Tra istituzione e movimento: qual è il ruolo del terzo settore? Questa riflessione è affiorata secondo vari punti di vista, in occasione dell’incontro promosso a Roma giovedì 8 maggio da Fondazione Terzjus, in collaborazione con Unioncamere, nel corso del quale è stato presentato il report di ricerca dedicato a “Ruolo e prospettive dei Centri di servizio per il volontariato e delle Reti associative dopo la riforma”, curato da Cristiano Caltabiano. Reti Associative (RA) e Centri di servizio per il volontariato (CSV) sono infatti due soggetti chiave, normati dal Codice del terzo settore, per accompagnare, sostenere e promuovere le molte realtà associative, di volontariato e fondazionali presenti nelle nostre comunità locali. Pur con compiti chiaramente distinti, sia le RA che i CSV hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo essenziale nella attuazione della riforma del terzo settore e in particolare nel favorire l’utilizzo da parte dei propri affiliati delle non poche opportunità promozionali offerte dalla riforma.
Sfogliando l’intero Rapporto segnaliamo nel capitolo “La faticosa costruzione dell’identità associativa, tra persistenza e discontinuità” un lungo passaggio dedicato all’Uisp, incentrato sul ruolo attivo che la stessa Uisp gioca nel rapporto con la pubblica amministrazione. Un rapporto complesso, che incrocia vari livelli amministrativi, da quelli territoriali, regionali e nazionali sino a quelli europei, con il parere CESE della primavera 2022.
Queste pagine sono frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione dei dati ad opera del curatore del Rapporto, Cristiano Caltabiano, insieme al presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce. Che infatti è stato invitato ad intervenire nel corso della presentazione (GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVENTO): si tratta di un importante riconoscimento all’azione Uisp, anche in relazione al fatto di essere Rete associativa, associazione di promozione sociale e sportiva, all’interno del sistema sportivo Coni e all’interno del Forum del Terzo settore. Con una serie di difficoltà e peculiarità che Pesce ha evidenziato nel suo intervento, approfittando dell’occasione, per ribadire la richiesta di armonizzazione e semplificazione degli impianti normativi della riforma dello sport e del terzo settore.
Nel suo intervento Luigi Bobba, presidente ddella Fondazione Terzjus, ha messo in luce come “I soggetti del terzo settore sono incubatori dell’azione volontaria, per questo non devono perdere il contatto con la relazione vitale movimentista”.
Anche Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del terzo settore, ha evidenziato come sia importante che nell’azione dei soggetti del terzo settore permangano in primo piano elementi di valore: “E’ importante mantenere alta l’attenzione ad elementi di advocacy delle organizzazioni sociali. La visione e la responsabilità vanno tenute insieme. La riforma del terzo settore è anche processi da mettere in atto, visto che il terzo settore italiano ha particolarità uniche in Europa”.
Per questo, è stato evidenziato nel corso dei vari interventi e dallo stesso Bobba, c’è bisogno di istituzioni che presidino questo aspetto e di aspetti strutturali di incentivazioni di azioni che producono valore. Come quando uno va a donare il sangue ed ha diritto al giorno successivo di riposo dal lavoro
Il rischio, è stato evidenziato da molti, è che sotto il peso di una fitta produzione normativa che ha investito il terzo settore in questi ultimi anni, si snaturi la vera essenza del terzo settore. “La parola piu ricorrente nel Codice del terzo settore è la parola controllo - ha detto il Capo Dipartimento Politiche sociali del MLPS, Alessandro Lombardi - questo significa che la Pubblica Amministrazione vuole sottoporre il terzo settore ad una stretta burocratica? No, non è così, si tratta di affidare alle Reti Associative compiti di vigilanza sulla legalità, quindi compiti di maggiore responsabilità a tutela dell’interesse generale e del valore sociale delle cose fatte dai soggetti del terzo settore”.
Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, nel corso del suo intervento ha detto che “Le reti associative dovranno fare tesoro di questa ricerca perché mette insieme indagine quantitativa e qualitativa, una bella fotografia nitida del nostro mondo, accompagnata dallo sforzo di riannodarne i fili normativi, particolarmente fitti in questi ultimi anni”.
“Oggi possiamo vedere la fine di questa fase regolatoria, quella disegnata dal perimetro normativo del Codice del terzo settore. Ma è anche grazie a questa fase che abbiamo ottenuto un risultato importante in ambito europeo, la recente Comfort Letter dell’UE per quanto riguarda la questione Iva e la normativa fiscale”.
“C’è la necessità di continuare di buona lena su tutto l'accompagnamento delle nostre associazioni alle opportunità della riforma. Tutto quello che ora abbiamo di fronte, rispetto al controllo, all'autocontrollo, all'assistenza tecnica riguarda il consolidamento delle nostre reti, a partire anche dai livelli proprio territoriali e regionali".
“Credo che sia fondamentale continuare a investire in formazione, in ricerca, in dialogo con le istituzioni, per incidere più efficacemente sulle politiche pubbliche, per arrivare al macro-obiettivo dell'amministrazione condivisa. Immaginando di poter rafforzare l'impegno e le cadute positive sulla coprogrammazione oltre alla coprogettazione e quindi rappresentanza ed advocacy”.
“C'è il tema della sostenibilità economica e quindi anche delle risorse per rafforzare, per accompagnare questi percorsi. Le associazioni di base si sono trovate in difficoltà, in questi anni, per il fatto di dover vivere una doppia riforma che, anche su questioni non identiche ma simili, ha trattato i casi in maniera diversa. Quindi, nonostante il buon lavoro fatto sinora dal ministero del Lavoro, bisogna continuare a lavorare sull’armonizzazione e sulle semplificazioni che riguardano gli aspetti della riforma del terzo settore e quelli della riforma dello sport”.
“Il sistema sportivo ha bisogno di ancora ulteriori attenzioni, perché siamo ancora in presenza, dinfatto, di un triplo registro: oltre al Runts, che con forse piccolissime integrazioni potrebbe soppiantare anche il Rasd, per restare agli acronimi, il mondo sportivo ha ancora l’obbligo di sottostare ad un Registro Coni che si fa fatica a superare”.
“Il riconoscimento giuridico è assolutamente importante per quanto riguarda lo sport sociale e di base, che sicuramente contribuisce a dare attuazione ai principi fondamentali contenuti nell'articolo 118 della Costituzione e non solo”.
La presentazione del Rapporto (Roma, 8 maggio, sala degli Specchi di Unioncamere in piazza Sallustio 21 ha visto i seguenti interventi: Giuseppe Tripoli, Segretario generale di Unioncamere; Cristiano Caltabiano, sociologo, ricercatore senior di Terzjus e curatore del volume; Antonio Fici, direttore scientifico di Terzjus. E a seguire: il Capo Dipartimento Politiche sociali del MLPS, Alessandro Lombardi, la portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, la presidente di CSV net, Chiara Tommasini e il Segretario Generale di Fondazione O.N.C., Massimo Giusti. Al termine sono seguiti gli interventi delle principali Reti Associative, con Stefano Tassinari, Acli; Tiziano Pesce, Uisp, e infine l'intervento conclusivo di Luigi Bobba per tirare le fila dei contenuti del seminario.
Ecco la reegistrazione completa dell'incontro canale youtube di Terzjus. (a cura di Ivano Maiorella)