Nazionale

L'Uisp per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

L'Uisp è scesa in campo per sensibilizzare più persone possibile contro la violenza sulle donne, con iniziative sportive e incontri

 

Il 25 novembre l’Uisp è scesa in campo in tutta Italia per far sentire la propria voce nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Nel corso della settimana, ha aderito a cortei e iniziative che hanno riempito le piazze, manifestando contro la violenza di genere, ed ha proposto iniziative sportive dal Nord al Sud del Paese.

Bolzano, la 10^ edizione della corsa cittadina per diro no alla violenza contro le donne si è tenuta domenica 26 novembre. Organizzata dal Comune di Bolzano, in collaborazione con Uisp Bolzano, la corsa è dedicata a tutte le donne che vivono o hanno vissuto situazioni di violenza, ma è anche una occasione per sensibilizzare la collettività e chiedere un cambiamento della società ancora segnata da diseguaglianze e discriminazioni di genere. Un'edizione da record quest'ultima, con più di 1000 partecipanti, suddivisi tra corsa crono e passeggiata. Una suggestiva marea rossa, che dal Museion ha percorso le strade cittadine e il lungo fiume, per ritornare di nuovo al Museion. GUARDA LE FOTO

Roma, la terza tappa della storica manifestazione podistica Corri per il Verde, in programma domenica 26 novembre, è stata dedicata alla lotta contro la violenza di genere: i partecipanti hanno corso con un segno rosso sul viso ed è stato esposto uno striscione creato per l’occasione. GUARDA LE FOTO

Matera, volontari, atleti ed atlete, tutti insieme hanno dato vita ad un flash mob: un minuto di rumore per dire basta alla violenza. GUARDA IL VIDEO

Il comitato territoriale Uisp Verona, il 25 novembre, ha organizzato "Nemmeno con un fiore" la manifestazione podistica con partenza e arrivo in Piazza del Rispetto, simbolo dedicato dal Comune di Angiari (Vr) alle donne vittime di violenza e di femminicidio. GUARDA LE FOTO

Il comitato territoriale Uisp Modena ha invitato tutte le società sportive a partecipare a una campagna social, con foto collettive e il messaggio “No alla violenza contro le donne”. Le foto non sono solo il simbolo del rifiuto della violenza di genere, ma anche un contributo di diffusione di un messaggio di unità e sostegno. GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA

Il comitato territoriale Uisp Firenze era in prima fila al flash mob organizzato sabato 25 novembre in piazza della Signoria per condannare ogni forma di violenza, sopraffazione e abuso delle donne e dei corpi femminili. La violenza contro le donne ha le dimensioni di una pandemia globale: 1,2 miliardi di donne nel mondo, ovvero una donna su tre, l’ha subita. La violenza di genere assume forme diverse e colpisce in ogni luogo di vita di una persona, in ogni momento della giornata. Nessuna può dirsi al riparo, nessuno può dirsi indifferente.

Uisp Foggia Manfredonia ha organizzato "A passo veloce contro gli stereotipi di genere". GUARDA IL VIDEO con l'intervista al sindaco di San Giovanni Rotondo. Michele Crisetti

L’Uisp, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ha aderito alla campagna di promozione dell’1522, il numero antiviolenza e stalking. Promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, il numero ha l’obiettivo di accogliere, con operatrici specializzate, le richieste di aiuto e sostegno. Tra chiamate e messaggi via chat (www.1522.eu), il 1522 raggiunge in media 200 contatti al giorno. Provengono da tutta Italia, non c'è distinzione territoriale né sociale e le vittime di violenze hanno le età e le situazioni più varie

A chiamare sono in prima persona le donne che subiscono violenze o stalking; ma spesso sono familiari, vicini di casa allarmati dalle liti, amici e colleghi, insegnanti e educatori che hanno bisogno di capire come comportarsi, anche operatori sanitari e delle forze dell'ordine. In alcuni casi a contattare il 1522, come per Telefono Azzurro, sono i bambini, i figli che assistono o sono anch’essi vittime della violenza domestica.

Prosegue la presentazione del progetto 100 esperte per lo sport che, dopo il lancio a Milano dello scorso maggio, arriva a Roma: mercoledì 29 novembre appuntamento al Coni per contribuire a dare voce e visibilità all’expertise femminile nello sport. Porteranno il loro punto di vista di ex atlete ora manager professioniste come Silvia Salis, vicepresidente CONI; Diana Bianchedi, MilanoCortina2026; Fiona May UEFA; Katia Serra, ex calciatrice e commentatrice sportiva; Maria Luisa Garatti, avvocata. Parteciperanno, inoltreatlete come Valeria Straneo e Laura Pellicoro.
Presenta e modera: Elisabetta Migliorelli, vicedirettrice TG2. Interverrà anche Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp. Nel programma, infatti, sono state coinvolte tante realtà che si occupano di donne, sport, media, diritti tra cui RaiSport, AGCOM, Uisp, Assist, Commissione europea – Rappresentanza in Italia. Interverrà anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

