Giovedì 18 settembre si è tenuto a Verona, all’interno del festival Tocatì, il convegno organizzato da Uisp e GioNa (Associazione città i gioco) dal titolo “Azzardo e dintorni, una degenerazione italiana”, a cui hanno preso parte per l’Uisp, Vincenzo Manco, presidente nazionale e Fabrizio De Meo, campagna Mettiamoci in Gioco.
“Siamo di fronte ad uno scenario politico, sociale, culturale ed economico che ci richiama tutti, cittadini, amministrazioni, realtà associative, a ripensare un modello che da trent'anni è passato in qualunque settore del paese ha detto Manco - L’accelerazione che ha avuto il gioco d’azzardo è legata ad un riferimento legislativo degli anni ’90, ennesimo ritardo trasversale italiano. L’Uisp, con il suo presidente Gianmario Missaglia, ha iniziato a parlare negli anni ’90 di sportpertutti, che mette al centro la persona e quindi la qualità della vita e il benessere di ognuno di noi. Oggi la cultura del movimento sportivo si è molto modificata, quindi anche noi abbiamo scelto di premere per un recupero del valore culturale, educativo e pedagogico del gioco”.
“Vogliamo mettere a disposizione della crescita culturale del paese la nostra storia, perché la battaglia non è solo sul terreno del gioco d’azzardo, - ha continuato Vincenzo Manco - ma di un paese intero che deve essere ripensato in una prospettiva futura. Continueremo a dire che il benessere di ogni cittadino è un bene primario che la legislazione deve garantire e salvaguardare, cercando di creare per i cittadini sempre più opportunità di vivere il gioco in un’altra direzione”.
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Fabrizio De Meo, che segue anche la campagna Mettiamoci in gioco, di cui l’Uisp fa parte ha affermato: “Il lavoro di Mettiamoci in gioco dopo la questione legislativa si sta spostando sulla mobilitazione, puntando a costruire un’alternativa, infatti non dimentichiamo che si tratta di un problema complesso e non possiamo ridurlo ad un solo livello. Noi abbiamo scelto di utilizzare la nostra struttura associativa per diffondere un messaggio diverso, ad esempio coinvolgendo i cittadini in maniera attiva come fatto con il nostro concorso, Gioco x gioco: vogliamo ridare protagonismo e cittadinanza alle forme associative delle persone, non escluderle. Le istituzioni e gli enti locali possono fare moltissimo, al di là delle regole e delle leggi, possono sostenere la costruzione di alternative fondate sul gioco, sulla condivisone di saperi, di tempi e spazi. Si tratta, infatti, di politiche pubbliche che devono costruire degli spazi preservati”.
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