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L'Uisp promuove stili di vita attivi: movimento e corretta alimentazione

Oggi 4 marzo è la Giornata mondiale per la prevenzione dell'obesità e del sovrappeso. L'Uisp promuove attività fisica, ma attenzione allo stigma

 

L’Uisp per stili di vita attivi mette in campo ogni giorno una serie di progetti nazionali e territoriali per favorire il benessere e la salute delle persone di tutte le età, attraverso movimento e corretta alimentazione. E’ questo il messaggio che lancia l’Uisp associazione di sport sociale e per tutti, in occasione del World Obesity Day, la Giornata mondiale per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso.

Every body needs everybody ovvero "Ogni corpo ha bisogno di tutti". È questo il claim scelto per oggi 4 marzo, un invito per tutti a preservare ogni tipo di corpo per una vita più felice, lunga e sana. Ma oltre a sensibilizzare sui rischi che un eccesso di peso può causare, l'obiettivo di giornate come queste è anche contrastare lo stigma che da sempre si portano dietro le persone con obesità. La lotta agli stereotipi è molto importante, anche utilizzando un linguaggio corretto

"L'obesità è una patologia. Non può essere usata come aggettivo per definire una persona – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Simona Calugi, psicologa e presidente dell'Associazione Italiana per i Disturbi dell'Alimentazione e Peso – Non si può definire una persona obesa perché in questo modo la stiamo etichettando". Nel linguaggio comune inoltre la parola obeso si porta dietro anche altri concetti come mancanza di forza di volontà, pigrizia, debolezza. "Per questo motivo è importante che tutti noi, medici e operatori del settore compresi, facciamo attenzione a come usiamo le parole e a non usare espressioni giudicanti o severe".

I dati sono preoccupanti: l'obesità costituisce una delle principali problematiche di salute pubblica a livello mondiale, la cui incidenza risulta in aumento sia nei Paesi occidentali che in quelli a basso-medio reddito. Oggi vi convivono 800 milioni di persone, di cui 6 milioni in Italia. Con il lockdown il 44% degli italiani è aumentata di peso.

Si calcola che le conseguenze mediche avranno un costo globale di 1.000 miliardi di dollari entro il 2025 e si prevede che l'obesità infantile aumenterà del 60% nel prossimo decennio, raggiungendo i 250 milioni di individui entro il 2030 secondo alcuni dati diffusi sul sito worldobesityday.org in occasione della giornata mondiale dell'obesità, che si celebra oggi.
Dati OMS alla mano, a essere sovrappeso oppure obesi nel mondo sono 50 adulti su cento e 30 (sempre su cento) tra bambini e adolescenti, in Italia la situazione non è (più) delle migliori. Nel nostro Paese sono 18 milioni gli adulti in sovrappeso (35,5 per cento) e 5 milioni quelli obesi, ovvero una persona su dieci [dati Italian Obesity Barometer Report].
Inoltre, 3 bambini su 10 (il 29,8 per cento) sono in sovrappeso e fra questi 1 (9,4 per cento) è obeso [indagine di OKKio alla Salute per WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative - COSI, dati 2019]. (I.M.)

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