Mercoledì 6 dicembre, dalle 9 alle 13 si tiene a Trieste, presso il Circolo della Stampa in Corso Italia 13, "Donne, media, sport. E violenza", corso di formazione per giornalisti promosso dall'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, in collaboraizone con l'Uisp. Lo sport è uno degli ambiti in cui il gender gap è più visibile: le atlete sono bersaglio costante di violenza psicologica: vittime di insulti, molestie verbali e linguaggio sempre volgare, ricevono un trattamento molto differente dai loro colleghi uomini. Quasi sempre gli argomenti nulla hanno a che fare con l’attività sportiva, ma riguardano l’aspetto fisico e presentano una forte connotazione sessuale. E come se non fosse già abbastanza, non ci si limita alle parole. Ma qualcosa si muove: dalle carte dei diritti alle commissioni anti molestie al professionismo. Interverranno: Laura Cogoy, operatrice del Centro anti violenza Goap; Mimma Caligaris, giornalista sportiva, vicepresidente vicaria Ussi; Mara Cinquepalmi, giornalista, associazione GiULiA Giornaliste; Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp.

Il 29 novembre si è tenuto il corso di formazione per giornalisti dal titolo "Tanta violenza e poco rumore: il corpo delle donne come campo di battaglia - Come raccontare lo stupro di guerra e le violazioni post-conflitto nel mondo". Il corso si terrà dalle 9 alle 14 al Senato, presso la Sala Zuccari a Palazzo Giustiniani (Via della Dogana Vecchia 29) ed offrirà una panoramica mondiale su un fenomeno che pur essendo così esteso non viene raccontato se non in maniera occasionale, una catastrofe che ha colpito e colpisce l’umanità femminile ovunque: in Ucraina come in Iraq, in Siria come in Afghanistan, in Asia come in Africa, in America Latina e in tutto il mondo. Interverranno: Guido D’Ubaldo, presidente dell’Odg Lazio; Maria Lepri, segretaria dell’Odg Lazio; Luisa Betti Dakli, Cpo Odg Lazio; Carol Djeddah Losi, medico e psicoterapeuta esperta in emergenze; Simona Lanzoni, vicepresidente Fondazione Pangea; Maria Stefania Cataleta, avvocata accreditata alla Corte penale internazionale e ricercatrice in Diritto internazionale all’Università Lumsa; Raffaella Chiodo Karpinsky, esperta di politica e cooperazione internazionale e collaboratrice Uisp; Antonella Napoli, giornalista e scrittrice, direttrice di Focus on Africa; Augusta Angelucci, psicologa esperta di genere e salute migranti già Senior gender advisor per le Nazioni Unite (UNDP).

Per una corretta informazione contro la violenza sulle donne, il 25 novembre 2017, è stato presentato il “Manifesto di Venezia”, frutto di una elaborazione che ha coinvolto Fnsi, Cpo Usigrai, associazione Giulia e sindacato dei giornalisti veneto. "Noi, giornaliste e giornalisti firmatari del Manifesto di Venezia – si afferma nel documento – ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche. La descrizione della realtà nel suo complesso, al di fuori di stereotipi e pregiudizi, è il primo passo per un profondo cambiamento culturale della società e per il raggiungimento di una reale parità".
Rispetto della deontologia, no al sensazionalismo, a cronache morbose, a divulgare i dettagli della violenza, no all'uso di termini fuorvianti come "amore", "raptus", "gelosia" per crimini dettati dalla volontà di possesso e annientamento. No alle strumentalizzazioni con la distinzione di "violenze di serie A e di serie B" in relazione a chi sia la vittima è chi il carnefice. 

LEGGI IL TESTO COMPLETO DEL MANIFESTO DI VENEZIA

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (Cnog), nel 2021, ha apportato alcune importanti modifiche al Testo unico dei doveri del giornalista, sul linguaggio da utilizzare nei casi di violenza di genere. Il documento rappresenta il compendio deontologico che i giornalisti sono tenuti a rispettare nell’esercizio della loro professione.
L’articolo 5-bis del Testo unico recita:
"Nei casi di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca, che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, il giornalista:
a) presta attenzione a evitare stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona;
b) si attiene a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole. Si attiene all’essenzialità della notizia e alla continenza. Presta attenzione a non alimentare la spettacolarizzazione della violenza. Non usa espressioni, termini e immagini che sminuiscano la gravità del fatto commesso;
c) assicura, valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte.

Uisp Potenza mercoledì 30 novembre ha organizzato l’incontro “Sport e parità di genere: la Carta europea dei diritti delle donne nello sport”, presso l’Istituto Comprensivo di Picerno. L'evento è nato dalla sinergia tra più soggetti: la scuola, l’amministrazione comunale, la CRPO, l'Uisp e l’organizzazione del Matera Sport Film Festival che ha messo a disposizione due corti molto significativi. Unico obiettivo sensibilizzare sull’importanza dello sport per contrastare le discriminazioni di genere e l’importanza della diffusione della pratica sportiva tra le donne. Sono stati proiettati due estratti da speciali di Rai Sport su Ambra Sabatini, atleta paralimpica medaglia d’oro, e Shiva Amini, ex calciatrice della nazionale iraniana, ora rifugiata politica a Chiavari. Due figure esemplari per l’affermazione dei diritti. E' intervenuta anche la responsabile nazionale Uisp delle politiche di genere e diritti, Manuela Claysset. Alle 17, inoltre, si è tenuto l’appuntamento presso il polo bibliotecario Don Minozzi di Potenza con “Donne e pratica sportiva: facciamo il punto! Dalla Carta europea dei diritti delle donne nello sport a progetti e propste per cambiare la cultura sportiva”

