della partecipazione, il nostro primo obiettivo. Si tratta della semplice traduzione quotidiana di quello che la Costituzione recita dal 20 settembre: il legislatore è riuscito a trovare una sintesi che fotografa esattamente quello che deve essere lo sport, anche se ancora si parla solo di funzione e non di diritto”. 

GUARDA L'INTERVENTO DI ANDREA ABODI

“L’informazione, anche relativamente alla narrazione del quotidiano, non deve accontentarsi di una stanca cronaca: è un lavoro meraviglioso che sta perdendo la sua natura - ha proseguito il ministro - Entrare dentro i fatti per capirne la meccanica e le ragioni, svolgere inchieste per far emergere i fattori critici, sono elementi che non sempre si evidenziano in questa stagione, caratterizzata da una grande crisi della stampa e non ancora consacrata al digitale, oltre che pressata da una presenza della rete e dei social che non sempre premiano la correttezza delle informazioni".

"Abbiamo grande bisogno di deontologia e di una scuola che faccia riscoprire un italiano, non solo corretto, ma affascinante, che sia piacevole e coinvolgente, per farsi trasportare in modo emozionante o divertente anche dalle piccole storie di tutti i giorni, rappresentate dallo sport di base. Il mio auspicio è che si ritrovi il piacere di raccontare il sociale, di andare a scoprirlo e valorizzarlo, per non lasciare a un solo quotidiano il dovere di raccontare le buone notizie dello sport sociale o del terzo settore. Un patrimonio indispensabile per un’esperienza che sia finalizzata alla coesione e al benessere sociale, un contributo che non possiamo sprecare ma che dobbiamo anzi valorizzare anche attraverso il racconto”.

Nel suo intervento di martedì 20 febbraio Tiziano Pesce ha ricordato la vicinanza a Libera della Uisp, che figura tra i fondatori dell’organizzazione guidata da Luigi Ciotti. In vista della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Pesce ha segnalato l’iniziativa di sabato 24 febbraio a Roma, Còre col còre, che farà da prologo alle iniziative di avvicinamento al 21 marzo. Al Circo Massimo verranno letti i nomi delle oltre mille persone morte per mano delle mafie. “Al 21 marzo l’Uisp si sta avvicinando anche attraverso le tappe di Giocagin, che dal 17 febbraio sta animando palazzetti, piazze e strade delle città d’Italia - ha ricordato Pesce - In questa giornata relatori e relatrici stanno valorizzando la potenziale alleanza tra comunicazione sociale e giornalismo, importante soprattutto in questa fase di crisi del racconto giornalistico e del ruolo del giornalista. Il nostro mondo fornisce materiale originale, storie vere, racconti in presa diretta, siamo mediatori sociali a diretto contatto con la realtà, in campo per contribuire a svegliare le coscienze. Lo sport sociale Uisp illumina i centri urbani, le aree interne, le periferie, come accade con il progetto La bellezza necessaria in Campania o Giocare per diritto in Sicilia. Siamo fonti credibili, per noi fatto e racconto sono la stessa cosa, utili a promuovere cittadinanza attiva e partecipazione consapevole. Cerchiamo di trasmettere alle persone, in particolare ai giovani, una coscienza critica che li spinga ad essere protagonisti e a cercare di cambiare le cose. Un corpo in movimento chiede di essere raccontato e intercettato nel suo mondo, per coinvolgere e avvicinare le persone con la verità della propria espressione. Con i giornalisti facciamo parte della stessa comunità educante, insieme a scuola e famiglia, come voi ci consumiamo le scarpe accanto nelle strade delle nostre città. Lo sport sociale e per tutti può fare notizia: un fenomeno sociale in continua crescita qualitativa e quantitativa, che chiede di essere intercettato e raccontato, per dare voce e costruire comunità territoriali, sviluppando al contempo nuove potenzialità lavorative”. (di Elena Fiorani)

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