Nazionale

Lavoro sportivo: mettiamoci tutti la doverosa attenzione

Tiziano Pesce, presidente Uisp, interviene su Facebook per chiedere un concreto riconoscimento del valore sociale dello sport
 
"In questi anni, nel mio ruolo di rappresentanza dell’Uisp - scrive Tiziano Pesce, presidente dell'associazione sul proprio profilo Facebook -  ho avuto molteplici occasioni di confronto e di approfondimenti sui temi del “lavoro sportivo” con rappresentanti delle segreterie nazionali di settore di Cgil, Cisl e Uil, che rappresentano i dipendenti diretti (SLC Cgil, FISACAT Cisl E UISLCOM) e gli atipici (NIdiL CGIL, Felsa CISL e UILTemp). Sono stati sempre proficui momenti di approfondimento che hanno contribuito a permettere una migliore conoscenza del sistema sportivo di base, delle criticità, delle contraddizioni, in tema di diritti e di complessità e specificità del sistema sportivo.
 
Questa interlocuzione si è intensificata e non poteva che essere altrimenti, considerata anche l’emergenza pandemica e le ulteriori crisi che abbiamo attraversato e che continuiamo ad attraversare. Il percorso di “riforma dello sport” avviato dalla legge delega 86 del 2019, e le indennità riconosciute dai diversi decreti governativi di sostegno che si sono succeduti, hanno dato impulso al percorso di riconoscimento delle giuste tutele e dei giusti diritti al lavoro, che l’Uisp chiedeva da tempo, per centinaia di migliaia di persone, tecnici, educatori, operatori, impegnate nell’insegnare, nel far praticare attività sportive, con competenze e professionalità.
Un settore, quello dello sport di base, che ci impegniamo ogni giorno a rappresentare al meglio delle nostre possibilità, che ha bisogno, di pari passo, di un concreto riconoscimento del proprio valore sociale, di idonee politiche di sostegno, andando a superare le evidenti e perduranti sperequazioni esistenti in termini di riconoscimenti e di allocazione delle risorse allocate ogni anno dallo stato nello sport.
 
Su questi ed altri temi, la NIdiL CGIL nazionale è recentemente intervenuta anche attraverso il proprio Rapporto di attività dal 2019 al 2022 presentato in occasione del recente Congresso nazionale a cui sono stato invitato a partecipare. Nei capitoli “L’emergenza Covid” e “La riforma dello sport”, in un passaggio si legge: “Nel processo di emersione del fenomeno, hanno pesato (e pesano) le difficoltà di sostentamento delle associazioni dilettantistiche, gli interessi economici dei colossi del fitness, il potere consolidato e quasi esclusivo del CONI. La società italiana dovrebbe chiedersi non solo cosa si può fare per il mondo sportivo, ma quanto il mondo sportivo può fare per la collettività, se giustamente valorizzato”.
Credo che questo sia uno dei punti nodali da tenere presente per novellare ulteriormente il decreto legislativo 36/2021, che il prossimo 1° luglio entrerà in vigore in tutta la sua portata in tema di lavoro sportivo. In questi mesi abbiamo colto con favore l’avvio, da parte del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, insieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del dialogo anche con le parti sindacali, del rafforzamento del confronto con Sport e Salute, con il CONI, con gli Organismi sportivi, con il Forum Nazionale Terzo Settore, un coinvolgimento fondamentale per costruire tutele adeguate, coerenti e sostenibili. C’è poco tempo ma, se ci si crede, si potrà fare - tutti insieme - un importante passo in avanti.
L’Uisp c’è, è a disposizione, e, come sempre, è pronta a confrontarsi a qualsiasi tavolo dove verrà invitata e coinvolta".

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