Nazionale

Lo sport che unisce: Matti per il calcio entra in tutte le famiglie

“Casa Italia" di Rai 2 con un servizio sulla Rassegna nazionale Uisp. Microfono ad Alessandro Baldi, Uisp, e al presidente della Sambenedettese, Massi
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A “Matti per il calcio”, scesa in campo dal 25 al 27 settembre a San Benedetto del Tronto (Ap) come momento di sport, condivisione e inclusione, si è rinnovato l'incontro tra squadre provenienti da tutta Italia, composte da utenti, operatori, medici e infermieri dei centri di salute mentale. L'appuntamento, che unisce passione sportiva e valore sociale, è stato protagonista del  servizio trasmesso da Rai 2 all'interno della trasmissione “Casa Italia” , che ha evidenziato l'energia, l'entusiasmo e il valore di questo appuntamento unico nel suo genere. Infatti, la rassegna Uisp vuole dimostrare come il calcio possa diventare uno strumento educativo e di crescita personale, capace di andare oltre ogni pregiudizio. 

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A sottolineare il valore umano e sportivo della manifestazione è  Alessandro Baldi coordinatore SdA Calcio Uisp nazionale , che mette in luce come questa iniziativa sia, in realtà, un'occasione di incontro e di crescita per tutti coloro che vi prendono parte. "Una tre giorni di calcio giocato particolare, perché a questa manifestazione partecipano persone che frequentano i centri di salute mentale, come operatori, dottori ed utenti. Andiamo di regione in regione tutti insieme, viviamo tutti insieme, ci conosciamo, ci confrontiamo.  L'entusiasmo e la passione che ci mettono , l'applicazione delle regole, anche rispetto al momento sportivo, sono veramente encomiabili".

Nel corso del servizio, diversi protagonisti hanno raccontato con le loro parole il significato di questa esperienza. "Matti per il calcio per noi è il momento clou di un percorso che dura tutto l'anno. Mentre giochiamo non c'è l'infermiere, il pedagogista, l'operatore, né il paziente. Ci sono 11 giocatori che corrono dietro a un pallone, pantaloncini, c'è proprio uguaglianza in tutti i sensi. Il calcio è soltanto il mezzo che noi utilizziamo per favorire lo sviluppo dell'autonomia: rispetto delle regole, rispetto dei compagni, dell'allenatore, sono tutte nozioni che poi vengono riportate nella vita quotidiana", afferma Daniele Lapi , presidente dell'Arcadia Onlus , squadra partecipante. 

“Mettersi in gioco in prima persona”, è l'invito di  Vittorio Massi , presidente dell'US Sambenedettese, che sostiene sia importante non restare spettatori, ma partecipare attivamente. Infatti, in questa edizione anche lui è entrato in campo, insieme ad una rappresentativa Uisp. "Manifestazioni come queste servono a promuovere l'inclusione - chiarisce il presidente dell'US Sambenedettese - ma io non voglio sto solo a guardare, partecipo e faccio la partita con loro. Se va il presidente, vanno tutti”.

Le parole dei protagonisti rivelano come questo evento non sia solo un'occasione sportiva, ma un vero e proprio progetto di comunità , in cui lo sport diventa strumento di relazione, crescita e inclusione. Uno dei partecipanti, con la propria testimonianza, dimostra molto più di una semplice passione per il calcio:  "L'emozione è quella di giocare, perché io tutte le volte che smetto di giocare chiedo sempre a tutti se ho giocato bene - confessa un partecipante - perché in campo non mi rendo conto di chi sono". Sorrisi, abbracci e partecipazione: questi sono gli elementi che rappresentano al meglio lo spirito inclusivo di Matti per il calcio . Perché, in fondo, il calcio - come la vita - è più bello quando si gioca insieme.