Martedì 8 marzo si celebra la Giornata internazionale delle donne. Qual è oggi il senso di questa data? Lo abbiamo chiesto a Paola Lanzon, responsabile del Coordinamento donne Uisp: "Per l'8 marzo vale quello che dico per qualsiasi celebrazione: se l'attenzione verso le donne è limitata ad un solo giorno, non serve se non come strumento per sollevarsi la coscienza. Se invece ha lo scopo di ripuntualizzare le tematiche delle pari opportunità, del rispetto e della dignità della donna, se serve a rilanciare obbiettivi in primo luogo politici, acquista una forza incredibile e un valore indiscusso".
Altro che donna oggetto, come si diceva anni fa: i divertissement del premier autorizzano riflessioni ben peggiori. Allora: se non ora, quando?
"Devo riconoscere, quasi plaudendo, che le note vicende del bunga bunga hanno portato alla ribalta mediatica il tema della dignità donne rendendo visibile ciò che come Uisp denunciavamo da anni: un arretramento sul terreno dei diritti e del rispetto tra generi dovuto al degrado della nostra società. Finalmente il tema è diventato centrale per tutti, uomini e donne. Sta a noi essere molto precisi sui messaggi da lanciare: la possibilità che questi siano strumentalizzati è dietro l'angolo".
Non pensi che sul tema donne, anche alcuni principi dell'Uisp rimangano sulla carta? Qual è l'impegno Uisp per le pari opportunità nello sport?
Negli ultimi anni in Italia si è registrato un sentimento diffuso di disaffezione nei confronti della politica. Nonostante l'Uisp sia portatrice di una cultura storica delle pari opportunità, forse, presi dal fare e dalle buone pratiche, talvolta abbiamo messo da parte l'elaborazione politica intesa come capacità di contribuire alla diffusione di una specifica visione del mondo fondata su alcuni valori portanti. Per l'Uisp quello delle pari opportunità delle donne è un valore in sé che va ripreso e ricollocato come uno dei nostri cavalli di battaglia. Lo stiamo facendo, ad esempio, con la formazione di dirigenti, di educatori e attraverso altre azioni".
Quali?
"Abbiamo messo in campo una miriade di iniziative sul territorio e due progetti di grande spessore: "Il corpo amico nell'educazione ai sentimenti e al rispetto", in corso di svolgimento in 9 città, è un precursore dei tempi: già il nome è indicativo di un percorso che porta tra i ragazzi e nella scuola pubblica, un tema attualissimo. L'altro, il progetto Olympia, ha rilanciato la discussione al di fuori dei confini nazionali, acquisendo una dimensione europea sui temi dei diritti delle donne nello sport e della riscrittura della Carta. Infine con la campionessa di kayak Josefa Idem, e Luisa Rizzitelli responsabile politiche sportive IDV, abbiamo lanciato su facebook un appello e costituito un gruppo "13 febbraio: donne, sport, dignità" che conta da allora già 1320 iscritti".
(S.S.A.)