Il programma Edusport - Percorsi di educazione alimentare e sportiva per stili di vita attivi, promosso dall'Uisp, con il sostegno del Dipartimento per lo Sport, ha avuto nella mattinata di giovedì 9 ottobre un importante momento di orientamento e coordinamento con il workshop formativo diretto a operatori, educatori e insegnanti, curato da Michele Zacchilli e Barbara Cazzolli, dottorandi in Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione dell’Università La Sapienza di Roma.
Nelle loro relazioni, i due esperti hanno approfondito temi di fondamentale rilevanza per la buona riuscita del progetto volto a incentivare l'educazione alimentare, la pratica sportiva e gli stili di vita attivi tra i bambini dai 5 agli 11 anni, con una particolare attenzione ai soggetti fragili e alle comunità locali.
Pur specificando l’importanza della flessibilità nell'applicazione delle teorie psicologiche nei vari contesti, Zacchilli ha illustrato le linee guida teoriche che saranno patrimonio comune per tutti i soggetti coinvolti. Partendo da concetti-base (cosa si intende per ‘stile di vita sano’ e l’importanza dell’attività fisica sin dall’infanzia), Zacchilli ha esaminato l’obesità e la sedentarietà, fornendo cifre molto interessanti. Tra queste il dato che fotografa al meglio il problema: nel 2023 in Italia circa un bambino su tre è in sovrappeso o obeso. Nello studiare i rimedi per risolvere questa problematica, Zacchilli ha fatto riferimento all’interazione di tre fattori: individuali, ambientali e relazionali. Durante la sua relazione, poi, il formatore ha anche riferito che solo pochi giorni fa il Senato ha approvato un DDL che riconosce l’obesità come una malattia cronica, prevedendo l’istituzione dell’Osservatorio dello studio per l’obesità (OSO), un programma nazionale di prevenzione e rendendo finalmente strutturale l’accesso a diagnosi, terapie e monitoraggio presso il Sistema sanitario nazionale. Questa legge rende l'Italia il primo Paese al mondo a riconoscere l'obesità come una malattia.
Successivamente Barbara Cazzolli si è concentrata sulle attività pratiche da inserire nel percorso educativo con i bambini e con i genitori. Si tratta di esercitazioni e test, come il ‘Ricettario di classe' o il ‘Gioco della spesa’, da proporre ai giovanissimi studenti che dovranno essere diversificate e caratterizzate da un adeguato livello di difficoltà, pere fare in modo che ci sia sempre la possibilità di verificare la soddisfazione dei bambini nello svolgere il ‘compito’ assegnato. Particolarmente forte è stato poi il richiamo di Cazzolli agli operatori e gli insegnanti a evitare di raggruppare gli studenti in base alle loro capacità con l’invito, invece, a formare gruppi eterogenei all’interno della classe con la possibilità, nel tempo, di variarne anche la composizione. L’educatrice-formatrice si è poi soffermata sul concetto di obiettivo SMART che rappresenta l’acronimo di Specific + Measurable + Achievable + Relevant + Time-Bond, ossia l’obiettivo deve essere ben definito e non generico; quantificabile; realistico da raggiungere; significativo e coerente con i valori che si vogliono trasmettere e legato a una scadenza precisa, che aiuti a mantenere l’impegno.
Al termine delle due relazioni è intervenuto Massimo Gasparetto, responsabile politiche per la promozione della Salute e Welfare Uisp che, ringraziando i due educatori e formatori, ha sottolineato come la totalità dei concetti esposti da Zacchilli e Cazzolli “sia ampiamente praticabile anche in altri progetti che la Uisp sta portando avanti, come ABC of mental health”.
Anche Sara Ceci e Marta Giammaria, Ufficio progetti Uisp nazionale e coordinatrici del progetto, hanno ringraziato Zacchilli e Cazzolli, invitando i soggetti che hanno partecipato al workshop a estendere il materiale informativo raccolto a tutti gli operatori che nell’anno scolastico appena iniziato saranno impegnati nel progetto Edusport. (a cura di Massimo Filipponi)
Foto: Uisp Bolzano