L'Uisp Verona, il 3 dicembre, partecipa all’organizzazione della 6^ edizione di “Un passo contro la violenza”, una camminata in ricordo delle vittime di violenza. In collaborazione con l’assessorato e la commissione pari opportunità del comune di Bovolone, con il Gruppo podistico “Gli sbandati” e con la Fidas Verona Sezione di Bovolone, la camminata di 5 km avrà inizio alle 8.30 da Piazzale Mulino. La quota di partecipazione per l’assicurazione obbligatoria è di 2 euro.

Domenica 3 dicembre Uisp Roma patrocina la "Best Woman 2023" di Fiumicino, gara podistica nazionale di 10 km su strada, giunta alla 31^ edizione ed organizzata dalla società Atletica Villa Guglielmi, affiliata Uisp. L'iniziativa si arricchisce di un nuovo evento: la "Camminata in rosa", gara non competitiva di 4 km dedicata alle donne e contro la violenza di genere, in collaborazione con gli istituti comprensivi scolastici di Fiumicino. La camminata ha l'obiettivo di coinvolgere giovani alunni, genitori e cittadini nell'importante battaglia contro la violenza di genere e sarà quindi un'opportunità per fare movimento, ma anche un modo per sensibilizzare contro ogni violenza e discriminazione. Alla passeggiata possono partecipare tutti e tutte. La partenza è fissata alle 9.30 da Via Lorenzo Bezzi ed avverrà subito dopo il via della gara Best Woman. Per info 

 

Il mondo dell’informazione riflette la grande attenzione che in questi giorni il pubblico sta rivolgendo al tema della violenza di genere. Il Giornale Radio Sociale ha dedicato l'approfondimento di venerdì 24 novembre al tema, intervistando Silvia Garambois, giornalista e past presidente di GiULiA-Giornaliste Unite Libere Autonome, che ha proposto una valutazione sulla qualità dell’informazione in tema di violenza di genere. “In 12 anni di esistenza di GiULiA abbiamo visto cambiare qualcosa nel mondo dell’informazione e questo lo diciamo con grande orgoglio. Abbiamo fatto centinaia di corsi di formazione sul linguaggio da utilizzare in un contesto di violenza di genere. Per fortuna sui giornali sentiamo sempre meno parlare di raptus, mentre si parla molto meno di troppo amore. Il mondo dell’informazione in questo senso è ancora deficitario: denunciamo ancora molti errori dai giornali, pur riconoscendo comunque dei passi avanti. Un buon lavoro è stato fatto anche dall’università, oggi come Giornaliste abbiamo un osservatorio indipendente sui media che ci racconta cosa emerge dai nostri giornali. I giovani sono i grandi protagonisti e li vedo allo sbaraglio. La scuola non è più in grado di raccontare loro che cosa è la società che abbiamo intorno. L’informazione e l’educazione deve tornare a raccontare ai ragazzi che esistono dei sentimenti che devono vincere”.

L’educazione ai sentimenti prevede anche un nuovo rapporto con la corporeità, che può essere agevolato dall’esperienza sportiva, se condotta correttamente. Come ricorda lo psicologo Fabio Lucidi: “L'attitudine a condividere delle dimensioni che fanno riferimento al corpo non bastano. Il problema diventa quello della mediazione del rapporto con il corpo e con la corporeità, in qualunque forma di contesto, attraverso dei sistemi di natura culturale dentro contesti in cui il corpo viene rimesso al centro. C'è bisogno di un progetto specifico educativo e formativo, che coinvolga prima di tutto gli operatori”. Ma la violenza di genere da sempre è anche uno strumento di guerra praticato sul corpo delle donne. Su questo tema mercoledì 29 novembre si è tenuto il corso di formazione per giornalisti dal titolo “Tanta violenza e poco rumore: il corpo delle donne come campo di battaglia”. Raffaella Chiodo Karpinski, esperta di politica e cooperazione internazionale, illustra così il fenomeno: “La violenza sulle donne si pratica in tanti modi. Questo storicamente avviene nei contesti di guerra, quando si usa il corpo delle donne per conquistare territori, spazi, persone. La violenza sulle donne nelle guerre, ad esempio guardando al caso dell'Ucraina, ma anche come è stato in Ruanda, in ex Jugoslavia e in tutti i contesti di conflitto, è un metodo terribile che è stato finalmente riconosciuto a livello anche internazionale come una delle questioni da affrontare, per cercare prima di tutto di denunciarla e poi, in secondo luogo, di riconoscerlo come uno strumento vero e proprio di guerra”. ASCOLTA L'AUDIO (A cura di Miriam Palma)