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Tiziano Pesce: per il prossimo anno, la pace al primo posto

Il presidente nazionale Uisp è intervenuto in diretta su Radio in Blu: bilanci e prospettive per un anno impegnativo per lo sport sociale e per tutti

 

L’Uisp non si ferma neanche durante le feste: il 23 dicembre Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, è stato ospite a Radio InBlu, nel programma di Ugo Scali. Dagli appuntamenti Uisp in programma durante il periodo natalizio in tutta Italia, fino ad affrontare temi di attualità come il conflitto israelo-palestinese. Con qualche auspicio per il nuovo anno.

“Con l’ultimo numero dell'anno della nostra agenzia stampa Uispress, oltre agli auguri, abbiamo voluto sottolineare come l’Uisp sia una risorsa di sport sociale che non si ferma mai durante tutto l’anno – spiega Tiziano Pesce - Anche in questo periodo di festa, infatti, si concentrano tante manifestazioni in tutta Italia, da nord a sud. Abbiamo un ricco calendario, con tanti appuntamenti di sport per tutti e sport sociale che andrà avanti fino all’epifania: da attività tradizionali a iniziative sportive che si distinguono per la loro particolarità”.

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L’anno che sta per terminare è stato segnato da numerosi conflitti in tutto il mondo, più o meno seguiti a livello mediatico. L’Uisp ha sempre fatto sentire la sua voce, veicolando messaggi sociali attraverso lo sport.

“Ogni giorno con AOI - l’Associazione delle Ong italiane, di cui l’Uisp fa parte, e con Amnesty International siamo impegnati a portare il nostro contributo, chiedendo il cessate il fuoco – continua Tiziano Pesce - Stiamo vivendo la tragedia nella Striscia di Gaza, dove il numero di vittime evidenzia una realtà terribile. Proprio la settimana scorsa abbiamo aperto il nostro consiglio nazionale con questo tema, ricordando che oltre alla situazione in Medio Oriente e al conflitto in Ucraina, di cui ultimamente si sente parlare poco, ci sono altri 50 conflitti aperti in questo momento nel mondo. In Ucraina, in Sudan, in Congo, in Afghanistan, in Iran, nel Corno d’africa: in queste zone diventa impossibile esercitare anche i più elementari diritti umani. Nei giorni scorsi Save the Children ha pubblicato un rapporto contenente il numero di minori che hanno subito violenze nell’ultimo anno e i minori che vivono nelle zone di guerra, anche in questi casi i numeri evidenziano una situazione drammatica se pensiamo che oltre 450 milioni di bambini nell’ultimo anno ha vissuto in zone di conflitto”. (a cura di Miriam Palma)

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