Nazionale

Il ricordo di Vanni Loriga: affetto e riconoscenza dall'Uisp

Il giornalista è scomparso ieri a Roma. Capoufficio stampa di Vivicittà nei primi anni. Per il Corriere dello Sport, titolò: "La corsa più grande del mondo"
 
 
 
Ciao Vanni. L’Uisp ricorda con affetto e riconoscenza il giornalista Vanni Loriga, scomparso oggi a 95 anni, firma storica del Corriere dello Sport e capoufficio stampa di Vivicittà sin dalla sua prima edizione nel 1984 e poi negli anni successivi. La presidenza nazionale Uisp e l’intera dirigenza dell’associazione si unisce al lutto di familiari ed amici.
 
Vanni Loriga, per tutti “Il Comandante”, si mise al servizio di questa manifestazione podistica di sport sociale e per tutti con l’entisiasmo di un ragazzino e conió, insieme a Franco Fava, lo slogan “la corsa più grande del mondo” con il quale il Corriere dello Sport titoló uno dei primi articoli della corsa Uisp.
 
Lo ricordiamo con un un articolo che scrisse per Uispress nel marzo 2018, alla vigilia della conferenza stampa nazionale che tenemmo nel Liceo Plinio Seniore di Roma, di fronte a decine di giovani studenti ai quali si rivolse con particolare dedizione e piacere. Ecco l’articolo di Vanni Loriga:
 
Quante donne e quanti uomini, ciascuno e tutti insieme, dal primo giorno dell’aprile 1984 ad oggi hanno preso parte a Vivicittà? Penso che nessuno lo sappia e che si tratti di cifre difficile da stabilire. Unico dato certo è che sicuramente si tratta della gara che in tutto il mondo ha registrato il maggior numero di partecipanti e che è stata ospitata, in contemporanea, in molteplici Nazioni, città, località italiane e straniere.
 
Se posso esprimere un consiglio agli organizzatori della manifestazione è quello di rendere noti questi dati. I numeri sono la Storia e la raccontano in maniera inoppugnabile. E se mi permetto di inoltrare questa richiesta è perché alla Storia si possono unire notizie di cronaca, legate alla memoria di chi le racconta.
 
Ho molti ricordi di quella prima edizione soprattutto perché ricoprii l’incarico di addetto stampa della nascente Vivicittà, con il patrocinio del Corriere dello Sport in cui ero responsabile della rubrica di atletica. Eravamo in tanti a lavorare nel lancio di un nuovo prodotto sportivo a cominciare da Gianmario Missaglia, che all’epoca era segretario nazionale Uisp e presto ne sarebbe diventato il presidente. Ma una sola era la “madre”, cioè proprio l’Unione Italiana Sport Per tutti, Ente di promozione che inizialmente, quando cominciai a frequentarlo alla fine degli anni ’40, era dedicato allo Sport Popolare.
 
Tutti noi cercammo di portare contributi costruttivi. Per quanto mi riguarda, partendo dal fatto che si correva in venti città, feci convocare a Roma i responsabili per la comunicazione delle varie Regioni perché mobilitassero i giornali e le radio locali. A livello centrale interessammo i quotidiani Nazionali ed ottenemmo buoni riscontri, soprattutto da parte di Tuttosport che dedicò a quella debuttante nel mondo dell’atletica una bellissima pagina con eleganti disegni legati alle sedi di gara.
 
Con la RAI ottenemmo più di quanto non potessimo sperare. Va ricordato che in quel periodo imperversavano le partenze spontanee. Gli atleti scalpitavano ed in genere partivano prima del via dello starter. Figuriamo se si potesse ipotizzare una partenza simultanea in venti luoghi differenti…
 
Ma mi tornò in mente una esperienza che avevo vissuto da ragazzo. A quei tempi, verso la fine dell’anno scolastico si teneva in tutta Italia, ed in contemporanea, un saggio ginnico nazionale, dalla radio (allora EIAR) venivano diffusi, in centinaia di stadi e campi sportivi, gli ordini per eseguire i vari esercizi. Dallo Stadio nazionale di Roma dirigeva Argante Battaglia, uno dei migliori allievi della famosa Farnesina ed anni dopo vice preside del famoso Armellini, l’Istituto tecnico industriale di orologeria e meccanica fine, che ha sfornato campioni di atletica e di calcio.
 
Debbo precisare che il saggio non era molto gradito a noi ragazzi che avremmo preferito giocare a pallone o correre nel ruba-bandiera. Ma rimanevo affascinato nel pensare che la radio ci consentisse di agire, appunto “ciascuno e tutti insieme”, in località fra loro distantissime in tutti i sensi, da Aosta a Lecce, da Trieste a Cagliari.
Lo accennai timidamente a Massimo De Luca, allora responsabile del GR 1 Rai. Fece sua la proposta ed anzi la dilatò al massimo. Il via venne dato per radio da Sandro Ciotti: incredibile, ma nessuno partì in anticipo! E De Luca, che veniva dal “Calcio minuto per minuto”, che aveva inventato “Tuttobasket” e che avrebbe condotto la “Domenica Sportiva” mise in onda dalle varie sedi i commenti dei suoi famosi radiocronisti.
 
Non posso chiudere questi cari ricordi senza rammentare che uno dei fautori della corsa che fa rivivere ed unisce le città di tutto il mondo fu Franco Fava, ancora fortemente sulla breccia. E visto che firmo in prima persona, mio successore quale capo-rubrica di atletica al Corriere dello Sport… (di Vanni Lòriga)”

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