Nazionale

Sport, terzo settore, inclusione: Uisp protagonista in Liguria

Un innovativo patto di sussidiarietà che vede l'Uisp capofila e il terzo settore coinvolto nel percorso di co-progettazione. Parla Tommaso Bisio

 

Lunedì 9 maggio sono stati lanciati tre nuovi patti di sussidiarietà promossi da Forum terzo settore ligure e Regione Liguria, che raggiungeranno numeri importanti sia in termini economici che di coinvolgimento dei destinatari. I Patti, concepiti con la co-progettazione di Regione con il terzo settore riguardano i giovani, la povertà educativa e lo sport inclusivo sociale, e coinvolgono complessivamente oltre 600 associazioni, 3mila volontari e 277 interventi progettuali.

Capofila del patto di sussidiarietà che vede al centro lo sport sociale, La Staffetta 2022, è l’Uisp Liguria, e tutti i Comitati liguri saranno coinvolti: “Abbiamo la possibilità di aprire una strada in questo ambito - commenta Tommaso Bisio, presidente del Comitato Regionale Uisp Liguria - mai un patto del genere è stato emesso sino ad oggi e la rete è destinata a crescere ancora perché le azioni trasversali che metteremo in campo coinvolgeranno basi associative che operano solitamente sui territori più distanti dalle direttrici e dalle comunicazioni. L’obiettivo è fare sintesi di queste esperienze portandole in evidenza, affinché i nostri concittadini possano venire a conoscenza di opportunità spesso non conosciute”. 

Si tratta di un nuovo modo per gli enti del terzo settore di lavorare in maniera condivisa e partecipata nell’analisi dei bisogni e nel fornire risposte tempestive e concrete. I tre patti di sussidiarietà presentati hanno numeri importanti: si prevede che saranno raggiunte oltre 40mila sul territorio.

In cosa consisteranno gli interventi previsti?
“Si parla di attività sportive che vedono il mare come punto d’unione, ma anche della sentieristica che inquadra l’entroterra, con tutto ciò che lo abbraccia. Le azioni interesseranno tutto il territorio attraverso le nostre basi associative, per intervenire in maniera capillare anche in zone meno servite o decentrate, i cui abitanti hanno meno opportunità. Da adesso e fino all’autunno verranno proposte attività outdoor nelle zone litoranee ma anche nell’interno, con l'obiettivo di coinvolgere persone in situazioni di fragilità, come la disabilità, per facilitare la ripresa dell’attività dopo la pandemia. Della rete fanno parte realtà come Anpas, Aism, Fism che, collaborando con i soggetti sportivi, proporranno attività rivolte anche al loro ambito. Oltre a queste azioni metteremo in campo interventi che lascino qualcosa al nostro territorio: verrà realizzata una piattaforma in cui inserire l’impiantistica sportiva convenzionale e non che abbia caratteristiche inclusive, con l'obiettivo di mettere a sistema queste informazioni al servizio dei cittadini e in un’ottica di turismo sportivo. In questo modo il cittadino potrà conoscere quali sono gli impianti dotati di certe caratteristiche o i sentieri accessibili anche con determinate disabilità. Un lavoro analogo verrà svolto per le società sportive, dando vita ad una sorta di bollino di qualità sul tema dell'inclusione attraverso lo sport. Vogliamo valorizzare il tessuto associativo sensibile, competente e pronto che già esiste. Si tratta di un lavoro importante e impegnativo”.

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