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"La buona novella": al Congresso nazionale Uisp il ricordo di Candido Cannavò

“Uomo di cuore e di azione”. Così l'Uisp ha voluto ricordare Candido Cannavò, “il direttore” della Gazzetta dello Sport, in apertura de “La buona novella”, iniziativa che nella mattinata di venerdì 8 maggio ha idealmente dato il via al XVI Congresso nazionale Uisp, nella Sala Bramante di Palazzo delle Stelline a Milano. Una delle ultime idee, semplici quanto rivoluzionarie, di Cannavò era quella di creare un giornale fatto solo di buone notizie. L'evento è nato proprio per chiedersi se sia un sogno realizzabile o soltanto un'utopia. Amici e colleghi hanno ricordato Cannavò, e anche chi non ha potuto conoscerlo ha potuto coglierne la passione civile, l’impegno per la dignità dei “dimenticati, dei senza diritti” che ha caratterizzato soprattutto l’attività degli ultimi anni, ma che già quando era un giovane cronista di Catania lo portava ad indagare sui cronici problemi della sanità siciliana. Una tavola rotonda, molto informale, in cui era palpabile la commozione.

Elio Trifari, vicedirettore della Gazzetta dello Sport, ha espresso l’interesse da parte del gruppo Rcs, di creare una Fondazione Candido Cannavò. “Una fondazione soltanto per lo sport? Evidentemente no – la risposta di Trifari – Dovrà essere una fondazione che necessariamente riesca a trovare uno spazio di intervento in quelli che erano i suoi interessi. E quindi i disabili, i ‘pretacci’, il carcere, le brutture della guerra. Tra gli obiettivi della fondazione c’è anche una pubblicazione periodica che raccolga il meglio delle buone notizie degne di essere raccontate, ed un premio giornalistico”. Appassionato don Gino Rigoldi, presidente dell’associazione Comunità Nuova e cappellano del carcere minorile Beccarla di Milano. “I suoi libri ci consentono di respirare ossigeno - ha setto – Ci danno gli occhi per ritrovare la parte migliore delle persone”. Ma Rigodi ha sottolineato anche il portato culturale di una comunicazione schiacciata totalmente sulla paranoia securitaria: “Non possiamo continuare a far l’elenco di violenze e stupri, dietro il paravento della sicurezza. E’ un problema culturale. Riusciremo ad andare avanti solo se pensiamo che il bene c’è ed esistono spazi di solidarietà”

Tanti gli interventi. Tra gli altri il giornalista di Repubblica Gianni Mura, il vicedirettore del Corriere della Sera, Giangiacomo Schiavi. E poi Andrea Paracchini, redattore dell’agenzia Reporters d’Espoirs, un’agenzia stampa di “good news”, e tanti altri amici di Cannavò in rappresentanza del mondo dei disabili, del carcere, della solidarietà. A chiudere l’iniziativa il figlio, Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera.

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