Nazionale

Lo sport sociale entri nelle politiche europee

Il presidente Uisp ha preso parte alla presentazione dell'appello ai candidati alle elezioni europee, presentato dal Forum del Terzo settore

 

Il Forum del Terzo settore ha presentato martedì 14 maggio l’appello “Per un’Europa democratica, solidale e sostenibile” in vista delle elezioni del Parlamento europeo. Il documento sarà discusso nelle prossime settimane con i candidati italiani delle varie forze politiche. All'evento di presentazione, che si è tenuto on line, ha partecipato anche Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, come membro del Coordinamento del Forum Terzo settore

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"Voglio cogliere l'occasione di questo incontro per proporre un breve focus, all'interno della cornice del nostro appello ai candidati alle prossime elezioni europee, sui temi più specifici dello sport sociale - ha detto Pesce - un ambito di attività e di intervento in cui si trova ad operare un terzo dei sodalizi del terzo settore del nostro Paese, organizzato in reti associative che rappresentano una fondamentale risorsa sociale. Lo sport sociale può essere sempre di più protagonista nei cambiamenti epocali in atto e nel sostenere un nuovo sviluppo al servizio delle persone, nell'includere, nel promuovere coesione delle nostre comunità, sostenibilità ambientale, economica e sociale, solidarietà, convivenza civile, pace; inoltre può contribuire a migliorare la partecipazione e la stessa democrazia. Il recente riconoscimento del valore educativo e sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme, entrato con questo nuovo importante comma dell'articolo 33 in Costituzione, ci affida nuove responsabilità nel continuare a contrastare quei pregiudizi verso lo sport che, nonostante importanti passi in avanti, restano ancora nella cultura di parte della politica del nostro Paese. L'attività sportiva e fisica viene spesso ancora considerata un mero disimpegno, un esclusivo piacere individuale e non, invece, come uno degli elementi che appartengono ai progetti di vita di decine di milioni di cittadine e cittadini di ogni età, indispensabile per promuovere veri diritti di cittadinanza, salute, welfare generativo, benessere di comunità, che contrasta disuguaglianza e povertà. Lo sport, visto nella sua dimensione economica, sta dimostrando di poter creare anche nuove opportunità lavorative, di saper stimolare nuove attività di tipo imprenditoriale, anche attraverso la valorizzazione di processi di innovazione sociale e tecnologica".

"Su questo ambito di intervento sociale mettiamo a disposizione il percorso avviato a suo tempo proprio all'interno del Forum nazionale del terzo settore, e condiviso con alcuni parlamentari europei e le parti sociali, sindacali e datoriali, insieme a Pietro Barbieri, vice presidente del gruppo 3 del Cese-Comitato Economico e Sociale Europeo e relatore del parere di iniziativa sul valore dello sport, con il supporto di Vincenzo Manco in qualità di esperto e responsabile del Centro studi Uisp, che ha condotto all'approvazione nel marzo del 2022 da parte del Cese del parere di iniziativa “L'azione dell'UE per il periodo post Covid-19: migliorare la ripresa attraverso lo sport”. Con questo documento il  Cese ha sollecitato, e sollecita, l'Unione Europea a rendere più visibili nella politica comunitaria proprio i valori che lo sport e l'attività fisica rappresentano, garantendo loro piena dignità al pari delle altre politiche europee. Non solo quindi politiche di coesione, ma un vero percorso di emancipazione, ovvero la visione di una vera e propria transizione sportiva, che valorizzi significativamente l'impatto prodotto sulla salute, sul benessere delle persone e sulla qualità della vita, attraverso un necessario e nuovo approccio strategico nella costruzione di una società più resiliente e sostenibile, pienamente integrato nelle strategie di sviluppo economico e sociale, intrecciando legami intersettoriali più ampi, in particolare con la salute pubblica, l’istruzione e l’inclusione sociale".

Pesce ha poi ricordato le raccomandazioni del Comitato economico sociale europeo:

  • includere il tasso di deprivazione sportiva – ovvero il tasso di esclusione dalla fruibilità di un bene necessario, il diritto alla pratica sportiva - nell’elenco degli indici di Eurostat per misurare la deprivazione materiale; 
  • rendere accessibili al settore sportivo tutti i finanziamenti dell’UE per il periodo 2021-2027, considerando lo sport e l’attività fisica come un investimento per il benessere individuale e collettivo delle comunità; 
  • prevedere un aumento della quota dell’importo totale dei finanziamenti destinata allo sport e alla cooperazione intersettoriale, compreso lo sport, nel programma Erasmus+ con l’auspicio di una maggiore redistribuzione delle risorse tra lo sport agonistico di alta prestazione e quello di promozione sociale (e su questo punto sappiamo o quanta strada ci sia ancora da percorrere all’interno del sistema sportivo italiano…); 
  • sviluppare piani per assistere soprattutto l’attività sportiva di base in caso di crisi ed emergenze, poiché è quella che svolge una funzione inclusiva nei confronti delle persone con disabilità e in condizioni di fragilità e vulnerabilità, oltre a creare una significativa interazione interculturale; 
  • favorire il sostegno delle reti di cittadinanza attiva nella realizzazione di tali obiettivi a livello locale, attraverso partenariati e coprogettazione tra politiche pubbliche e reti, al fine di attivare forme di innovazione sociale, valorizzando le esperienze di amministrazione condivisa e sussidiarietà circolare e incoraggiando la partecipazione delle organizzazioni e parti sociali.

"Questo parere d’iniziativa del CESE, il primo, sui temi dello sport e della cultura motoria, ad essere promosso dalle organizzazioni della società civile - ha concluso Pesce - ha però bisogno di essere recepito e attuato, restando in attesa di direttive e di linee guida da parte dell’Unione Europea".

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