Nazionale

L'Area acquaviva per la salvaguardia dei fiumi

A Roma, in sinergia con le istituzioni, contro l'inquinamento dell'Aniene

Il nucleo ambientale dei vigili urbani del V municipio di Roma ha contattato Gianni Russo, presidente Area acquaviva Uisp, nell’ambito delle indagini sull’inquinamento del fiume Aniene, per la sua attività di monitoraggio del fiume. Sono, infatti, in corso indagini del nucleo ambientale e dell’autorità di bacino preposta alla gestione del bacino idrografico attraverso la polizia idraulica fluviale. 

“Sono stato chiamato a rilasciare dichiarazioni in quanto persona informata sui fatti ha dichiarato Gianni Russo -  È emerso che, pur avendo evidenziato le fonti di inquinamento, noi non possiamo stabilire chi inquina e ritenevamo auspicabile che con noi venissero i referenti istituzionali addetti alla pulizia del fiume”. Cosa che è avvenuta proprio mercoledì 26 settembre, quando per la prima volta si è realizzata un’operazione in sinergia tra volontariato e istituzioni, finalizzata al monitoraggio del fiume. “Abbiamo effettuato la discesa da Lunghezza alla riserva naturale Valle dell’Aniene, con tre gommoni da rafting. Eravamo quindici persone in tutto, con i vigili del nucleo ambientale del v municipio, le autorità di bacino, la polizia idraulico fluviale e i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio che hanno fatto i prelievi nei punti di emissione degli inquinanti e vicino al depuratore. Questi punti del fiume sono solitamente inaccessibili e i controlli venivano fatti ai ponti, invece, in questa occasione siamo risaliti nelle zone più ardue, dove ci sono le uscite degli inquinanti e lì hanno fatto i nuovi prelievi. Secondo noi è un evento importante perchè per la prima volta le istituzioni si degnano di dare attenzione alle nostre segnalazioni, l’auspicio è che queste operazioni vengano ripetute periodicamente”. 

“Sui nostri gommoni - continua Russo - c’erano i referenti delle istituzioni responsabili del fiume, che solitamente tra loro non dialogano, quindi stiamo riuscendo a stimolare il coordinamento tra gli enti istituzionali. Riteniamo che sia una sperimentazione da replicare sul territorio, infatti, abbiamo associazioni che operano in tutto il paese in questo ambito, dal Sarno al Lambro. Speriamo, inoltre, che il nostro ruolo venga riconosciuto come guardia ambientale: scendiamo tratti di fiume che sono sconosciuti anche agli stessi enti che legiferano”. (E.F.)

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