Il Coordinamento nazionale Donne Uisp aderisce alla mobilitazione del 13 febbraio “Se non ora, quando?”, promossa in tutta Italia da gruppi e singole donne, con il sostegno di molti uomini. Paola Lanzon, responsabile del Coordinamento e Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, invitano uomini e donne a fare squadra: “Una comunità in cui le donne sono libere e rispettate è una comunità complessivamente più ricca e felice per tutti. L’Uisp è cittadinanza attiva per i diritti di tutti. Noi ci saremo”.
In vista della mobilitazione, l’Uisp rilancia il suo impegno per i diritti delle donne a livello italiano ed europeo. Il progetto "Olympia: equal opportunities via and within sport", finanziato dall'Unione Europea (Unità sport) vede l'aggiornamento e la scrittura della Carta dei Diritti delle donne nello sport, che verrà presentata a fine marzo.
Il progetto “Il corpo amico, nell’educazione ai sentimenti e al rispetto” ha preso il via da settembre in nove città italiane: Firenze, Torino, Sassari, Trieste, Pesaro, Varese, Imola (Bo), Lamezia Terme (Cz), Orvieto (Tr). In ognuna di queste sedi le ragazze e i ragazzi Uisp parteciperanno con cartelli autoprodotti: “No al corpo merce, sì al corpo amico”, “Corpi amici, non in commercio” e così via. Il valore aggiunto che Uisp-sportpertutti porterà alle manifestazioni cittadine del 13 febbraio è quello del diritto all’espressione corporea. Ovvero corpo come portatore di significato, come mediatore di relazioni, come canale privilegiato per creare relazioni paritarie tra generi.
Il progetto Uisp “Il corpo amico”, finanziato dalla legge 383 e rivolto in ambito scolastico a ragazzi e ragazze tra i 13 e i 18 anni, ha l’obiettivo di creare una cultura del rispetto attraverso una presa di coscienza delle differenze di genere. “Dobbiamo dire basta a modelli che ci spingono ad assomigliare tutte a veline – ripetono i giovani coinvolti nel progetto, circa 900 in tutta Italia – basta ad esibire solo corpi a disposizione di speculazioni di ogni tipo, basta a situazioni imbarazzanti senza poter esprimere quello che siamo”. Questa cultura e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile ed etica del nostro paese. Il progetto Uisp “Il corpo amico” prosegue con una serie di iniziative organizzate da gruppi di giovani insieme a personale specializzato (dibattiti, incontri, attività laboratoriali e sportive) per “scardinare” concezioni maschiliste attraverso “situazioni di gioco e la conoscenza reciproca”, si legge nel progetto.