Nazionale

Lega montagna Uisp: dall'Assemblea conferma per Cannavò

Santino Cannavò è stato rieletto alla guida della Lega montagna durante l'Assemblea del 1-2 dicembre a Chianciano. Intervista

Un siciliano alla guida della Lega montagna Uisp. Dalla sua Messina, Santino Cannavò per i prossimi quattro anni avrà il compito di continuare a trainare centinaia di soci Uisp alla scoperta dell’avventura, dello sport e del territorio tra catene montuose, borghi e parchi. E’ stato rieletto presidente a Chianciano Terme il 2 dicembre dove si è tenuta l’assemblea nazionale con 38 delegati provenienti da tutta Italia. 
 
Da Nord a Sud, il dibattito dei soci si è incentrato sui temi dello sviluppo sostenibile, della conoscenza, della cultura, del benessere, della pratica sportiva, del territorio e della salvaguardia dell’ambiente. “Continueremo a lavorare su queste parole chiave” – assicura Cannavò. Per lui sarà l’ultimo mandato, così come previsto dal regolamento. Socio da 15 anni, il presidente ha in mente percorsi, buone pratiche e metodologie per “conclamare il passaggio dalla disciplina sportiva al territorio” poi “per analizzare il territorio, la sua antropizzazione”. 
 
“La montagna – spiega Cannavò – non è il luna park della città. Noi dell’Uisp non la viviamo in senso consumistico. Per noi la montagna è un luogo di crescita per l’equilibrio psico-fisico, un luogo di produzione di energia, di cultura, gastronomia, saperi”. Per questo, in sede congressuale si sono costituiti quattro gruppi di lavoro: ambiente e turismo sostenibile, politiche formative, politiche culturali e politiche per i giovani. Una cosa su tutte conta per Cannavò: la Lega montagna Uisp deve intervenire nello sviluppo socio-economico del Paese affrontando il tema del lavoro
 
“In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo – continua il presidente Cannavò - ci troviamo in un’area grigia fatta di tante persone che hanno bisogno di lavorare e che si reinventano sul mercato del lavoro. Così, molti fanno della loro passione sportiva un lavoro e iniziano a proporsi come accompagnatori di gruppi che desiderano scoprire l’ambiente. La legislazione attuale però rimane indietro rispetto all’evoluzione dei tempi e dei bisogni contemporanei e alla nascita di queste nuove figure professionali. Il nostro impegno sarà anche quello di immaginare una proposta per la creazione di agenzie di formazione prendendo come riferimento quelle in Francia”.
 
Tre su undici, le donne presenti in consiglio. “Non abbiamo mai spinto per le quote rosa – tiene a precisare il presidente della Lega montagna – l’ingresso delle donne c’è stato non perché sono donne, ma perché sono tre validi dirigenti. Così come in realtà, tra commissioni e gruppi di lavoro, sono circa quaranta i dirigenti nazionali che lavorano in Italia per raggiungere gli obiettivi”.
 
Questi i membri del consiglio direttivo: Mirko Grli (Val D’Aosta); Ermanno Pizzoglio (Piemonte); Roberto Gobbo (Veneto); Fabrizio Falatti (Toscana); Roberto Carletti (Toscana); Marco Perra (Sardegna); Carla Casapulla (Campania); Milena Provenzano (Calabria); Roberto Bertozzi (Emilia Romagna); Maria Teresa Pieri (Liguria). (L.B.)

Per leggere la relazione di Santino Cannavò clicca qui

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