"Dal primo gennaio 2025 si deve passare dall'esclusione all'esenzione Iva" per gli enti del terzo settore: "questo crea dei problemi e ne siamo consapevoli e per questo, come governo, nella prossima legge di bilancio vogliamo prorogare questo ambito di applicazione, quindi rimane ancora un meccanismo di esclusione Iva per il 2025, ma l'obiettivo - questa è la strada - è fissare dei paletti entro i quali si rimane nell'ambito dell'esclusione".
Lo ha detto il viceministro dell'Economia Maurizio Leo intervenendo all'assemblea della Cia-Agricoltori italiani. "Quindi lasciare l'esclusione per il 2025, ma nel contempo lavorare fissando dei paletti, nel dialogo con che si deve fare con l'Ue", ha detto Leo, spiegando che in questo dialogo "Fitto avrà un ruolo fondamentale e può essere d'ausilio la sua presenza, in modo che riusciamo a far capire all'Ue che entro un certo tetto possiamo restare nell'ambito dell'esclusione: questo può riguardare soprattutto gli enti cui voi fate riferimento".
L'Iva, ha spiegato Leo, "è un tributo comunitario, armonizzato, dove non c'è sovranità piena e tutta la normativa deve necessariamente essere conforme alle regole fissate a livello comunitario. Per quanto riguarda il mondo degli enti non commerciali la disciplina era quella dell'esclusione dal campo di applicazione dell'Iva e sono intervenute delle procedure di infrazione Ue, che hanno detto: dovete passare da un meccanismo di esclusione Iva ad un regime di esenzione Iva. L'esenzione Iva comporta che il soggetto è un soggetto passivo Iva: cioè tutta una serie di complessità. Questa procedura di infrazione ha comportato che il legislatore ha dovuto correggere il tiro".
"Accogliamo con favore questa notizia e ci aspettiamo di vederla inserita nel testo. Si tratta di un risultato frutto del grande lavoro fatto dal Forum del Terzo settore, insieme a tutte le grandi reti associative italiane, tra le quali l'Uisp - dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp - l'interazione con le istituzioni è stata efficace e quello raggiunto è un punto importante anche se dobbiamo proseguire la campagna promossa dall'intero terzo settore italiano "Promuoviamo partecipazione, no vendita, no Iva". Infatti, la proroga risolve soltanto un problema di applicazione della norma nell'immediato. Occorre andarla a superare e inserire il tema dell'esclusione nell'interlocuzione con l'Europa, come ricorda il viceministro Leo".
“Apprendiamo con piacere l’intenzione, espressa dal Viceministro Leo, di inserire in Legge di Bilancio la proroga del regime Iva per gli Enti di Terzo Settore - dice Vanessa Pallucchi, poravoce del Forum terzo settore - e attendiamo di vedere la norma inserita nel testo. L’obiettivo è quello di giungere a una soluzione definitiva, che eviti le proroghe annuali attraverso interventi in extremis che tengono nell’incertezza e nella preoccupazione decine di migliaia di realtà sociali. In questo senso, nei mesi scorsi abbiamo presentato una nostra proposta - che, ricordiamo, non comporta nuovi oneri per lo Stato - allo stesso Viceministro e ai parlamentari, e portato avanti un impegno forte e costante, anche con la campagna ‘No vendita No Iva’. Ci auguriamo ora di poter raggiungere il risultato. Confidiamo, inoltre, in un dialogo proficuo con l’Ue e con il neo vicepresidente esecutivo della Commissione europea Fitto, per la tanto attesa definizione di un pacchetto fiscale per il terzo settore”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.